un allenamento pericoloso

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<Allenamento congiunto con la prima B> ci informò il professor Aizawa <di nuovo?!> chiese Bakugo con aria irritata. <Rechiamoci al campo beta, prendete i costumi e tra dieci minuti davanti l'ingresso> aggiunse l'insegnante uscendo dalla classe. <Fila ordinata, non correte e non urlate per recarvi all'incontro!> sentii la voce di Iida riecheggiare nella mia testa. Era il capoclasse, direi il ragazzo più responsabile che conosca, anche se a volte potrebbe lasciarsi andare un po' di più è comunque simpatico. 

<Sei tu quello che sta gridando in questo momento> gli feci notare una volta essergli passata davanti, il ragazzo rimase di pietra a quell'affermazione.

Effettivamente, non avevo torto.

<Secondo te cosa faremo oggi?> chiesi a Kyoka <non ne ho idea, ma quando si tratta di Aizawa, sono alquanto spaventata> rispose la ragazza. <E' lunedì mattina, prego che abbia pietà di noi>. Entrammo nello spogliatoio e ci mettemmo i nostri costumi, una volta fuori raggiungemmo il resto della classe. <Bene, sarete divisi a squadre, ovviamente i gruppi non saranno composti da alunni di una sola classe> iniziò a spiegare il professor Aizawa <per tutta la città sono sparse venti bandierine rosse, sarete divisi in nove gruppi da quattro e uno da cinque, potrete rubare le bandiere agli altri gruppi, vince la squadra con più bandierine allo scadere del tempo> aggiunse il professore mostrandoci come al solito l'ologramma della tabella con i nostri nomi. Io e Kyoka finimmo nella stessa squadra, ci guardammo con un sorriso compiaciuto. 

una volta tanto qualche piccola fortuna

Notai anche Awase con noi e giustamente, per riequilibrare il tutto...c'era Todoroki.

Non era poi una tragedia giusto? Dovevo solo cercare di ignorarlo...in un esercizio di squadra...semplice no? 

Dopo oggi, ho la piena certezza che il destino si sta prendendo gioco di me.

<Io e il professor Yamada staremo nella stanza di controllo per monitorare i vostri spostamenti, sarete muniti di questi orologi per parlare tra compagni di squadra> aggiunse Aizawa mostrandoci i piccoli oggetti, che ci aveva recapitato poco prima. <La prova inizia...now!> esclamò con la sua solita energia il nostro insegnante d'inglese. 

<Controlliamo quei palazzi a destra> dissi indicando un gruppo di edifici non troppo distanti da noi e ci recammo al loro interno. Entrammo in una costruzione di una decina di piani circa. <Dividiamoci, ognuno controlli una stanza> aggiunse Awase. Salimmo fino all'ultimo piano e entrammo tutti in una porta diversa. 

Mi trovai in quello che sembrava uno sgabuzzino, c'erano soltanto scope, qualche mocio, dei detersivi...la mia attenzione cadde però su un piccolo pallino nero sul soffitto. Spinta dalla curiosità mi arrampicai sugli scaffali fino a raggiungerlo, provai a tirarlo, ma sembrava attaccato. Non mi arresi e decisi di metterci più forza finché non aprii quella che sembrava una botola nascosta. Entrai e mi ritrovai in una piccola stanza buia, la luce però non entrava solo dall'apertura da dove sono arrivata, ce n'era un'altra. Mi avvicinai e notai che era una specie di grata. Il soffitto era molto basso, quindi avanzai a carponi. Sentii delle voci provenire dalla stanza sotto di me, mi scorsi il più possibile e vidi tre uomini. Uno era molto alto, aveva i capelli rossi e una cicatrice sull'occhio, quello accanto sembrava un ragazzo, era biondo ed era leggermente più basso del primo, l'ultimo invece era moro, molto più muscoloso degli altri e con parecchi tatuaggi sulle braccia. Non credo facessero parte della prova, stavo per andare ad avvisare i ragazzi quando notai la bandierina oltre la grata.

La cosa più intelligente da fare che mi venne in quel momento fu...provare a raggiungerla.

Mi sporsi per prenderla, ma dopo averla afferrata persi l'equilibrio e poggiai un piede sulla griglia provocando un forte rumore.

Ma complimenti Hideko, ottimo tempismo.

Mi nascosi in un lato tappandomi la bocca, <che cos'è stato?> chiese il biondo <forse solo un animale?> rispose il moro <in un palazzo per una prova di una scuola?> domandò sarcasticamente il primo, i due iniziarono una piccola discussione.

Nel frattempo, indietreggiai per uscire da quella stanza minuscola, sentivo ancora le loro voci, quando mi venne un dubbio...non erano in tre?

<Trovata!> esclamò l'altro uomo prendendomi per una caviglia e trascinandomi verso di lui. Gli diedi un calcio con l'altra gamba e cercai di sorpassarlo, quando sentii un dolore sulla parte dell'addome. Non potevo distrarmi. Lo spinsi sopra la grata, che a causa del peso dell'uomo cedette facendolo cadere.

Non persi tempo e uscii dallo sgabuzzino. Entrai in una stanza non molto distante, dove riconobbi una figura fin troppo famigliare.

<Shoto!> chiamai il ragazzo <Hideko, che succede?> chiese avvicinandosi <tre...tre uomini...n-non credo facciano parte della prova> dissi col fiatone. <Stai sanguinando!> osservò il ragazzo.

Perspicace.

<Non è importante, dobbiamo uscire da qui e chiamare gli altri> affermai <la tua ferita...> <andiamo!> lo bloccai uscendo dalla porta.

Quando ci saremmo fermati avrei provato a guarire, in qualche modo.

<Dobbiamo subito avvisare gli altri> disse il ragazzo <va bene> risposi. <Kyoka...Kyoka mi senti?> chiesi avvicinandomi all'orologio e parlando a bassa voce <Hideko, che succede?> domandò la ragazza <ci sono tre uomini, dei villan probabilmente. Ora sono con Shoto, dobbiamo uscire da qui> spiegai. <Va bene, avviso Awase e ci incontriamo all'ingresso> aggiunse la ragazza interrompendo il collegamento.

<Dobbiamo andare verso l'entrata> dissi al ragazzo vicino di me. 

Uscimmo dalla stanza e arrivammo fino alle scale, corremmo finché una lama non sfiorò il volto di Todoroki. Ci girammo nella direzione del lancio e notai l'uomo che mi aveva ferita prima, il ragazzo accanto a me creò una barriera di ghiaccio tra noi e il villan.

Ripresi a respirare in modo regolare, finché non sentii dei colpi contro il muro creato da Shoto <corri!> esclamò il ragazzo prendendomi per il polso e trascinandomi dentro una stanza e chiudendo la porta a chiave. 

Mi sedetti a terra, la ferita non era messa bene, non era ancora infetta, ma il sangue non si fermava. Cercai di fare qualcosa, ma non so per quale motivo non riuscivo a guarire. Iniziai a preoccuparmi.

Shoto notò la situazione e dopo aver creato un altro muro di ghiaccio si sedette accanto a me. <N-non riesco a fermarlo> dissi agitata tenendo le mani sulla ferita <non capisco perché, i-il sangue non rallenta, ho paura c-che sia un'emorragia> cercai di spiegare. 

Mi provocava un dolore lancinante.

<Ehi, ehi, tranquilla andrà tutto bene> disse il ragazzo mettendo le mani sulla ferita.

In qualche modo riuscì a tranquillizzarmi, non so come, ma la sua voce mi fece sentire al sicuro.

<Adesso, dobbiamo pensare a bloccare il sangue> spiegò strappando una manica del suo costume, aprii due capsule della sua cintura, da una tirò fuori una piccola pasticca <prendi> disse porgendomela <cos'è?> domandai ingoiandola <un antidolorifico, in queste capsule ho il necessario per un kit di pronto soccorso> spiegò il ragazzo.

Nel frattempo versò un liquido sul pezzo di stoffa, probabilmente disinfettante. Poggiò la manica sul taglio <stringi> disse avvicinando la sua mano <perché?> chiesi, ma non finì che lo sentii premere sulla ferita. <Brutto figlio di-> imprecai cercando di non urlare, se ci avessero trovato sarebbe stata la fine.

Feci come disse e battei l'altro pugno a terra. Dopo quella che sembrava un'eternità sentii la pressione diminuire. <Bene> aggiunse, legò attorno la ferita la sua manica e la strinse in modo da creare una fasciatura compressiva. Ripresi a respirare in maniera quasi del tutto regolare. 

Per quanto si potesse dopo aver ricevuto una medicazione in una stanza di un palazzo abbandonato e da un ragazzo che fino al venti minuti fa non riuscivi neanche a guardare in facci...bella situazione. 

<Non volevo farti male> mi scusai riferendomi alla mano che gli ho praticamente distrutto. <No, non ti preoccupare> rispose Shoto <dobbiamo uscire da qui> dissi cercando con lo sguardo una via di fuga <siamo all'ottavo piano, dobbiamo usare la porta per raggiungere l'ingresso> osservò il ragazzo <o il tetto> aggiunsi. 

koi no yokanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora