un primo giorno movimentato

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XII chapter

Arrivammo davanti le nostre stanze <bella serata> dissi mentre aprivo la porta <si, ci vediamo domani mattina per andare a lezione?> chiese <certo, alle 7.30 qui e andiamo a fare colazione> risposi <buonanotte> disse sbadigliando <buonanotte> affermai dirigendomi in camera. Ebbi il tempo di mettermi il pigiama e poggiare la testa sul cuscino che mi addormentai. Mi ero appena svegliata con un allarme antincendio, non capivo cosa stesse succedendo, uscii dalla stanza e davanti a me vidi una massa di cadaveri, era raccapricciante. Dietro di essa c'era una figura nera, mi guardò dritta negli occhi, puntò il dito nella mia direzione <la prossima sei tu> e mi lanciò una lancia. Chiusi gli occhi e provai a mettere le mani davanti e nel momento in cui l'arma impattò il mio corpo mi svegliai con l'allarme della sveglia che suonava accanto al mio orecchio. La spensi imprecando contro non so cosa e mi alzai dal letto di malavoglia, erano le sette, ma almeno era venerdì. Non ero mai stata una che perdeva tempo nel vestirsi o cose del genere, probabilmente perché non ne ho mai avuto bisogno. Mi preparai e misi la divisa che consisteva in una camicia bianca con cravatta, una gonna verde scuro fino a metà coscia, delle parigine dello stesso colore, un paio di mocassini marroni e sopra una giacca grigia. Mi guardai allo specchio, era tutto della mia misura, anche se a parer mio, la gonna era un po' corta. Uscii dalla camera e mentre stavo per bussare alla porta di Kyoka incontrai Kirishima, Bakugo, Kaminari e Todoroki <buongiorno> dissero in coro, erano quasi inquietanti <buongiorno> risposi sorridendo. <Aspettiamo Kyoka e andiamo a fare colazione tutti insieme?> domandai, i ragazzi annuirono e poco dopo arrivò Jiro. <Vengono anche loro con noi> le dissi <grandioso, dove andiamo?> chiese <c'è un bar vicino alla scuola, potremmo andare lì> propose Kaminari, tutti annuimmo e ci incamminammo. <Che materie ci sono oggi?> chiesi <la prima ora abbiamo inglese con il professor Yamada, poi il professor Aizawa e matematica con il professor Ectoplasm> rispose Shoto, qui anche la lezione di matematica sembrava interessante sentendo il nome dell'insegnante. Arrivammo al piccolo locale, ci sedemmo in un tavolo e presi un caffè e due dorayaki. Dopo la breve colazione entrammo nell'istituto, mentre ci dirigevamo verso la classe apparve un ragazzo, della mia età, era alto e biondo, dopo averci dato una lunga occhiata disse <ma guarda un po', adesso la prima A, ha anche una nuova ragazza?!> continuò avvicinandosi <piacere, Neito Monoma> disse avvicinando la mano, la strinsi ricambiando il saluto e facendo diventare il ragazzo rosso, che iniziò a balbettare qualcosa d'incomprensibile. Rimasi a guardarlo con aria confusa, <noi ora andiamo> disse Kirishima trascinandomi in classe, mi voltai per chiedere spiegazioni <è un tipo strano> rispose. Non appena entrammo, arrivò il professor Aizawa, <non avevi detto che ci doveva essere quel Yamada?> chiesi a Todoroki <probabilmente era impegnato> rispose alzando le spalle. <Prendete posto> disse Aizawa, mi sedetti tra Shoto e Kirishima, davanti avevo Kyoka, <come avete visto è arrivata una nuova ragazza, ma non è detto che possa far parte della nostra classe> aggiunse. diventai bianca a quell'affermazione e sentii diversi borbottii provenire dal resto dei compagni, <che significa?> chiese il roscio accanto a me <voi siete entrati dovendo superare dei test, lei anche dovrà farlo> rispose <e quando?> chiesi <adesso> rispose il professore sorridendo <a-adesso?> ripetei sbigottita <andiamo al terreno beta> disse prima di uscire dalla classe. I ragazzi lo seguirono chiedendosi a quale test sarei stata sottoposta, anche io me lo stavo domandando, rimasi tutto il tragitto in silenzio finché non arrivammo davanti la struttura, era la ricostruzione di una piccola città. Il professore mi diede una specie di tuta blu con delle righe bianche e rosse, la indossai e rimasi per qualche minuto seduta sulla panchina a fissare il vuoto, chissà in cosa consisterà la prova, combattimento? Si, probabilmente, ma contro chi? I miei compagni di classe? Insegnanti? Robot giganti il quale obbiettivo è distruggermi? Sto delirando...anche se dopo aver visto persone che lanciano fuoco e ghiaccio, che diventano duri come la roccia, che ti ipnotizzano e che vogliono tagliarti in mille pezzi, non mi stupirei dei robot. Il mio monologo interiore fu interrotto da qualcuno che bussò alla porta. <Avanti> risposi e riconobbi i capelli bicolore di Shoto <nervosa?> chiese sedendosi accanto a me <non troppo> risposi fingendomi calma <andrà bene fidati> disse <come fai a dirlo?> non volevo false speranze, <beh, ho visto le tue abilità in campo di battaglia, oltre a saper usare il tuo quirk, hai delle ottime tattiche e hai saputo costruire delle trappole con le prime cose che ti sono capitate sotto mano, sono sicuro che sei l'ultima persona in questo mondo che potrebbe avere problemi a passare quest' esame>, ammirai il suo sguardo e sorrisi <grazie> dissi, ci guardammo negli occhi per quella che sembrò un eternità, mi sembrava di essere ipnotizzata, ma il bel momento non durò a lungo perché poco dopo entrò Kirishima. <Hideko, devi andare!> esclamò entrando e quando notò la situazione mugugnò una specie di <vado, scusate> e uscì dalla stanza. Shoto mi guardò e diventammo completamenti rossi in faccia <beh, direi che devi andare> disse il ragazzo alzandosi di scatto <si, hai ragione> affermai sorridendo e attraversando la porta <ehi> mi fermò il ragazzo <buona fortuna> disse <grazie> risposi e uscii dalla stanza. 

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