una sedia vuota

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XXI chapter

Mi risvegliai direttamente il mattino seguente, non credo di aver dormito più di tre ore, sentii qualcuno entrare dalla porta, mi affacciai e vidi la figura di Kyoka. <Hideko!> esclamò la ragazza abbracciandomi, rimasi abbastanza sorpresa da quell'abbraccio. Jiro non è una ragazza che mostra spesso affetto, ma non ci pensai due volte a ricambiare il suo gesto. <Come ti senti?> chiese <beh, la testa è un po' indolenzita, ma meglio rispetto a ieri> risposi sorridendo <ne sono felice> disse <guarda cosa ti ho portato> aggiunse mostrandomi un sacchetto marrone che poi mi porse. Lo aprii e vidi quattro dorayaki, sorrisi, non tanto per la colazione quanto per il gesto. <Grazie> esclamai abbracciandola. <Vogliamo raggiungere gli altri?> chiese, sapevo che tra loro ci sarebbe stato Todoroki, se lo vedessi, mi farebbe riperdere il controllo? Le immagini di ieri sono ancora troppo nitide nella mia mente <preferisco riposarmi ancora un po', lunedì non vorrei saltare le lezioni> risposi cercando una scusa, ma sono sicura che Kyoka aveva capito. <Certo, nessun problema, ci vediamo> affermò salutandomi e uscendo dalla stanza. Presi il telefono che era sul comodino accanto il letto, notai diversi messaggi da Kirishima e Todoroki, li ignorai completamente e spensi il dispositivo. Sulla parete di fronte c'era uno scaffale con dei libri, lessi dei titoli e parlavano tutti di quirk o hero, niente che potesse distrarmi. Pensai di andare in camera a prendere il mio libro, lo avevo portato con me. Il problema era come attraversare i vari piani senza farmi vedere. Guardai l'orologio, era l'una meno un quarto, tra quindici minuti ci sarebbe stato il pranzo, avrei potuto approfittare per salire, prendere ciò che mi serviva e riscendere senza correre alcun rischio. Mi sdraiai sul letto e aspettai il tempo scorrere.

Todoroki's pov

Mi trovavo sul divano al piano terra insieme a Kirishima, Kaminari e Bakugo. Kyoka era andata da Hideko per invitarla a pranzo, avrei approfittato di quest'opportunità per spiegarle come sono andate le cose. Vidi Jiro tornare, mi alzai andandole incontro, sembrava abbastanza abbattuta. Mi guardò con aria dispiaciuta <ha detto che preferisce riposarsi> annunciò. Mi sedetti e affondai la schiena sul divano, per quanto saremmo andati avanti. <se la andassimo a trovare insieme?> propose Kirishima che come risposta ottenne un'occhiataccia dalla ragazza, <ti consiglio di non farti vedere> mi disse Bakugo passandomi davanti <mh?> chiesi scocciato <hai fatto tutto questo casino, adesso mettiti da parte> continuò <non è stata colpa mia!> alzai la voce, ero nervoso quanto loro per la situazione, ma non era solo la preoccupazione a farmi parlare. <Allora chi pensi abbia visto!> gridò il biondo, stavo per rispondere quando Kyoka si intromise <vi sembra il momento di discutere?!>. Bakugo alzò gli occhi al cielo, per lui si potrebbe litigare sempre. <Adesso andiamo a pranzo> aggiunse scocciata dirigendosi verso la mensa seguita a ruota da tutti noi. Ci sedemmo al solito tavolo e notai la sedia di Hideko vuota. Come se non bastasse arrivò anche Neito, il biondino della 1B. <Ve ne siete persi una?> sghignazzò facendo riferimento al posto dove non c'era seduto nessuno <vuoi vedere quella sedia da più vicino?!> chiese in modo minaccioso Bakugo, Kirishima cercò di farlo calmare il più possibile. <Primitivi> aggiunse Neito alzando la testa e andandosene con aria superiore, come ci si poteva aspettare Bakugo iniziò una discussione. Era l'una e un quarto. <Io vado in camera> annunciai allontanandomi dal tavolo, avrei preferito starmene da solo.

Hideko's pov

Erano passati i quindici minuti. Mi affacciai dalla porta e dopo essermi assicurata che non ci fosse nessuno nei paraggi decisi di uscire. Mi diressi verso la mia camera il più veloce possibile e ed entrai. Misi a soqquadro tutta la stanza, non ricordavo dove lo avevo messo. Svuotai l'intera valigia e trovai il libro infondo, lo aprii e presi il segna libro. Era una specie di braccialetto, era di cotone fatto a mano, rosso e bianco. Si era rotto molto tempo fa, per questo non lo indossavo. Ce l'ho da quando sono piccola, non ricordo chi me lo abbia regalato, ma so che lo mettevo sempre, mi si ruppe quando ero nella nuova casa, stavo correndo tra le stanze quando quest'ultimo si incastrò in una maniglia e fu strappato dal mio polso. Lo porto sempre con me, è un piccolo porta fortuna, anche se ultimamente non credo stia facendo molto effetto. Insieme al braccialetto incastrata nella copertina del libro c'era una foto di me e mio fratello da piccoli. Io avrò avuto circa sei anni quando fu scattata, eravamo in un giardino, probabilmente quello della nostra vecchia casa. Hiroshita mi stava tenendo in braccio e io stringevo le braccia attorno a lui. Una lacrima solcò il mio viso. Chiusi di scatto il libro e mi alzai dal letto. Era l'una e un quarto, uscii dalla stanza e mi diressi al piano terra. Non appena varcai la soglia vidi l'unica persona in questo mondo che stavo cercando di evitare in ogni modo: Shoto. <Hideko, devo...> lo interruppi all'istante <non voglio nessuna spiegazione, per favore> dissi, il ragazzo sembrò colpito da quelle parole <i-io voglio solo...> cercò di spiegare <no...ti prego> voltai le spalle e mi diressi in infermeria senza guardarmi indietro. Avevo fatto la cosa giusta? Non ne avevo idea, ma in quel momento non mi fidavo di nessuno, tanto meno di lui.

 Rimasi chiusa nell'infermeria tutto il fine settimana, lessi quel libro da cima a fondo. Non uscii neanche per mangiare, recovery-girl si occupava dei miei pasti, diceva che qualcosa avrei dovuto mettere tra i denti anche se si trattava solo di una mela. Domenica sera la ringraziai e mi diressi nella mia camera, questa volta, per mia fortuna, durante il tragitto non incontrai nessuno. Kyoka mi venne a trovare dopo cena, chiacchierammo un po' di quello che era successo negli ultimi giorni, ma non citò mai il nome di Shoto. <Domani ti porto a fare colazione, solo io e te> disse la ragazza, più che una proposta sembrava un obbligo <certo> risposi con un sorriso <bene, allora a domani> aggiunse uscendo dalla stanza. Non avevo dormito per due giorni, quindi non appena poggiai la testa sul cuscino caddi in un sonno profondo. Mi svegliai di colpo sentendo qualcuno bussare freneticamente alla mia porta, guardai l'orologio, erano le tre e quarantadue, chi è lo psicopatico che si presenta a quest'ora alla mia porta. Ero leggermente preoccupata, quindi presi la prima cosa che somigliava ad un'arma in quella stanza...una stampella. Certo Hideko, ci sono uomini a cui possono spuntare spade dalle mani e tu prendi una stampella. Mi avvicinai alla porta e la aprii lentamente, la persona dall'altra parte la spalancò entrando, era buio e non riuscii a distinguere la figura per questo la colpii con la mia "arma".

koi no yokanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora