Mentre salivo le scale notai che Alex era come sparito...un attimo prima era li con me...
Arrivai in classe, ma non entrai.
Stetti sulla porta, ad aspettarlo...
Vidi passare i cosiddetti "Ritardatari", quelli che entrano a scuola un minuto prima dell'inizio delle lezioni.
Ma lui non c'era.
Suonò la seconda campanella alle 7:50.
Di lui nemmeno l'ombra.
Le prime ore le passai nell'angoscia:che gli era successo? Dov'era finito?
Poi vidi del sangue sul mio banco.
Da dove veniva?
Ma lo capii subito...la mia prof iniziò ad urlare.
-SIGNORINA JACKELIN, O MIO DIO, LE SANGUINA IL LABBRO!! È COMPLETAMENTE ROTTO!! CHE È SUCCESSO??-
Tutti si girarono a guardarmi: alcuni ridevano, altri urlavano e Jessy mi fissava.
-Io...mi mordo il labbro quando rifletto e mi agito...-
Mi immobilizzai, aspettando il continuamento della lezioni...
Durante l'intervallo, mi diressi verso la 3^G e spiai dentro, per vedere se c'era.
Era seduto al suo posto, con un libro in mano e un succo, mentre i suoi compagni erano fuori a chiacchierare.
Entrai, e mi sedetti vicino a lui.
-Ciao Alex...dov'eri stamattina? Non ti ho visto salire le scale...-
Lui non mi guardò nemmeno.
-Lo so, sono rimasto giù in cortile per più tempo, volevo distrarmi.-
Ero curiosa di sapere quale era il problema. -Distrarti da cosa? È colpa mia? Mi odi...?-
Alzò un attimo gli occhi, e mi sorrise, ma poi ritornò a leggere il suo libro.
-Odiarti? Mai! Scherzi? Sono solo ferito, ma a chi importa? Di certo non ha te. Ma non pensare più una cosa simile, io non ti detesterò mai, ho solo un po'di...rancore.-
Sembrava agitato.
Ma io di più...soffriva per me...
Non sapevo che dire o cosa fare.
-Vuoi...stare solo?-
-Voglio stare con te, Jacky.-
Divenni rossa, e lui sbiancò.
-Scusami, non so che mi è preso! Non prenderla male eh...ma tu sai come ci si sente ad essere innamorati quando la persona in questione non ti ama, quindi dovresti capirmi, no?-mi domandò.
Lo guardai perplessa.
-Quindi...tu mi ami?-
Mi guardò confuso, poi gridò divertito:
-MA LO HAI CAPITO ADESSO? SEI PREOCCUPANTE EH, SENZA OFFESA.-Di colpo abbassò la voce.
-Ma...sei bellissima...-
Finì l'intervallo, ma non rientrai subito nella mia aula, perchè prima volevo andare a risciacquarmi la faccia in bagno, per svegliarmi un po'.
Ci andai, e al lavandino trovai Hanalhisa che beveva.
-Hana, secondo te sono crudele?-le domandai.
Lei scoppiò in una fragorosa risata.
-Ma no!! Ancora con i complessi di inferiorità? Che hai?-
Le raccontai di quello che mi aveva detto Alex.
-È solo innamorato. È ovvio che si arrabbia se vede che sei sempre addosso a Nicola!! Comunque vorrei dirti che...-
Ma si interruppe.
-ARRIVANO LE NOSTRE PROF, CORRI JACKY!- gridò.
Uscimmo in tutta fretta ed entrammo nelle rispettive classi...fortunatamente la mia insegnante non si accorse di nulla.
Passai le ultime ore a pensare che cosa voleva dirmi Hanalhisa.
Finì la mattinata, ed uscimmo da scuola.
Non avevo voglia di tornare a casa, ma nemmeno di stare lì...
-Jacky!-sentii esclamare, e mi girai.
Vidi Jessica, che si avvicinò a me.
-Jacky,devo confessarti una cosa:io...-
Ma non riuscì a finire la frase, poichè fu interrotta dalla suoneria del suo cellulare.
-È mia madre, oggi devo tornare a casa presto. Te lo dico domani, ciao ciao!-
Mi limitai a fare un cenno con la mano, e la guardai andarsene.
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Questa storia è una storia #Wattys2016
Teen FictionÈ un racconto che parla di Jacky, una ragazzina delle medie un po'strana e timida ma molto simpatica,che narra la sua terza media soffermandosi sui problemi, dalla sua grande voglia di far amicizia con molte persone (ma la sua incapacità per la timi...