Fabrizio
Appena Nic va con il medico per indicargli i farmaci entro nella camera di mia figlia. Sta fissando il soffitto e non si è ancora accorta di me. ed è proprio in questo momento che rivedo in lei la mia fotocopia alla sua età. Ribelle, con la voglia di fare ma ancorata a qualcosa che non esiste. Sono cresciuto in una famiglia che non si è mai interessata di quello che facevo, se ne fregava. E forse è per questo che ho incontrato la musica, l'unica cosa che avevo era una chitarra e un pacchetto di sigarette. Per me il successo era una forma di riscatto che pensavo mi sarebbe stato tolto dopo la nascita di Vittoria. Con lei ho fatto la stessa cosa che i miei genitori hanno fatto con me: lasciarla andare. Peccato che lei non si è data per vinta nell'alcool o nella droga ma ha lottato e ha cercato in tutti i modi di farsi notare da un padre che faceva finta di non vederla e sentirla.
E ora mentre osservo i suoi capelli scuri scompigliati, le sue labbra carnose, i suoi lineamenti non vedo più il mio errore, ma me.
A distogliermi dai miei pensieri è proprio lei.
"ciao"
"come ti senti???" le chiedo
"un po' frastornata, ma bene dai" dice cercando tirarsi su con la schiena
"non muoverti Vittoria, stai tranquilla...forse questo è il momento di chiederti scusa. Anche se pensi che io ti abbia abbandonata io ti ho sempre osservata ma in disparte."
"lo so."
"so che ricominciare un rapporto troncato sul nascere non è facile Vì... però non voglio che tu continui ad essere una figlia di nessuno"
Io sono un figlio di nessuno ma lei è mia figlia.
"ci penserò" mi risponde sorridendo
Le sorrido e so che è un punto di partenza.
Appena entra Niccolò i suoi occhi ricominciano a brillare. Le da un bacio sulla guancia mentre mi passa una sedia per sedermi di fianco a mia figlia.
"mi hanno dato alcuni farmaci che dobbiamo prendere" ci dice il ragazzo
"quando mi dimettono???"
"intanto devi stare a riposo, ti avviso. Non pensare di riprendere la vita che avevi prima e in teoria... domani mattina torni a casa" dice con un sorriso sulle labbra.
"a proposito di casa... io non ce l'ho" dice leggermente imbarazzata la ragazza
"ma non hai ancora capito che tu starai da me?? non ti lascio andare più" risponde Niccolò
"a proposito Vittoria... hai intenzione di tenere quest'operazione nascosta per tutta la vita??? Non devi renderla pubblica ma almeno a Sofia, ai tuoi amici." Intervengo... sono un padre e questo è un dovere
"e cosa gli dico???"
"la verità Vì, solo quella"
Sto per andare via dato che Niccolò starà qui stanotte.
"non è che ci rivedremo tra altri vent'anni vero???" sento la voce di Vittoria mentre sto per uscire
Sorrido per la battuta anche se so benissimo che dentro di sé vorrebbe sapere se le mie intenzioni sono serie o no.
"no non me ne vado"
"allora a presto... papà"
La felicità sta nelle piccole cose. In quel papà pronunciato con un pizzico di nostalgia e imbarazzo.
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Noi Ultimi 2- (Ultimo- Niccolò Moriconi)
FanfictionDopo quel maledetto concerto del 4 luglio, le strade di Ultimo e della figlia del suo caro amico Fabrizio Moro si divideranno. Il successo del ragazzo non sarà l'unico perché anche Vittoria si farà conoscere. La ferita e i rimpianti fanno sempre più...