Apro gli occhi di scatto sentendo dei rumori di là, sono solo sul letto, mi alzo e raggiugo il salone. Sul divano c'è Ermes che gioca con una pallina sbattendola sul muro "prima che tu me lo chieda, il tuo amato Dio è tornato sull'Olimpo"
Annuisco sedendomi al suo fianco, lo abbraccio stringendolo a me "non ti avrei lasciato nelle sue mani, non gli avrei lasciato farti del male, Ermes"
Lo sento sorridere.
"chiama la tua amica" si alza "sta sera facciamo un party" sorride ancora. Chiamo Wendy e le dico di aggiungerci qui.
La serata passa davanti la televisione mentre io e Wendy mangiamo la pizza e Javier si diverte a prenderci in giro.Sono passati due mesi da quando Ares è stato qui l'ultima volta, a differenza sua Efesto viene qui tutti i giorni per aiutarmi con il mio potere. Di certo anche lui è scontroso, ma mai come suo fratello.
"Buongiorno" la porta di casa si spalanca ed entra appunto il Dio.
"sei pronta?" mi domanda baciandomi la guancia.
"certo" gli passo il solito toast.
"ciao!" Wendy entra nella casa sorridendo.
Ormai passa quasi tutta la giornata qui, a meno che non andiamo al mare. Spesso viene anche Dante, ma a quanto pare è diventato consigliere di Ade quindi deve rimanere nell'inferno di più.
"come va?" domanda sedendosi sull'isola della cucina. Mentre per quanto riguarda Rilan lui è come sparito dopo quel giorno.
In questo mese credo che il legame con Ares si sia indebbolito, in realltà credo di essermi indebolita molto anch'io, spesso sono stanca.
"Ho preparato l'occorrente" Ermes entra dalla porta sul retro.
Le mie fiamme sono diventate molto più potenti di prima, se mi concentro bene riesco a fare del male anche ad Efesto.
"bene, andiamo" usciamo nel piccolo giardino e come ogni mattina iniziamo l'allenamento."ascolta" Efesto si avvicina a me una volta finito l'allenamento "stavo pensando di andare a mangiare fuori sta sera, solo io e te" mi sorride spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"perchè no" sorrido vero di lui per poi entrare nella casa, Wendy mi segue "come mi devo vestire?" domando verso Efesto che sta sorridendo.
"qualcosa di elegante"
"bene, a sta sera" entro nel bagno, mi spoglio e mi faccio una doccia.
"Lilith, torno tra un po'!" urla la voce di Wendy, poi sento la porta sbattere, segno che sono andati via tutti e tre. Ermes la mattina dopo il nostro allenamento va a fare rapporto a Zeus e poi torna qui. Spesso usciamo per andare a fare un giro in centro oppure andiamo al mare insieme a Wendy.
Esco dal bagno e vado in camera, quando entro nella cabina armadio c'è sempre il suo profumo più forte e spesso i vestiti hanno quell'odore. Mi fermo con una sua maglietta tra le mani ed i pantaloncini. Mi affretto a vestirmi con l'intimo e poi indosso la sua maglietta nera ed i miei pantaloncini di jeans. Indosso un paio di calzini, ma quando mi giro urlo dalla paura.
Ares è in piedi appoggiato allo stipide della porta della stanza, i suoi occhi sono spenti, non hanno più la luce di prima, un piccolo sorriso è sulle sue labbra mi guarda squadrando il mio corpo poi si avvicina, ma la ma anima viene scossa da un brivido troppo forte tanto da farmi indietreggiare.
"non avvicinarti" indietreggio ancora, poi con uno scatto scappo nel bagno chiudendomi dentro.
"Lilith" sbatte una mano sulla porta.
"va via" singhiozzo scivolando sulla porta "va via Ares"
"Lilith apri la porta"
"no!" le mie mani vanno a fuoco "vattene" urlo piangendo.
"la sfondo, te lo giuro"
La apro di scatto "devi lasciarmi stare, come hai fatto in questi due mesi" la testa mi gira velocemnte mentre le mie mani emanano fiamme più scure del solito.
Perdo l'equilibrio finendogli adosso "da quanto non mangi, Lilith?""non devi preoccuparti per me" lo allontano.
"Lilith" mi segue nel bagno. Gli occhi sono contornati da leggere occhiaie, il viso è leggermente scavato.
Chiudo la porta di scatto prima che lui possa entrare. Non sento più rumori, così asciugo i miei capelli ricci. Quando esco lo trovo seduto sul suo letto, ho dormito lì per tutti questi giorni, mentre Wendy sul mio letto.
"torno a vivere qui" mi dice, ma lo ignoro.
Sulla soia della porta della stanza compare Ermes che prima guarda me, poi Ares.
"cosa ci fai qui?" domanda il Dio indicando Ares..
"è casa mia" alza le spalle Ares. "ora esci, dobbiamo parlare"
"cos'è torni dopo due mesi e provi anche a dettare leggi?" Ermes incrocia le braccia al petto.
"Ermes digli che io non ho intenzione di parlargli" incrocio le braccia al petto.
"adesso sei il suo schiavo?" Ares ride parlando con Ermes.
"io sono libero, coglione, lei è decisamente molto meglio di te" mi indica il Dio.
"fate come volete" sbuffa il Dio.
"ovvio, lo stiamo già facendo!" esclama Ermes, poi esce dalla stanza ed io lo seguo.
Il pomeriggio passa davanti la televisione mentre guardiamo un film insieme a Wendy, Ares è ancora chiuso in camera.
"dai, devi prepararti" Wendy mi trascina nella camera "Efeso è così carino" esclama, ma quando entra in camera e sul letto trova Ares si blocca sul posto.
"dai, aiutami a scegliere il vestito" la tiro verso la cabina armadio.
"cosa? ma tu non lo vedi?" indica Ares "forse ho le allucinazioni" si passa le mani sugli occhi.
"no, lo vedo anch'io purtroppo" sbuffo afferrando un vestito rosso "questo dici che è troppo appariscente?" le mostro il vestito."ma come?" urla lei "lo vedi e non fai nulla?"
"è qui da sta mattina, ma credi mi importi qualcosa?" sbuffo posando il vestito "meglio questo?" gliene mostro una nero.
"stai scherzando" mi guarda non capendo.
"dici che non va, vero?" guardo meglio il vestito, ma lei me lo strappa dalle mani, poi indica Ares che ci sta guardando con le fiamme negli occhi. In tre secondi sono attaccata al muro, lui davanti a me.
"Wendy" la chiama "lasciaci soli" la mia amica esce chiudendo la porta.
"spostati e non toccarmi" lo allontano.
"dove pensi di andare sta sera?" indica il vestito sul letto.
"dove voglio, non devo spiegazioni a te" alzo le spalle "mi sembra ovvio"
"da quanto non mangi, Lilith? E rispondi perchè già sono incazzato" ringhia.
"non sono costretta a dirtelo e tantomeno a parlarti" ringhio anch'io "e per tua informazione, non mi fai paura"
"vaffanculo" urla lui, da' un pugno al muro accanto a me facendomi sussultare.
"Lilith" Ermes bussa alla porta, ma Ares la chiude a chiave.
"dove cazzo pensi di andare con Efesto" mi urla contro.
"ripeto: non sono fatti tuoi Ares"
"Lilith non sono in vena di scherzare" urla a poco dal mio viso.
"Lilith" ora è Wendy "Ares apri la porta" bussa energicamente.
"vaffanculo" urla lui contro la porta.
"Ares" sussurro.
"non fare che ora mi tratti bene" punta un dito contro di me, sta tremando.
"Ares" mi avvicino appoggiando le mie mani contro il suo petto nudo, non indossa la maglietta. Appena lo tocco una scossa mi attraversa il corpo, mentre lui sussulta appena.
"Afrodite mi tradisce" sussurra "Zeus mi odia" una lacrima bagna la sua guancia.
"la mia metà d'anima non mi può vedere"
"non è vero, sei solo troppo egocentrico" sorrido appena.
"non andare sta sera, ti prego" mi stringe tra le sue braccia.
"dammi la chiave Ares, ti vado a prendere un bicchiere d'acqua"
Mi lascia la chiave della stanza che apro chiedendo poi un bicchiere d'acqua a Wendy.
"non ce la faccio più" sussurra dopo aver bevuto. Richiudo la porta lasciando Ermes e Wendy fuori.
Si sdraia sul suo letto trascinando anche me, trema mentre appoggia la sua testa sulla mia piancia "devi mangiare, non posso perderti" sussurra sulla mia pelle.
La mia pelle si riempie di brividi, le mani accrezzano i suoi ricci e poco dopo sento il suo respiro pesante.
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ARES - quando un Dio cade dall'Olimpo
ChickLitAres nella mitologia Greca era il Dio della guerra, della distruzzione e dell'odio. Era affascinante, ma odiato da tutti, l'unica persona che gli era a cuore era Afrodite, Dea della bellezza. Ares viene considerato l'artefice dello sterminio delle...