CAPITOLO 41

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6:14 pm

Siamo appena usciti da scuola, sto uscendo dal cancello e raggiungo Edoardo che stava camminando vero casa credo, non so dove alloggiano.
<ei..> lo saluto sentendomi un po' in colpa <ei.> ricambia lui <mi dispiace di averti urlato addosso, non volevo scusa.> mi scuso per l'altra sera ma ero molto sconvolta dalla novità <tranquilla, è normale.> dice continuando a guardare davanti a sè <perchè non esci da questo gruppo?> chiedo <non posso..ho fatto un patto e se esco mi picchieranno o peggio..> risponde abbassando lo sguardo.
Decido di non chiedergli più niente.

7:00 pm

Devo trovare una soluzione per far uscire Edoardo da questo disastro, ma non so niente riguardo questi gruppi, quindi dovrò cercare informazioni.

Sono andata da Edoardo e mentre si stava facendo la doccia, ho preso il suo telefono e ho trovato un numero nominato come "boss", credo sia quello che cerco.

Quando sono tornata a casa, ho chiamato quel numero, mi ha risposto una voce maschile <chi è?> chiese la voce dall'altra parte del telefono <devo farle delle domande.> dico andando al punto <è della polizia?> mi chiese di nuovo <no.> rispondo un po' agitata ma facendolo poco vedere.

Ho parlato per molto con quest'uomo, l'ho convinto a lasciar andare Edoardo e di non cercarlo mai più, ma in cambio ho dovuto pagare, pagare soldi, molti soldi.

10:35 am

Alla ricreazione sono andate nel cortile, sto chiacchierando con Avani e Dixie, ad un certo punto noto Edoardo venire verso di me, lo guardò attentamente e noto che ha un livido sul viso e delle bende sul fianco sinistro, sembra arrabbiato e deluso <che cazzo hai fatto!> mi urla contro con la poca forza che ha in quel momento, io non capendo decido di seguirlo dentro scuola, siamo davanti ai bagni <hai telefonato al capo?!> mi dice deluso <come ti è saltato in mente Roxanne!> è arrabbiato con me, capisco <mi dispiace, volevo aiutarti..> rispondo sentendomi molto in colpa.
L'hanno picchiato ed è solo colpa mia, non avrei mai dovuto.
<almeno ora sei fuori..> dico, ma sembro averlo fatto innervosire di più <si, sono fuori. Ma mi hanno picchiato a sangue, e tu hai pagato!> dice, abbasso lo sguardo sul pavimento.

6:00 pm

Sulla strada verso casa ho pensato molto a tutto quello che mi è successo da quando sono qui.
Ho fatto un sacco di casini, ho fatto del male a molte persone e molte persone mi hanno fatto del male.
Non voglio più stare qui, voglio andarmene, voglio tornarmene in Italia.

<Ei sorellina, come va?> mi chiede Payton vedendomi un po' pensierosa, <ho deciso Payt..> dico andando da lui <che cosa?> mi domanda incuriosito <voglio andarmene. Voglio tornare a casa.> rispondo tutto d'un fiato, lui rimane in silenzio qualche secondo con una faccia sconcertata, poi decide di parlare <scherzi? Perchè?> dice preoccupato <da quando sono arrivata ho fatto solo casini, non voglio più farne. Voglio andare via. Scusa.> rispondo spiegandogli la situazione <non devi scusarti. Ti capisco, se questa è la tua scelta, allora va bene. Domani ti accompagno in aeroporto.> mi dice abbracciandomi e dandomi un bacio sulla fronte.

Sono fortunata ad avere un fratello così.
Adesso la parte più difficile sarà dirgli addio.

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