nuovo allenamento

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<Accomodati> disse indicandomi la sedia davanti, mi sedetti e vidi un ragazzo entrare nella classe, avrà avuto circa trent'anni, era alto, capelli neri e occhi gialli, <scusi per il ritardo> disse affiancandosi all'insegnante.

<Hideko, lui è Noboyuki Suzuki> spiegò Aizawa, mi ha contattato appena ha saputo del tuo arrivo alla Yuei ed è riuscito a venire fin qui per farti una proposta, glielo dici tu?> chiese rivolgendosi al ragazzo <si, allora, io ero un vecchio amico d...

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<Hideko, lui è Noboyuki Suzuki> spiegò Aizawa, mi ha contattato appena ha saputo del tuo arrivo alla Yuei ed è riuscito a venire fin qui per farti una proposta, glielo dici tu?> chiese rivolgendosi al ragazzo <si, allora, io ero un vecchio amico di tuo fratello. Sapevo che aveva una sorella con un quirk simile al suo e mi chiedevo se vorresti un aiuto per controllarlo meglio> mi spiegò.
In quel momento una mano non mi sembrava una brutta idea.
<Accetto> risposi convinta.

<Bene, allora da oggi Noboyuki ti seguirà negli allenamenti> mi informò l'insegnante e uscimmo dalla classe.

<Come facevi a sapere che avrei potuto aver bisogno d'aiuto> chiesi al ragazzo <conosco il tuo quirk, quando sei uno stato psicologico particolare perdi il controllo, sbaglio?> <come...> <tuo fratello aveva lo stesso problema, per questo l'ho aiutato. Inoltre sono in debito con lui> aggiunse <e tramite me riusciresti a "ripagarlo"> affermai <più o meno>.
<Direi di iniziare subito> disse Noboyuki appena arrivati alla palestra <rapporto forza-fisica e forza-telepatica?> chiese <dieci volte> <riflessi?> <da tutti definiti "fuori dal comune"> <bene, alleniamoci su un piano tecnico> <perfetto> <ma senza utilizzare il quirk> <cosa?!>.
Come risposta mi passò una specie di bastone, anche lui ne aveva uno. <Se riesci ad immobilizzarmi, hai vinto, se perdi, venti flessioni> <bene>.
Non sarebbe stato un problema non utilizzare il mio quirk, non riuscii neanche a sbattere le palpebre che lui non era più davanti a me <ma cosa...>. Non terminai il pensiero che venni colpita alle spalle cadendo in avanti.

Tentò di colpirmi con il bastone, ma lo bloccai con il mio, lo spostai con un calcio sul petto e mi sollevai. Non appena fui in piedi mise la sua "arma" in mezzo ai miei piedi facendomi perdere l'equilibrio, nel momento in cui venni a contatto con il terreno rotolai su un lato sicura che avrebbe tentato di bloccarmi. Infatti era in ginocchio dove prima c'ero io e lo colpii alla schiena facendolo cadere.

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