All'intervallo mi nascosi in un angolo a spiare Jessica e Nicola.
Erano appoggiati al muro a parlare.
Lui intanto le teneva la mano e lei arrossiva...erano bellissimi insieme.
Decisi di avvicinarmi di più a loro, per sentire che cosa dicevano.
-Scusami Nicky, sei bellissimo ma...non ce la faccio più a mentire.-
-Avanti...ancora un giorno e ho vinto. Resisti ti prego!-esclamò lui.
"Vinto cosa?"pensai, e grazie al rumore che c'era, Jessy non mi sentì.
-Io non riesco. Mi spiace.-disse lei, e se ne andò via.
Spinta dalla curiosità, uscii dal nascondiglio, la seguii e urlai:
-JESSICA, FERMATI!-
Lanciò un grido e sbiancò di colpo.
-Jacky, mi hai spaventato! Cosa vuoi?-
Le sorrisi.
-Non voglio niente, non ti preoccupare...tu che mi racconti?-
Si guardò in giro, mi prese per un polso, e mi trascinò in classe.
-Che fai? Perchè mi hai portato qui?-domandai preoccupata.
Strinse i pugni e sospirò.
-Perchè mi dispiace. Nicola non ti ama, e non ti ha mai amato. Faceva tutto parte di una scommessa. Alcuni suoi amici lo hanno sfidato a fidanzarsi con te per due settimane, e lui ha accettato...scusa se non te l'ho detto subito, ma lo amo troppo!-
Mi crollò il mondo addosso.
Avrei dovuto capirlo subito che c'era qualcosa sotto.
Mi misi a piangere, ancora una volta per colpa sua.
Non se le meritava le mie lacrime, ma non riuscivo a smettere.
Mi sentivo vuota, ferita, illusa e soprattutto stupida, perchè l'errore di fidarmi di lui l'avevo fatto tante, anzi troppe volte.
Jessica mi abbracciò.
-Non piangere per uno che non si interessa minimamente a te.-
Ma non ce la facevo.
Tutti iniziarono a fissarmi, e in pochi minuti quasi tutta la scuola era davanti alla mia aula, ad osservarmi perplessa.
Dalla folla di gente, uscì fuori una persona.
Era Alex, che si avvicinò a me, e mi accarezzò.
-Smettila Jacky, sennò piango anche io.-sussurrò, ma io non lo ascoltai.
Ad un certo punto mi accorsi di avere una manica bagnata.
Anche Alex aveva iniziato a piangere.
-E...ehy...p...perchè piangi?-singhiozzai.
-Perchè io ti amo, e tu non meriti di soffrire! Sto male per te, e per me e...un po'per tutto.-
Gli diedi un bacio sulla guancia, e gli strinsi una mano.
Finì l'intervallo, ma io non avevo la forza di muovermi.
Ma non potevo disperarmi durante l'ora di algebra, così cercai di sorridere il più possibile, nonostante gli occhi arrossati e le guance bordeaux.
Le ultime ore mi parvero infinite, tra gli sguardi straniti dei compagni e l'odiosa voce della prof.
Quando uscii da scuola iniziai a correre, per tornare a casa il prima possibile, ma fui bloccata da Hanalhisa.
-Ciao...ho saputo quello che è successo...mi dispiace, non meritavi una cosa simile...sei una persona stupenda Jacky, un po'ingenua ma stupenda.-
Mi sorrise, e ricambiai.
-Grazie Hana, ma a quanto pare sei l'unica persona che la pensa così.-
E corsi via.
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Questa storia è una storia #Wattys2016
Fiksi RemajaÈ un racconto che parla di Jacky, una ragazzina delle medie un po'strana e timida ma molto simpatica,che narra la sua terza media soffermandosi sui problemi, dalla sua grande voglia di far amicizia con molte persone (ma la sua incapacità per la timi...