Il giorno dopo, Jessy era assente, perchè partecipava alle regionali. Fu una mattinata terribile, mi sembrava di essere sola. Il cambio dell'ora, a differenza degli altri lo passai in silenzio...e l'intervallo lo utilizzai per pensare, a lui ,a Jessica, a quanto sono timida, a tutti i miei problemi. E in quei momenti, "inciampo" in un sogno. Si, un sogno ad occhi aperti, l'unica via di fuga che ho. È bellissimo sognare, mi permette di fare cose che al momento non posso realizzare (ma ci riuscirò, non mi arrenderò MAI)...ma è brutto quando capisci che la realtà non è così...no...
A casa arrivai più presto del solito.
-Ciao Jacky, non immaginavo che arrivassi subito! Come va?-disse mia mamma.
-Mah, non so...bene ma ho dei problemi.
-Quali?- mi domandò, con tono preoccupato.
-Problemi miei, chiamati: timidezza e "sogno troppo ad occhi aperti". E per la seconda, ci rimango malissimo quando vedo che il mondo non è uguale.
-Anche io ero così alla tua età, sai? E devo darti un consiglio: la realtà è ben diversa dai sogni, ma con molto impegno può essere migliore.
Questa è una frase che non scorderò facilmente.
-Grazie, mamma. Mi hai rallegrato.- dissi.
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Questa storia è una storia #Wattys2016
Ficção AdolescenteÈ un racconto che parla di Jacky, una ragazzina delle medie un po'strana e timida ma molto simpatica,che narra la sua terza media soffermandosi sui problemi, dalla sua grande voglia di far amicizia con molte persone (ma la sua incapacità per la timi...