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Sono già cinque giorni che siamo qui.
"Sta sera c'è una festa" afferma Alex entrando in cucina.
Elvis e Ashley sono dai nonni. Così siamo solo noi nela casa, Rilan ha fatto amicizia con il ragazzo davanti a me, mentre Ares continua a farsela con quella gallina, tutte le notti. Quindi Wendy dorme con me.
"andiamo?" domanda Rilan, sta bevendo un succo di frutta in piedi davanti, annuisco soltanto.
"bene, andiamo via per le otto" Alex sorride risalendo le scale della lussuosa casa.
Giro lo sguardo verso Rilan e lo trovo a fissarmi, ultimamente lo fa spesso.
"cosa ti metterai?" mi domanda.
"non so, forse un top ed un jeans" inizio a salire le scale per prepararmi, sono solo le 05 pm, ma ho bisogno di fare le cose con calma.
Entro nella stanza trovando Ares sul letto che guarda il suo telefono.
"verrai alla festa di sta sera?" gli domando, ma non ricevo risposta, solo lui che esce dalla stanza. Sospiro ormai arresa all'idea di lui così.
Afferro un jeans a vita alta ed un top che lascia la pancia scoperta ed una leggera scollatura.
Esco dalla stanza per poi andare in bagno a farmi una doccia con l'asciugamano sotto braccio.
Entro trovando Ares senza la maglietta davanti la doccia.
"scusa" esco, ma la sua mano mi tira verso di lui e chiude la porta a chiave.
"mi da' fastidio che quel coglione ti ronza attorno" sono contro il muro, le sue mani accanto al mio viso, la sua bocca vicino alla mia.
"non m'interessa" affermo incrociando le braccia al petto "non m'interessa nulla di quello che pensi razza di idiota"
"cos'è fai pure l'incazzata?"
"prima vai a letto con quella zoccola poi vieni a fare la ramanzina a me, Ares?" le mani vanno a fuoco.
"non ci provare a lanciarmi la fiamma, fai una brutta fine questa volta"
"sì certo, tremo dalla paura"
Ho scoperto che la mia anima non ha paura di Ares perché so che non potrebbe mai farmi del male, ho capito che l'omone davanti a me si è solo costruito una corazza da mostrare a tutti.
"non sai nulla di lei" ringhia a poco da me.
"tu in cinque giorni sì? So bene che mi ha rubato il ragazzo per ben due volte, Ares" Gli lancio la fiamma contro, ma dopo che l'ho colpito mi afferra mentre rido ed entra nella doccia.
Indosso un pantaloncino ed una maglietta nera, il mio buonsenso me l'ha fatta mettere nera.
Apre l'acqua mentre entrambi siamo sotto il getto.
"ora facciamo la doccia insieme" afferma lui.
"no! tu sei pazzo, lasciami andare" urlo, ma mi blocca di nuovo contro il muro.
"lasciami" rido.
"stai ferma" si avvicina al mio orecchio. "sono vampiri" sussurra poi.
"chi? sei pazzo?" rido ancora mentre le mie mani spingono sul suo petto.
"Lilith" tuona, gli occhi neri con la fiamma, mi immobilizzo sul posto, le sue mani mi attirano a lui "stai zitta per una volta" sussurra "sono vampiri, tutti e due"
"cosa?" esclamo "impossibile"
"hanno preso le sembianze dei cugini di Wendy"
"Ares, questi scherzi non mi piacciono" l'acqua ancora ci scorre addosso.
"non è uno scherzo, sono serio. Sono una forma più avanzata di vampiri" ringhia a poco da me.
"loro potrebbero tirarci in trappola quando vogliono, sentono il nostro odore"
"infatti domani ce ne andiamo" afferma.
"e se sta sera..."
"tu devi sempre starmi accanto Lilith, se vedo che ti allontani ti ammazzo io con le mie mani."
"non andiamoci, loro ci andranno, appena se ne vanno ce ne andiamo"
"non ci lasceranno a casa"
C'è un momento di silenzio interrotto da qualcuno che bussa alla porta.
"Lilith" è Wendy "hai visto Ares?"
Chiudo la bocca di Ares con una mano il quale ridacchia.
"no, Wen, sicuro è in casa"
"okay"
"devi uscire" dico ad Ares.
"io ero serio, faccio la doccia con te" sorride mentre si sfila i pantaloncini.
"Ares!" esclamo sussurrando "dai!" arrossisco visibilmente.
"cosa?" domanda lui avvicinandosi. Ormai l'acqua ha bagnato completamente i miei vestiti ed i suoi.
"non posso andarmene, i miei vestiti sono troppo bagnati, si farebbero strane idee" alza le spalle.
"me ne vado io" esco dalla doccia, ma il suo braccio mi afferra.
"no, assolutamente no"
"cosa? sei geloso?"
"no"
"potresti anche ammetterlo" alzo le spalle.
"Lilith! ma con chi stai parlando? Ti senti bene?" Wendy è di nuovo dall'altra parte della porta.
"sì, Wen, tutto bene!" ridacchio "ero al telefono"
"e con chi?!"

"con mamma!"
"e tu dici a tua mamma che se è gelosa può ammetterlo?"
Ares scoppia a ridere e cade all'interno della doccia in malo modo, scoppio a ridere dopo la scena. Apro appena la porta e faccio entrare Wendy.
"cosa cazzo stavate facendo?" indica Ares.
"niente" rido "è un folle e per dirmi una cosa a momenti mi uccide sotto la doccia"
"e perché indossa solo i boxer?"
Arrossisco visibilmente mentre Ares sfodera un sorrisetto malizioso.
"che schifo!" esclama Wendy.
"tutto bene?" questa è la voce di Dante invece, il quale entra nella stanza e dopo aver visto me e Ares bagnati ci guarda perplesso, ma il suo sguardo cade su Ares a terra e scoppia a ridere.
"su! uscite" li spingo fuori poi chiudo la porta a chiave.
"come glielo diciamo?"
"non lo so" ammetto.
"esci che mi devo fare la doccia" lo spingo fuori dalla stanza.
"ed esco così?" indica i suoi boxer. "giuro che non guardo"
"solo perchè devo sbrigarmi"
Si volta verso la porta che chiudo a chiave, entro nella doccia e dopo averla chiusa mi spoglio. Lavo velocemente il mio corpo insieme ai capelli, quando ho finito avvolgo il corpo con l'asciugamano ed esco.
"muoviti" lo spingo dentro la doccia.
"se vuoi sbirciare, fallo" mi ammica per poi chiudere la porta della doccia ridendo.
"sei un perevertito!" urlo. Mi volto dandogli le spalle ed infilo velocemente l'intimo, l'unica cosa che ho portato con me. Afferro la maglietta di Ares, l'unico capo asciutto e la indosso, poi asciugo i capelli ricci.
"tu vai a parlare con Wendy" mi dice mentre esce dalla doccia con in vita un asciugamano.
E' ancora più bello rispetto a prima. Il busto muscoloso è imperlato da delle goccioline, i capelli quasi neri sgocciolano, sono corti, ma si nota quel leggero riccio. Gli occhi sono blu e continuano a passare in rassegna sul mio corpo. Le mani si muovono e si appoggiano sul mio viso.
"mi è mancato parlarti" sorride appena. Lo imito, poi mi stringo al suo petto in un abbraccio.
"cos'è questo affetto?" domanda lui quasi allontanandosi.
"oh andiamo" gli sposto le braccia attorno alle mie spalle mentre lui ridacchia appena.
"muoviti" esce poi dal bagno.
Asciugo i miei capelli e li sistemo appuntandoli appena, poi esco dalla stanza.
"Wendy" busso alla porta di Dante.
"aspetta" urla lei dall'altra parte.
Guardo i miei piedi fasciati da un paio di calzini e le mie gambe nude.
"metti questi" la porta alle mie spalle e quindi quella dove dormo io, si apre mostrando Ares con adosso un solo pantaloncino.
"mi hai rubato la maglietta!" esclama, gli strappo i pantaloncini, che evidentemente mi stava passando dato che sono i miei, dalle mani.
"Wendy sto entrando" spalanco la porta dopo aver indossato i pantaloncini.
Davanti a me c'è Wendy con addosso solo l'intimo, sul letto, sotto a Dante.
"Che schifo" urlo chiudendo di scatto la porta, Ares alle mie spalle scoppia a ridere mentre io cerco di cancellare dalla mente l'immagine.
"cancellate dalla mia mente quello che ho appena visto!" urlo disperata, mentre Ares è in ginocchio a piangere dalle risate.
"puoi entrare!" urla Dante.
"non so se potrei farcela emotivamente!"
Apro la porta trovando la mia amica seduta sul letto a gambe incrociate rossa in viso ed il mio migliore amico seduto sulla poltrona della camera da letto.

"Adesso mi spiegate" li indico.
"voglio sentire anch'io" Ares entra nella stanza e chiude la porta.

ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora