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Rilan appare poco dopo, cancella la memora a tutti, ma noto Lilith coprirsi gli occhi, poi si avvicina. 
"scusa" indietreggio quasi intimorito dalle parole che potrebbe dire, mentre tutti tornano alla normalità. 
"fai un altro passo e ti faccio vedere che sono realmente una demone" mi punta un dito contro mentre esco dalla casa.
"mi dispiace, Lilith" 
"ricordi: se fai una cosa è perché hai una buona causa per farla" mi die, le sue mani si appoggiano sul mio petto, sorride appena. 
"la mia giusta causa sei stata tu" sussurro al suo orecchio. 
"ti avverto che sono comunque arrabbiata, ma so che sei così Ares, e sì, ti ho accettato esattamente per come sei, difetti compresi, anche se su alcune cose c'è da lavorare, ma ti ho accettato come sei" sussurra a sua volta nel mio orecchio.  
"stai bene" afferro i suoi fianchi e l'avvicino a me ancora dipiù di quanto possa essere vicina al mio corpo, quasi a diventare una sola persona.
"sì, grazie" 
"ho fatto bene a venire" sorrido mentre la sua mano sfiora il livido sullo zigomo. 
"devo metterti la crema" sussurra. 
"va bene, dopo a casa, ora ti va di ballare?" le domando. Lei annuisce "anzi, ho sete" la trascino con me. 
"dovresti darmi delle spiegazioni, no?" Rilan è seduto sul ripiano della cucina, guarda la ragazza la mio fianco e poi me. 
"non è nulla" sorride lei avvicinandosi a lui "ognuno è libero, no?" domanda. Il vestito le fascia perfettamente le sue curve, mi fisso sul suo sedere mentre lei discute con lo stregone. 
E' dannatamente perfetta. 
"fai come vuoi Rilan" sbuffa lei. 
"lo sto facendo, sei stata tu a dirmi che sono libero, ma non ho detto la stessa cosa io. Non sai cosa penso se vai dietro ad altri, specialmente se la persona in questione è un coglione" mi indica, ma io rimango perfettamente immobile aspettando di vedere la ragazza davanti a me all'azione. Incrocio le braccia al petto e la osservo. I capelli ricci le ricadono oltre le spalle fino a quasi metà schiena, le gambe sono nude, il vestito nero che indossa arriva fino a poco sotto la metà coscia. Mi farà impazzire. 

Si gira prima verso di me, poi torna con lo sguardo sullo stregone, si avvicina a lui, ma da qui non sento nulla. 

Lilith's pov

"già te l'ho detto una volta" ringhio vicino a Rilan "non m'interessa cosa pensi di lui, conta solo il mio pensiero" 
"bene" lui si alza di scatto "fatti bastare il su di cazzo, che io ne ho abbastanza di te" mi spinge "sei una bambina viziata. Vieni a piangere da me non appena questo coglione si rivela per quello che è realmente" indica Ares, poi si allontana con un bicchiere rosso tra le mani. 
"andiamo a ballare" esco dalla cucina, sta sera ho messo le al star sicura del fatto che mi sarei voluta divertire e sui trampoli non ci riesco. Noto Wendy così mi avvicino seguita da Ares. "dopo parliamo" mi sussurra lei all'orecchio. 
Dimeno i fianchi insieme alla mia amica entrambe a ritmo di musica, Dante e Ares ci guardando lasciandosi trasportare anche loro. 
Ares si avvicina e cattura di nuovo i mei fianchi avvicinandomi a lui, la bachata risuona ad alto volume mentre la sua bocca lavora sul mio collo dove lascia una serie di baci. 
"dormi da me?" sussurra. 
"vieni tu, prima devo parlare con Wendy" sussurro a mia volta. Lui annuisce, continua a baciarmi il collo mentre balliamo, le mie mani sono tra i suoi ricci e li tiro appena quando mi mozzica. Poi si ferma per troppo tempo in un unico punto, so bene cosa sta accadendo di nuovo, ma questa volta non devo nasconderlo. 

"Wendy" mi lamento, è l'una, domani abbiamo il college. 
"sì, andiamo" siamo seduti su dei divanetti, mentre io commento delle foto sul mio telefono insieme ad Ares, ma ho sonno.
Mi alzo, saluto Dante ed Ares che mi dice che ci verrà dopo a casa. Poco dopo sono a casa con la mia migliore amica. Mi spoglio indossando il pigiama, ma lei mi richiama in salone. 
"dobbiamo parlare" è seduta sulla piccola isole che abbiamo "da quanto è tornato?" mi domanda lei. 
"da ieri sera" ammetto. 
"sei ricaduta tra le sue braccia, Lilith, di nuovo" urla lei "verrai di nuovo a piangere da me quando lui se ne tornerà sull'Olimpo, quando tornerà da Afrodite, perché è quello il suo posto, purtroppo non è qui, accanto a te. Non tirare di nuovo fuori la storia dell'essere metà d'anima perché mi ha rotto le palle. Mi sono stancata di vederti triste, di vederti piangere. Ti ho sempre considerata una persona con una forza incredibile, ma sei stupida. Sei cotta di quel coglione"
"io..." inizio
"e non lamentarti di quello che ti ho appena detto, perché è tutto vero" si chiude nella stanza "non voglio vederlo in casa, mi sta sul cazzo" urla da dietro la porta "quindi digli di andare a dormire a casa sua" 
"tutto bene?" Ares è seduto sul mio letto. Annuisco appena. 
 "sicura?" corruga le sopracciglia. 
"sì" affermo di nuovo. 
"Ares, andiamo?" Ermes compare sulla scrivania. 
"dove?" domanda lui dal mio letto. 
"ci ha convocato Zeus. E' urgente" Ermes schiocca le dita e sia lui che Ares spariscono seguiti da un mio sbuffo. 
"ti ho detto che non lo voglio qui" Wendy apre di scatto la porta. "ah" la richiude, ma io la riapro più forte facendola sobbalzare. 
"ora mi spieghi cosa ti ha fatto" urlo verso di lei "sono fatti miei se dopo ci sto male, ma lo voglio comunque al mio fianco" urlo "sono solo e soltanto fatti miei" 
"sei tu quella che piange sempre dopo che lui ti molla qui" mi punta un dito contro. 
"sarò libera di fare quello che vogli non credi?" urlo "non so cosa abbiate tutti contro di lui. E' da quando è arrivato che lo trattate male quando invece è tutt'altra persona rispetto a come lo descrivete, non capite che con lui sto bene" urlo con le lacrime agli occhi "anche se non dovessimo arrivare mai ad essere altro, per me è importante, più di quanto anche solo vi immaginate" 
"Lilith" 
"no Lilith nulla, sempre a sgridarmi. Sempre pronti a dire la vostra, senza pensare realmente a quello che potrei pensare io" urlo alzando sempre di più la voce "siete tutti bravi a giudicare, ma non ho mai fatto nulla di sbagliato. Oltre all'avere metà anima legata ad un Dio che a voi non piace" 
Le sue braccia mi circondano, mentre calde lacrime bagnano le mie guance ora rosse dagli urli. 
"dormiamo insieme?" mi domanda lei ridacchiando. Annuisco appena, poi la trascino sul letto dove ci lanciamo. Passiamo più di un quarto d'ora a parare di lei e Dante. Poi passiamo a guardare video divertendi per poi finire a dormire abbracciate. 

ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora