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Lilith's pov 

Apro gli occhi sentendomi disorientata, sono nel letto ad una piazza e mezzo vicino al muro, quello dove si trova la porta. Le coperte avvolgono il mio corpo, sono incatenata a queste. Nella stanza è tutto in ordine, tutto ha un posto ben preciso. 
Ares  dall'altra parte della stanza, le coperte gli coprono fino al busto, lasciando gli addominali in bella vista. Dorme a pancia in giù con le braccia sotto il cuscino, la bocca leggermente aperta, è davvero bello se non fosse per la sua arroganza. 
Mi alzo silenziosamente dal letto. Afferro una sua felpa dalla sedia della scrivania e la indosso mentre esco dalla stanza. 
"buongiorno" una voce mi fa saltare dalla paura. 
"Ermes, che paura" sussurro "fa silenzio, devo fare uno scherzo ad Ares" entro nel bagno e cerco un secchio. 
"ecco il secchio" Ermes torna da me con un secchio blu tra le mani, come se mi avesse letto nel pensiero.  Lo riempio con dell'acqua fredda, anzi gelata.  
"ringrazia che sia maggio e che sputa fiamme, se ci uccide mi avrai sulla coscienza" Ermes è appoggiato allo stipite della porta. 
"sts! fa silenzio" sussurro. Prendo tra le mani il secchio ed entro nella stanza.
"mamma mia! Ti prego Zeus! Io non c'entro nulla, questi sono folli, non stanno bene" Ermes mi segue con le mani congiunte mentre parla al soffitto.

Succede tutto in pochi secondi, l'acqua del secchio investe completamente Ares il quale si alza di scatto spaventato, io corro via lanciando il secchio il quale finisce sulla testa di Ermes che non ha colpe di nulla, Ares mi insegue per la casa mentre io corro ridendo. 
"fa che non ti prendo Lilith, questa volta se non morirai ringrazia quel coglione di mio padre" Urla lui seguendomi, inciampo mentre sto passando accanto al tavolo. La mia vita mi passa davanti e vedo lo spigolo spaccarmi la testa, ma due mani mi afferrano e mi sollevano. 
"Ares, sei tutto bagnato" urlo ridendo. 
Mi lancia sul suo letto ed attacca i miei fianchi, soffro il solletico, rimango senza fiato cercando di allontanarlo. 
"non provarci mai più" è sdraiato sopra di me e mi tiene le mani sopra la testa, il mio corpo è completamente bagnato. 
"pesi" ridacchio. 
"sono serio, idiota" urla a poco da me. 
Smetto di ridere e tremo sotto la sua presa. 
"era solo uno scherzo" sussurro. 
"odio gli scherzi" stringe la presa sui miei polsi. 
"Ares, mi fai male" cerco di allontanarlo. 
"non m'interessa, così impari" 
"Lasciala, le farai male" Ermes urla al nostro fianco. 
"mi stai facendo male" una lacrima bagna lenta la mia guancia. 
Mi lascia e si alza dal letto "e non indossare i miei vestiti" esce dalla stanza sbattendo la porta della camera. 
"tutto bene?" sussurra Ermes avvicinandosi. Annuisco appena massaggiandomi i polsi. 
Sono entrambi rossi, uno a causa del bracciale sanguina.
"vado a prendere le cose per medicarti" Ermes esce dalla stanza. 
Era solo uno scherzo. 

"stai bene Lilith?" l voce di Ade si diffonde nella mia mente. 
"sì tutto bene" 
"ho sentito i tuo dolore" 
"sì, ma sto bene, tranquillo" sorrido appena. 
"cerca di avere meno contatto possibile con lui" 

"eccomi" Javier ha in mano dell'ovatta, la imbeve di acqua ossigenata e la pasa sul mio polso. 
"mi dispiace Lilith" 
"tranquillo, è tutto okay" gli sorrido. 
"oggi niente scuola? domanda. 
"è sabato" mi alzo "vado a farmi una doccia, tu puoi anche restare qui" 

...

Indosso una tutina nera, arriva a metà coscia, la schiena è scoperta e davanti ha una scollatura appena pronunciata. 
Esco dalla camera trovando Ares sul divano, ancora non ci siamo rivolti la parola. Sta sera andremo in un locale per noi esseri dell'altro mondo, ma verrà anche Wendy. 
Ares si alza e senza degnarmi di uno sguardo, come tutto oggi, esce dalla casa per salire in macchina. 
Arriviamo davanti il locale dopo un viaggio silenzioso. 
"senti se ti rode perché abito con te prenditela con chi l'ha deciso, era uno scherzo Ares, mica ti ho ucciso, sei bipolare, prima sorridi e poi mi vuoi uccidere, tu sei malato" gli dico prima di entrare fermandolo per un braccio. Mi sbatte contro il muro del locale e si avvicina a me mettendo le mani accanto al mio viso. 
"non me ne fotte un cazzo, tu vivi la tua vita io la mia, vedi di starmi alla larga, prima o poi mio padre capirà che non siamo fatti per vivere insieme." 
Si allontana, lo seguo nel locale, lui va verso Afrodite mentre io abbraccio Rilan velocemente. 
"vuoi qualcosa da bare?" mi domanda mentre ci avviciniamo al bar. 
"una vodka alla fragola" gli sorrido. 
Beviamo i nostri drink e poi balliamo, ma dopo un po' congedo lui e Wendy che si è unita al nostro ballare in modo imbarazzante. Mi dirigo verso il bagno. 
Una volta dentro un mano mi sbatte contro il muro e stringe il mio collo, all'inizio penso sia Ares, ma quando mi ritrovo gli occhi del lupo mannaro davanti sbianco. 
Le gambe tremano come gelatine. 
"Legale le mani ed esci chiudendo la porta, assicurati che nessuno entri" parla all'altro lupo mannaro. 
"così non usi quelle manacce per difenderti" inizia ad aprirmi la zip della tutina. Tremo dalla paura. 

Ares' pov 

"Ares" Dante si avvicina correndo "Ade mi ha detto che Lilith è in pericolo" 
"che si faccia fottere, così impara" lo caccio con la mano. 
"Ares" Dante afferra la mia camicia dal colletto "non sto scherzando, devi aiutarla coglione" i suoi occhi emanano terrore. 
Mi alzo scansando Afrodite e provo a capire cosa sta accadendo, poi qualcosa di interiore mi dice di provare nei bagni. 
Raggiungo questi seguito da Dante, un lupo mannaro è davanti ad essi, ma mi basta colpirlo una volta che è fuori gioco. Entro aprendo la porta con una spallata ed il mio cuore ha come un sussulto, non riesco a trattenermi, lei quasi nuda davanti a lui, Dante non entra, non si muove, è immobilizzato dalla paura. 
Colpisco il lupo mannaro dell'altra volta più e più volte con i suoi singhiozzi in sottofondo, lo lascio inerme sul pavimento sudicio del locale e mi giro verso Lilith che è seduta ad un angolo della stanza, con il busto nudo, cerca di coprirsi con le mani. Lancio le chiavi della macchina a Dante. 
"dietro c'è una felpa e dei pantaloncini, muoviti" gli ordino, esce e chiudo di nuovo la porta. 
"va tutto bene Lilith" l'abbraccio "andiamo a casa ora" lei singhiozza tra le mie braccia mentre si copre.
"leva le immagini dalla mia mente, ti prego" singhiozza. 
"lo farei piccola, se potessi lo farei" la cullo cercando di calmarla. 
Dante apre la porta passandomi i vestiti, aiuto Lilith con la felpa e poi indossa i pantaloncini. 
"Ti faccio sapere" dico a Dante che mentre passo con Lilith che mi tiene la mano e singhiozza, mi lascia le chiavi della macchina. 
Entriamo in macchina e guido fino a casa mentre la sento singhiozzare sul sedile del passeggero avvolta nella mia felpa che stringe nella mano. 
Entriamo in casa e la guardo togliersi gli anfibi ai piedi ed andarsene in camera. 
"cosa le hai fatto?" domanda Ermes. 
"non è aria, litighiamo domani mattina" lo congedo entrando in camera, mi spoglio indossando dei pantaloncini e poi mi sdraio sul mio letto che sta mattina ho dovuto asciugare dopo il suo scherzo. Non volevo reagire così, la rabbia ha preso il sopravento, non sono abituato ad avere relazioni con altre persone. 
"Ares" un singhiozzo esce dalle sue labbra. 
"dimmi" mi giro verso di lei. 
"potresti dormire con me? se non ti va lo capisco" sussurra. Mi alzo dal letto e mi infilo sotto le sue coperte, lei si stringe al mio petto mentre continua a singhiozzare. 
"sta tranquilla" le accarezzo i capelli. 
"non riesco a chiudere gli occhi" lo dice quasi arrabbiata. 
" facile, devi solo abbassare la palpebra, proprio questa" con un dito gli tocco l'occhio 
"il solito idiota" sorride appena, poi chiude gli occhi lentamente. 

"Cosa le hanno fatto" sussurra Ermes in piedi sulla porta. 
"cosa hai detto?" domando. 
"sono stati dei mostri" guarda Lilith con uno sguardo dolce. 
"Le cose qui sono diverse dall'olimpo, Ermes" gli spiego. 
"lo so, Ares e la colpa è solo tua" mi indica poi chiude la porta uscendo.


ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora