Lo scherzo

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Dopo quel giorno, non fui più interessata a lui. Anzi, non fui più interessata a niente. Capii che avevo perso troppo tempo a inseguire uno stupido sogno.

Raccontai tutto ad Hana.

-Oddio tesoro mi dispiace! Non immaginavo che a Nicola, bello com'è, piacesse quella sfigata. Ma Jacky, non prenderla male: vorrà qualcuno che non lo "oscuri". Cioè è logico: se si dovesse fidanzare con una mega popolare, noterebbero lui e lei; ma se va con quella, notano solo lui.-

"Mh..non ha detto una stupidata. E se avesse ragione? Se Nicola ragionasse così, allora gli piaccio."

-Sai Hana, secondo me hai ragione. Che ne dici...se le facciamo uno scherzo? Sai, a lei piace Stefano...dobbiamo farlo scoprire a tutti, così le roviniamo la reputazione.-dissi. Hana mi sorrise e mi fece l'occhiolino.

-Niente male come piano per un' ex sfigata.-

L'idea fu quella di farle ammettere davanti a tutti che era innamorata di Stefano.

-Okay...ma come facciamo a radunare tutta la scuola in un unico posto? È impossibile!-disse Hana preoccupata.

In effetti era un problema...ma mi venne in mente una cosa.

-Sai, Jessy è nel coro della città e...fra due giorni hanno lo spettacolo qui a scuola...basta nascondere un microfono collegato alle casse, ed ecco fatto.- dissi. Mi stupii io stessa del mio piano:non credevo di poter essere così malvagia.

-Jacky sei formidabile!! Okay!-

-Potrei ingannarla, dirle che voglio ritornare sua amica, lei mi scusa, le faccio la domanda e appena lei mi risponderà...sappiamo tutti come finirà.-specificai.

Mentre tornavo a casa, passai davanti ad una vetrina lucente, tanto che riuscii a specchiarmi. Guardai il mio riflesso.

"Ma questo mostro sarei io?" pensai. E si, ero proprio io.

Rimasi titubante tutto il dì anche per la storia del mio piano per lo scherzo...era troppo crudele? Veramente lei meritava tutto questo? Ma non volli pensarci molto.

Il giorno dopo, come previsto, andai da Jessica. Mi scusai con lei (di nuovo), le dissi che mi mancava e che le volevo bene. Pensavo che mi avrebbe perdonato, che mi avrebbe detto "Sì ti scuso." Invece no.

-Jacky...-mi disse mentre mi abbracciava e piangeva-anche tu mi sei mancata! Mi sono comportata malissimo con te, dovrei essere io a scusarmi! E io che pensavo che fossi cambiata, che fossi diventata una specie di mostro! Invece no, sei la solita, dolce Jacky!

Ci rimasi di sasso. No, non potevo farle un simile scherzo.

Andai da Hana e le spiegai che volevo ritirarmi. Ma lei, a differenza di Jessy, non reagì bene.

-Senti, adesso fai parte di un gruppo esclusivo, e qui non possono entrare i primi che capitano. Quindi se vuoi tornare una sfigata fai pure, ma scordati che ti riammetto! Ma la scelta è tua.-

Mi aveva messo con le spalle al muro. Che facevo? Le chiesi se potevo riflettere, ma mi disse che dovevo rispondere subito.

-Hana...io...non so...-dissi. Ma lei mi fulminò con un'occhiata, e perciò scelsi il gruppo dei popolari. Ma non ero felice.

La sera dello scherzo, collegammo un piccolo microfono alle grandi casse che c'erano sul palco. Le sedie degli spettatori si riempivano sempre di più, tanto che non erano abbastanza per tutti. In quel momento, andai dietro le quinte, con il microfono nascosto nella mia borsa (che avrei tirato fuori appena ammetteva di essere innamorata dello Stefano).

-Allora Jessy!! Sei emozionata?-

-Si tantissimo Jacky!! È da mesi che proviamo questo spettacolo!-

Feci un cenno ad Hana, che accese le casse.

-E...dimmi...-dissi mentre accendevo il microfono-chi è che ti piace? Non me lo ricordo...

-Oh, Jacky, ma lo sai che...-

Stava per parlare, ma una voce interuppe tutto.

-NOOOO, ZITTA JESSY, È UNA TRAPPOLA! HA QUA UN MICROFONO!- si sentì dire.

Sbiancai in viso. Era Nicola. 

-Avete provato ad ingannarla eh? Guardate che vi ho sentito mentre progettavate il piano. Solo perchè non sono innamorato di te, ma di lei! Da Hanalhisa una cosa così crudele potrei capirla, ma da te, Jacky...da te no.-disse furioso.

-Jessy...ti posso spiegare...-ma non feci in tempo. Era già in lacrime. Scappò via, seguita da Nicola.

Mi venne una fitta al cuore. Stavo male moralmente. Hanalhisa era calma, ma io no.Dal dolore, svenni.

Questa storia è una storia #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora