Le prime due ore, in cui avevo algebra, furono bruttissime, perchè noi siamo proprio sopra l'aula d'arte, e quindi sentivamo quella classe dell'altra scuola far lezione...
Permettetemi di dire che quegli alunni avevano la delicatezza di un elefante indiano iracondo solo quando parlavano tra loro, mentre il loro prof per dirgli: "Abbassate le voci ragazzi" urlava ancora di più...
Ma, come dico spesso...son tutti dettagli...
La terza ora fu più silenziosa.
Visto che era una bella giornata, all'intervallo scendemmo in cortile (cosa che facevamo solo alle elementari...mah...).
Io, da perfetta intellettuale, pensando fosse caldo,non mi misi la giacca, e quando arrivai di sotto venni letteralmente travolta da un gelo polare.
-Jackelin, perfavore,ritorna in classe e mettiti una giacca!!-mi ordinò la mia prof.
Io, ovviamente, obbedii.
Corsi il più velocemente possibile, e mi scontrai con qualcuno, ma non vidi subito chi.
Entrambi cademmo.
-Ragazzina, sta attenta-mi disse mentre eravamo per terra-capisco che mag...-
E si interruppe.
Non capivo perchè smise di parlare, fino a quando alzai gli occhi...
Era Nicola.
Riabbassai subito lo sguardo, imbarazzata.
Continuava a fissarmi.
-Ho una domanda Jacky: sei ancora innamorata di me?-
Da rossa diventai bordeaux.
-Io? Ma scherzi? Non mi sei mai piaciuto!! Che domande sono?-
Non fece in tempo a rispondere,che lo fermai.
-Non rispondere all'ultima cosa che ti ho detto!! Adesso devo andare ciao!-
E iniziai a camminare il più velocemente possibile.
"Ma perchè me lo ha chiesto?"pensai.
Andiamo avanti:arrivai in classe...
E c'era Jessy.
Anche lei aveva evidentemente dimenticato su qualcosa.
Ci guardammo in faccia schifate.
-Jessica-
-Jackelin-
Beh...almeno ci rivolgemmo la parola. Era un inizio.
-Come va?-domandai.
-Male, tu?-
-Così così...perchè male?-
-Perchè si...Stefano è partito ieri per una vacanza di una settimana a Parigi, e mi sento un po'sola...in più adesso una volta alla settimana ci sarà la sorella di Hanalhisa, come se una sola non bastasse!! E...tu perchè così così?-mi domandò timidamente.
-Mah...non lo so nemmeno io...tecnicamente è un bel periodo, ma non sono del tutto felice...poi in un modo o nell'altro sono sempre in solitudine...-ma mi fermai, poichè la vidi un po'imbarazzata, e non volevo farla soffrire per una cosa mia...
-Jessy, voglio seriamente tornare tua amica. Ho passato un periodo in terribile e solo li mi son accorta di quanto tu sia speciale. Ti prego, perdonami!!-esclamai.
Mi guardò spaventata, ma poi mi rispose:
-Jacky, non pensare di essere l'unica ad aver sofferto...io per quasi una settimana ho pianto ogni notte...non riuscivo a capacitarmi del fatto che la mia migliore amica mi avesse tradito. La sera dello scherzo che tu e Hana volevate farmi è stata forse la più brutta della mia vita, ma pensandoci bene...mi ha fortificato.
Son diventata più furba e diffidente, e questo mi ha reso molto meno ingenua. Anche quel giorno tu mi hai detto "Scusami Jessica, ti voglio bene", io ci ho creduto e tu mi hai preso in giro.
Dopo tutto questo...come faccio a scusarti? Per quanto mi riguarda, questo potrebbe essere una trappola.
Ti ho dato abbastanza fiducia, e tu mi hai tradito. Adesso devi essere tu a scusarmi, ma io non voglio più aver a che fare con te. Se vuoi possiamo ancora parlarci, se mi saluti ricambierò...ma amiche non lo saremo più.-
Quando finì di parlare suonò la campanella di fine intervallo.
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Questa storia è una storia #Wattys2016
Ficção AdolescenteÈ un racconto che parla di Jacky, una ragazzina delle medie un po'strana e timida ma molto simpatica,che narra la sua terza media soffermandosi sui problemi, dalla sua grande voglia di far amicizia con molte persone (ma la sua incapacità per la timi...