riunioni di famiglia

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Lies
Don't wanna know, don't wanna know, oh

I can't let you go, can't let you go, oh
I just want it to be perfect
To believe it's all been worth the fight
[lies- Marina and the Diamonds]

Una normale figlia correrebbe ad abbracciare i propri genitori dopo non averli visti per qualcosa come, due mesi, ma non fu il mio caso.

<Cosa ci fate qui?> dissi alzandomi <dobbiamo dirti una cosa importante> mi informò mio padre <cosa? Che non sono l'unica ad avere un quirk?> chiesi sarcastica guardandolo <o che mio fratello, la persona che credevo di aver perso per un incidente d'auto è stato ucciso brutalmente?> aggiunsi con gli occhi lucidi verso mia madre. <Oh aspetta...l'ho già saputo da tre sconosciuti che sono entrati in casa nostra e mi hanno portato in un altro continente> terminai.

<Possiamo parlare in privato?> chiese mio padre guardando i miei amici che per tutto il tempo erano rimasti seduti alle nostre spalle. <Loro possono sapere tutto> replicai <si tratta di Hiroshita> mi informò mio padre.

A quelle parole rimasi pietrificata, c'era dell'altro?

<Vi raggiungo dopo> dissi ai ragazzi voltandomi per poi andare verso la scuola con i miei genitori.

Il mio obiettivo era evitare ogni tipo di dialogo per tutto il tragitto, ma a quanto pare...<Allora com'è andato il viaggio, non hai risposto al messaggio che ti abbiamo inviato> disse mia madre <mh, hanno cercato di rapirmi, per questo siamo arrivati con un'ora di ritardo> risposi in tono pacato. <Chi vi ha attacco?> chiese mio padre preoccupato <probabilmente gli stessi che hanno cercato di uccidermi pochi giorni fa> affermai tranquilla. Mi guardarono con gli occhi spalancati <la portiamo via> disse mia madre <cosa?!> esclamai. <Ayako, aspetta prima di prendere una decisione del genere> cercò di farla ragionare mio padre <anche perché io non mi muovo da qui> aggiunsi <ha rischiato la vita già due volte!> esclamò la donna <in realtà tre> specificai, <lo so, ma non possiamo semplicemente prendere a partire> disse mio padre. <Se vi interessa una mia opinione io non me ne vado> li informai, <non possiamo mettere in rischio la sua vita> mi ignorò completamente mia madre.

Queste erano le classiche discussione in famiglia. In quel momento avrei anche potuto dire che ho provato ad uccidere un bambino durante una vacanza ai Caraibi dopo aver rapinato una banca e loro non se ne accorgerebbero neanche.

<Credo la decisione debba spettare anche a lei> affermò l'uomo <oh, mi viene veramente chiesto un parere riguardante la mia vita, ma non mi dire> risposi con sarcasmo <io penso alla sua sicurezza, un giorno mi ringrazierà> disse mia madre fingendo di non avermi sentita .<Bene, io allora vi lascio discutere e me ne vado> aggiunsi voltandomi <fermati, non dovevamo parlarti di questo> mi interruppe mio padre <allora spiegatemi!> risposi seccata dalla situazione. I due in tutta risposta ricominciarono a camminare e fui costretta a seguirli.

Si fermarono davanti l'infermeria <cosa ci facciamo qui?> chiesi confusa. In quel momento la porta si aprì e davanti a me c'era la figura di recovery-girl, All Might, il professor Aizawa e James, il ragazzo dell'Inghilterra. <Siete già qui> osservò mia madre <cos'è? Una riunione?> chiesi guardandomi intorno <siediti koibito> aggiunse mio padre <no! Non mi avete presa in considerazione neanche per un singolo minuto da quando siete arrivati, voglio sapere cosa diavolo sta succedendo, adesso!> esclamai al culmine dell'esasperazione.

koi no yokanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora