VIII chapter
Appena sentii il rumore del ghiaccio, capii che Todoroki aveva fatto la scelta giusta. Nel frattempo, la biondina era tornata al suo aspetto naturale, <te l'avevo detto che era quella a sinistra> affermò Kirishima dando una gomitata a Bakugo che barbottò qualcosa di incomprensibile. <Che cosa ne facciamo di loro adesso?> chiesi <dovremmo chiamare i soccorsi, forse sull'aereo c'è una radio> rispose Todoroki <andiamo a vedere, voi rimanete a sorvegliare> disse Kirishima e si recò con il biondo verso il jet. Spostammo gli altri due uomini accanto Toga in modo da sorvegliarli meglio, <come hai fatto a capire che ero io> chiesi dopo cinque minuti di silenzio <il tuo sguardo...era lo stesso della prima volta che ci siamo visti> rispose il ragazzo guardandomi <quindi anche tu-> il momento fu interrotto dal rumore di un elicottero che si stava dirigendo verso di noi. <Sta giù> disse Todoroki per poi spingermi dietro ad un cespuglio <sono i soccorsi?> chiesi a bassa voce <no, credo che siano altri villan> rispose con lo stesso tono, vedemmo scendere alcuni uomini per liberare quelli che avevamo fermato <non proviamo a bloccarli?> domandai <sono troppi, non ce la faremmo> rispose <dove sono andati quei ragazzini?!> chiese una delle persone appena scese <non lo sappiamo, probabilmente sono fuggiti> rispose Hiroto <come diavolo avete fatto a farvi scappare quattro ragazzini?!> chiese furibondo lo stesso uomo di prima <sono più bravi del previsto> affermò Tokage, l'uomo lucertola. <Quella ragazzina ha più controllo di quanto credessimo ed è più potente del fratello> aggiunse e a quelle parole sobbalzai. <Cos'è stato?> chiese un altro uomo e sentii il rumore di un proiettile nella nostra direzione, mi si gelò il sangue quando sentii quel suono, Todoroki strinse la presa su di me, probabilmente per evitare di fare altri movimenti, mi voltai e vidi lui scuotere leggermente la testa, come per dirmi che non lo avevano colpito, feci un sospiro di sollievo. <Probabilmente solo un animale, adesso andiamo prima che arrivino i professionisti> disse uno degli uomini. Aspettammo lì per pochi minuti ancora e quando sentimmo che ormai l'elicottero si era allontanato sufficientemente, uscimmo da quel nascondiglio. <Come hanno fatto a sapere che eravamo in questo posto?> chiesi al ragazzo vicino a me <probabilmente era un attacco organizzato, ma quando le cose non sono andate nel verso giusto, hanno optato per una ritirata> rispose <non potevano almeno setacciare il territorio, erano più di noi, armati e probabilmente avrebbero vinto> <si, ma quell'uomo aveva paura che arrivassero i professionisti, a quanto pare non dovevano farsi scoprire o non erano abbastanza forti per fronteggiare i veri eroi> affermò Todoroki. <Chi sarebbero i "professionisti?"> domandai <sono gli eroi adulti con più esperienza e controllo del proprio quirk> <mio fratello era uno di loro?> il ragazzo rimase un po' scosso da questa domanda, ma non voleva darlo a vedere, forse non se l'aspettava <si, combatteva con All Might, il simbolo della pace>, doveva essere una grande persona Hiroshita. Poco qualche minuto ci raggiunsero Kirishima e Bakugo. <Dove sono finiti?!> chiese il roscio <a quanto pare avevano dei rinforzi> rispose Shoto <li hanno portati via poco fa, erano armati, non abbiamo potuto fare niente> aggiunsi <l'importante è che state bene, inoltre sta arrivando il professor Aizawa> affermò Eijiro <adesso andiamo nel jet, pensiamo a curare le ferite> dissi dirigendomi verso il mezzo seguita dai ragazzi. Una volta arrivati ci sedemmo e dopo aver preso la borsa medica mi diressi verso la stanza dato che prima avevo notato uno specchio al suo interno, una volta entrata chiusi la porta alle mie spalle e mi controllai le ferite. Non avevo perso poco sangue, il graffio più profondo era sul collo, gli artigli di quell'essere mi avevano lasciato quattro ferite, mi sono salvata probabilmente perché voleva solo paralizzarmi, eppure dovevano uccidermi...ne hanno avuto l'occasione, nonostante ciò hanno sempre cercato di stordirmi o fare in modo di trasportarmi con loro viva. Questo significa che erano solo incaricati di portarmi dalla persona che mi avrebbe poi dovuto uccidere, probabilmente non si aspettava che fossimo tutti così preparati per quest'eventualità, anche se...se non ci fossero stati i ragazzi con me, mi avrebbero già presa, devo molto a loro. Finii di disinfettare e fasciare il collo e passai al graffiò sulla guancia, era sulla parte dello zigomo destro leggermente sotto l'occhio. Una goccia di sangue che aveva lasciato la sua scia lungo la mia guancia, la tolsi passandoci una pezzetta leggermente umida e disinfettai la ferita, appena sarei arrivata a quella scuola mi sarei assolutamente fatta una doccia. Stavo per raggiungere gli altri nell'altra stanza per vedere se avessero bisogno di aiuto, ma mi fermai dietro la porta quando sentii la voce di un uomo. <Appena arriveremo dovrà fare dei test, per vedere le qualità fisiche e del suo quirk> disse <professore non crede che dovrebbe lasciarla riposare, sia a livello fisico che psicologico...