Non è facile

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Siamo con gli altri a parlare e scherzare anche se ridere con loro non è più facile come prima. È quando succedono eventi come questi che ti rendi conto del perché non ridevi quando stavi veramente bene. I miei sono insieme e mi sembra essere tornata al passato anche se il mio rapporto con loro è praticamente inesistente. Sofia è felicissima insieme ad Adriano e in parte io lo sono per loro, per aver ritrovato Ale, per risentire le batutte di Tiziano, il sorriso di Gabri e Niccolò. Se potessi tornare indietro non so cosa farei, mi sarei goduta quei momenti con loro al massimo. Se solo non fossi scappata, se non avessi fatto la stronza, chissà come si sarebbe trasformata la nostra relazione. Io devo essere sincera, provo ancora qualcosa che con il tempo si è ingigantito. Dire che quest'anno ogni volta che dormivo mi tornava in mente Niccolò era dire poco.

Ormai è sera e sono stanchissima. Qui si continua mangiare e bere e prevedo ancora una lunga serata.

"fino a quanto durerà???" chiede Gabriele straziato

"io so solo che i piedi mi stanno chiedendo pietà da ore" risponde Sofia osservando i suoi tacchi alti

Sorrido per la risposta mentre osservo le mie gambe slanciate grazie alle scarpe.

"ma se ce ne andassimo???" propone Tiziano con un sorrisetto

"dove???" chiede Niccolò

"ovunque"

"ragazzi io però non vengo devo tornare in hotel" intervengo

"e qual è il problema ti portiamo a casa noi" risponde Alessandro

Mi sa che questa volta non posso filarmela anche se la voglia di stare con loro è tanta, la testa è già in una sala operatoria.

"va beh ragazzi magari possiamo uscire tutti insieme un altro giorno. Anche io devo tornare a casa perché domani ho una riunione. Se vuoi ti porto a casa" propone Niccolò rivolgendosi a me

Non capisco il motivo per cui abbia deciso di coprirmi quando so per certo che è contro la mia decisione di non avvisare nessuno.

Dopo vari tentennamenti ce ne siamo andati ma non la scamperò facilmente. Mi è bastato vedere lo sguardo di Adriano e Ale per capire che sanno che c'è qualcosa sotto.

Saliamo in macchina e appena chiudo la portiera sono troppo curiosa per starmene zitta in balia dei miei pensieri.

"perché hai voluto portarmi in hotel???" chiedo mentre Niccolò fissa la strada

"perché non devi sforzarti troppo"

Come non detto. Un altro che vuole fare il medico invece che semplicemente starmi vicino.

"non ho bisogno di un medico Niccolò"

"tu hai bisogno di qualcuno che si prenda un po' cura di te perché stare da soli da alla testa" mi risponde senza nemmeno girarsi

Sbuffo mentre cerco di indicargli la strada per l'hotel.

Il viaggio trascorre silenzioso e mi viene in mente il tragitto in macchina per arrivare al lago quando lui guidava. Quando eravamo felici. Quando io stavo bene.

Appena arriviamo parcheggia la macchina ed entriamo. Siamo davanti alla porta della camera.

"potevi anche non scendere. Comuque... grazie per non aver detto niente"

Ha lo sguardo serio e anche se indossa gli occhiali da sole sento i suoi occhi su di me.

"ma che hai capito. Adesso prendi la tua cara valigia e andiamo a casa mia. Non ti lascio mica da sola in una camera d'hotel."

Non ci credo. Alzo gli occhi al cielo ma l'unica cosa che penso è che forse devo ascoltarlo e lasciarmi un po' andare.

"va bene" dico semplicemente

Noi Ultimi 2- (Ultimo- Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora