V chapter
Passarono dieci minuti e dei ragazzi non c'era traccia < vado a cercarli> affermai alzandomi, ma Kirishima mi prese per il polso <tu non vai da nessuna parte! Potrebbe essere pericoloso> come risposta alzai gli occhi al cielo <esco io, tu rimani qui> impose il ragazzo <va bene> risposi cosciente che non sarei mai rimasta con le mani in mano. Aspettai che il ragazzo scese dal veicolo e andai nella direzione opposta. Ci trovavamo in una specie di foresta, il jet era atterrato su uno spiazzo verde circondando da alberi, iniziai così la mia ricerca. Dopo pochi metri vidi Todoroki, lo chiamai, ma non rispose, decisi quindi di avvicinarmi, ma quando mi trovai dietro di lui notai un altro Shoto di fronte ferito al braccio sinistro. Rimasi a fissare la scena, ero confusa, come potevano esserci due Todoroki, il primo si girò verso di me <che cosa è successo? Perché ci sono due te?> chiesi turbata <era un villan, dobbiamo andare all'aereo, adesso> rispose <dove sono Kirishima e Bakugo?> domandai <ci raggiungeranno tra poco>, non capivo, mi sembrava strano, mi voltai e lo guardai negli occhi...era diverso. <H-Hideko> mi sentii chiamare dal Todoroki a terra, mi voltai verso di lui, ma non appena mi rigirai verso il ragazzo davanti a me, questo aveva preso la forma di una ragazzina. Era alta più meno quanto me, i capelli biondo cenere erano raccolti in due codine spettinate, uno strano sorriso che ricordava quello di un gatto <scusa> disse la ragazza e subito dopo mi lanciò un pugno che mi fece cadere a terra stordita. La testa era indolenzita e riaprii gli occhi probabilmente dopo qualche secondo, sentii un forte dolore al labbro inferiore e lo toccai le dita rimasero macchiate di sangue, ma non era un problema ora. Vidi la ragazza di fronte Todoroki puntandogli un coltello alla gola, d'istinto mi alzai e mi avvicinai lentamente, sentii le sue parole <allora ho indovinato! Lei! Lei! Lei! È lei!> non capivo che cosa stesse farneticando con quella voce acuta, quindi passai subito all'azione. <Ehi!> dissi alle sue spalle <mh?> si voltò giusto in tempo per vedere le mie nocche sul suo naso e cadde a peso morto in terra con le mani sul volto <la prossima volta> dissi avvicinandomi al suo volto <assicurati di avermi messa fuori gioco>, le legai le mani e le tolsi il coltello, subito mi diressi verso Shoto. Era accasciato vicino ad un albero, corsi in suo aiuto <cosa successo?> chiesi notando i graffi sul suo braccio <il tuo labbro> disse notando il sangue <n-non è niente> risposi asciugandomi con una manica <quella ragazza, credevo fossi tu...> <non eri tipo invincibile?> dissi per sdrammatizzare e per risposta ricevetti un sorriso un po' malinconico. <Stai perdendo troppo sangue, dobbiamo andare sull'aereo e prendere il kit d'emergenza> affermai <Kirishima e Bakugo, dovrebbero essere dall'altra parte> <adesso pensiamo a te> lo interruppi, mi avvicinai alla ferita, forse sarei riuscita a trattenere il sangue e fermare il flusso, una volta da piccola ero riuscita a cicatrizzarmi un piccolo taglio al dito, non era la stessa cosa, ma la tecnica era quella. Circondai la ferita con le mani e riuscii a rallentare lo scorrere del sangue e chiudere leggermente la ferita, ma non del tutto. <Come hai fatto?> chiese il ragazzo <ho cercato di essere utile... > spiegai tenendo ancora il suo braccio <...impressionante> disse con un filo di voce, risposi con un piccolo sorriso, ma tornai nella realtà. Dovevamo comunque curare la ferita, mi strappai un pezzo di maglietta e lo stinsi attorno la ferita <dobbiamo tornare sull'aereo> ordinari <si> <riesci a camminare?> chiesi <credo di si>, si alzò barcollando, anche troppo per i miei gusti, per questo misi un suo braccio intorno alle mie spalle cercando di sorreggerlo il più possibile, ma i venti centimetri di differenza mi facevano sembrare più un bastone da passeggio. Arrivammo nell'aereo, lasciai Todoroki su uno dei sedili e cercai il kit d'emergenza. Presi le garze e fasciai la ferita <fa male?> chiesi <non troppo> rispose guardando il braccio <riesci a muoverlo?> <si, abbastanza> disse il ragazzo facendo piccoli movimenti con l'arto, <vado a cercare gli altri> annunciai <tu non vai da nessuna parte> mi interruppe mentre stavo per uscire, perché credono che non riesca a difendermi, infondo gli ho tenuto testa appena ci siamo scontrati <la smettete di trattarmi come una bambina!> sbottai, non avevo realizzato di essermela presa con Todoroki, non era mia intenzione <scusa...> dissi subito dopo < non ti sto sottovalutando, semplicemente non puoi uscire allo scoperto così, potresti essere l'obiettivo dell'attacco e inoltre non sappiamo quanti villan ci siano lì fuori, a quanto pare non posso impedirti di venire, ma almeno fai attenzione e rimani vicina>, annui a quelle parole. <Va bene, cerchiamo di capire la situazione, ci deve pur essere un sistema di localizzazione in questo posto giusto?> chiesi <si, ma probabilmente uno dei villan deve averlo disattivato, altrimenti i rinforzi sarebbero arrivati molto tempo prima> osservò Todoroki, <giusto, andiamo nella sala controllo> dissi dirigendomi verso la stanza seguita dal ragazzo. Una volta entrati notammo il vetro della cabina frantumato, il ragazzo si avvicinò e cercò di capire come riattivare i sensori, ma qualcosa non mi quadrava. Se uno dei cattivi, avesse ipoteticamente spento il GPS, non sarebbe stato così stupido da andarsene così. <Todoroki> chiamai il ragazzo a bassa voce che si girò verso la mia direzione <credo che ci sia qualcuno> sussurrai <Bingo!> disse una voce dietro di me ed un uomo apparve dal nulla mettendomi una mano sul collo, sentii i suoi artigli lasciarmi dei graffi abbastanza profondi sulla pelle e caddi a terra paralizzata.
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koi no yokan
Teen FictionHideko Aiko è una quindicenne che vive ai margini della Gran Bretagna, abita in una casa di campagna con i suoi genitori, ma non è mai uscita al di fuori di quelle mura. Perché? Nasconde un segreto che la differenzia dalle altre persone o forse è qu...