> affermò Todoroki <le avete detto del fratello non è vero?> chiese l'uomo, i tre abbassarono gli sguardi, persino Bakugo <non stava a voi dirglielo> aggiunse <lo sappiamo, ma dovevamo convincerla a partire per Tokyo> disse Kirishima. <Avrebbe dovuto farlo All Might, detto ciò, ormai mi sembra tardi per rimediare, è ferita?> chiese <si, ma non in modo grave, ha subito tuttavia diversi traumi, uno dei villan chiamato Tokage, ha l'aspetto di una lucertola e dai suoi artigli fuoriescono delle tossine paralizzanti, le ha causato tre o quattro graffi sul collo, ma non ha cercato di tagliarle la gola, altrimenti lo avrebbe fatto, ha avuto l'occasione di averla tra le mani, da li ho capito che il loro intento era rapirla e non ucciderla. Toga le ha recato un graffio sullo zigomo, ma superficiale, inoltre c'era un ragazzo, Hiroto, è entrato nella sua mente e l'ha controllata per un breve tempo, prende il comando dopo uno scambio di sguardi prolungato, non le ha procurato danni fisici, professore> fece rapporto Todoroki <a lei no, ma noi ce le abbiamo prese> sbuffò Bakugo, non ha ancora accettato il fatto che l'avessi buttato a destra e a manca a quanto pare, <prego?> chiese l'uomo <quando era sotto il controllo di quel tizio ha evitato qualsiasi combattimento ravvicinato, i suoi poteri non sembravano quelli di prima, li gestiva meglio> disse Kirishima <bene, adesso chiamatela, prenderemo il mezzo con il quale sono arrivata, questo ormai lo riporteranno a scuola> terminò il professore per poi uscire dalla stanza. Subito mi spostai dalla porta e mi misi davanti lo specchio facendo finta di nulla, entrò Kirishima <ehi Hideko, sono arrivati a prenderci, ti do una mano a portare le valige> propose il ragazzo <grazie...> risposi. Iniziò a girarmi la testa, forse era tutto lo stress accumulato fino a quel momento, mi sedetti sul letto per evitare di cadere <ehi tutto bene?> chiese il ragazzo sedendosi accanto a me <si, solo un po' di capogiri> ammisi <so io che ti serve> disse alzandosi in fretta e furia. Tornò poco dopo con un bicchiere in mano <ecco a te> disse porgendomi un bicchiere <acqua e zucchero, ti farà riprendere un po'> aggiunse <grazie> risposi con un lieve sorriso <sai tu hai la capacità di far uscire il lato umano delle persone> aggiunse di punto in bianco <che intendi?> chiesi staccando le labbra dal piccolo contenitore <hai fatto ridere Bakugo...lui ride solo quando reca danni a qualcuno> risi a quell'affermazione e non ne fui neanche tanto stupita <anche Shoto è diverso con te, è sempre stato un tipo distaccato e non da molta confidenza, eppure con te non ha avuto problemi a relazionarsi> aggiunse il roscio <sai, non ho mai avuto tanti amici, a dir la verità ho un solo amico, quindi non ho mai conosciuto caratteri diversi e tendo a trattare tutti allo stesso modo, senza dover cambiare in base alla persona che ho davanti, sarò anche sfacciata a volte, dico quello che penso senza troppi problemi, ma è così che capisci come sono le persone, se gli dici sempre quello che vogliono sentire, le illudi che tu stia bene con loro> risposi <sei una brava ragazza, Hideko, meriti la felicità che non hai mai vissuto> disse il roscio, a quelle parole lo abbracciai <grazie> risposi. Poco dopo ci staccammo e ci dirigemmo verso l'altro aereo, Todoroki e Bakugo stavano caricando le cose, quindi decisi di aiutarli, se si tratta di oggetti non troppo pesanti avrei potuto trasportarli con la mente anche più di due alla volta, portai diversi scatoloni sull'altro jet.
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koi no yokan
Novela JuvenilHideko Aiko è una quindicenne che vive ai margini della Gran Bretagna, abita in una casa di campagna con i suoi genitori, ma non è mai uscita al di fuori di quelle mura. Perché? Nasconde un segreto che la differenzia dalle altre persone o forse è qu...