È complicato

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-Ehy...che sta dicendo la prof?, chiesi al mio compagno di banco, ma come risposta ricevetti un "Boh".

Suonò l'intervallo. Fu una liberazione. Le persone normali in quei dieci minuti sono solite a parlare e ridere, mentre io spiavo lui e gli altri. Cercavo di "imitare" il comportamento di Hanalhisa (se è così popolare un motivo ci sarà, se agisco come lei magari mi noteranno...) : atteggiamento sciolto, faccia sveglia, risata dolce e lunga. Vidi un mio compagno parlare con un po'di suoi amici, e notai che erano molto vicini a loro. Così come una pazza, mi avvicinai a lui e iniziai a ridere fortissimo, per farmi notare. La cosa brutta è che non solo nessuno di quelli mi notò,ma feci la figura della cretina. Mi scusai con il mio compagno (vabbè si chiama Alessandro ma dettagli) e tornai in classe. Dopo due noiose ore di scuola andai a casa in fretta e furia, pranzai, ascoltai musica, feci i compiti, cenai e poi andai a dormire.

Verso le 22:00 mi arrivò un messaggio dalla mia migliore amica, Jessica (che sa tutto dei miei problemi e di quanto sono timida) che diceva: "Allora hai parlato con loro? Se si raccontami tutto!!"

Un po'triste risposi: "Mh...no"

Dopo pochissimi secondi ricevetti un altro messaggio: "Ma perchè no?"

"È complicato, Jessy, molto complicato. Buonanotte." E spensi il cellulare.

Questa storia è una storia #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora