una piccola visita

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XXII chapter

<Hideko! Ma che diavolo?!> disse lamentandosi con una mano sulla testa. <Kirishima! Che ci fai qui?!> chiesi chiudendo la porta <perché hai una stampella?> domanda indicando l'oggetto che tenevo in mano <beh, quando qualcuno ti bussa alle quattro di notte ti preoccupi un po'> risposi <hai uno dei quirk più potenti che esistano e usi quella cosa?> chiese, non aveva tutti i torti. <Non è questo il punto, che ci fai qui?> chiesi sedendomi sul letto <volevo vedere come stavi> disse mettendosi accanto a me <bene, sto recuperando le forze> risposi <non sembra, hai delle occhiaie!> esclamò, questa credo che sia una delle ultime cose che si deve dire ad una ragazza, specialmente alle quattro del mattino. Come risposta lo colpii sulla spalla. <Mi arrendo, mi arrendo> disse scherzosamente <comunque non ho ancora visto il tuo vestito da hero> osservò <beh, non ce l'ho> confessai <beh, puoi chiedere a una delle sezioni di supporto, potrebbero farti un costume su misura> disse il ragazzo <ci penserò su> risposi. Chiacchierammo per un bel po' di qualsiasi cosa, mi raccontò di come prese la decisione di entrare allo Yuei, voleva diventare come il suo idolo, Crimson Riot. I loro quirk erano molto simili e grazie a lui capì la mentalità di un eroe. Mi raccontò che lui e Mina frequentavano la stessa scuola alle media, un giorno si trovava per strada e vide una grande figura minacciare due ragazze, la paura lo immobilizzò e non riuscì a intromettersi, al contrario di Mina che risolse la situazione. Mi disse che quella sera tornò a casa e l'unica cosa che vedeva guardandosi allo specchio era pura codardia, stava per rinunciare al suo sogno. Era così infuriato che lanciò un libro contro la libreria facendo cadere un piccolo proiettore che mostrò una vecchia intervista di Crimson Riot, dove lui ammette che nonostante tutti lo vedono come un eroe impavido, teme il pericolo, ma mai quanto l'immagine di un volto morente sotto i suoi occhi. Dopo aver sentito quelle parole Kirishima si sentì ancora più ispirato ed è così che è diventato la persona che è oggi. Mi colpì molto la sua storia, non dev'essere stato facile andare avanti. <E se quel proiettore non fosse mai caduto?> domandai, il ragazzo si voltò confuso <intendo, tu hai detto che lanciasti un libro contro la libreria e cadde un proiettore> dissi <si> rispose <e se non avessi mai visto quell'intervista? Se tu avessi lanciato quel libro, non saresti qui> osservai <sarà stato il destino> disse alzando le spalle <il destino eh?> chiesi sospirando <non ci credi?> chiese <si, ma ultimamente non so cosa abbia in serbo per me> dissi poggiando la testa al muro <magari devi solo avere un po' di pazienza> cercò di consolarmi <forse> risposi amareggiata. <Vuoi parlarne?> chiese Kirishima, so a cosa si stesse riferendo, ma non ce la facevo. <Preferirei di no...> <lo capisco, se ti serve, ricorda che io sono qui> affermò sorridendo. <Grazie> dissi abbracciandolo <grazie di tutto>. <Allora ci vediamo domani a lezione> disse aprendo la porta, <certo, buonanotte> risposi <buonanotte>. Tornai a dormire, ero davvero fortunata ad avere degli amici come loro. 

questo capitolo è molto, molto breve, però era una piccola parentesi per solidificare il rapporto di amicizia tra Hideko e Kirishima

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