Mi voltai verso quella voce incredibilmente fastidiosa, era un ragazzo piuttosto giovane, indossava un completo, con tanto di giacca e cravatta, completamente nero, tranne per la camicia bianca. Dal suo vestiario spostai lo sguardo sul suo volto, la sua pelle era incredibilmente pallida e creava un forte contrasto con le sue labbra sottili e rosse, notai i suoi occhi neri ,come due fosse, contornati solo da un po' di trucco scuro.
I suoi capelli, anch'essi neri, erano alternati da qualche ciocca,palesemente tinta, grigiastra.

Sembrava davvero uno di quei classici principi di non so cosa e già mi stava sulle palle dal suo modo di guardarmi, assottigliai gli occhi cercando di leggere il suo nome dal cartellino presente sulla sua giacca, "Yoongi?",alzai un sopracciglio, "si", annuí ridacchiando leggermente, che cavolo si rideva io bo, "beh cosa stavi dicendo?", incrociai le braccia al petto, "tutta questa confidenza signorino? Che c'è non le hanno insegnato a dare del lei?", ma per chi mi aveva preso? Un bambino dell'asilo? "Ok mi scusi signor Yoongi, posso sapere cosa voleva sua maestà?", feci un mezzo inchino tanto per prenderlo per il culo, "siete pregati di uscire, questo negozio non ha nulla che può interessarvi", indicò l'uscita.

Ma che razza di commesso era? Solitamente non dovrebbero incitare all'acquisto dei prodotti?
"E sentiamo un po', come mai dice questo?",sentivo qualche richiamo di Tae che mi consigliava di lasciar perdere e uscire ma io sicuramente non ero tipo da queste cose, "non penso che gente come voi possa mai permettersi quello che il nostro negozio offre quindi al posto di infangare il nostro nome tenendo in questa boutique degli, senza offesa, straccioni preferirei farvi uscire", straccioni?

Non avevo voglia di sentire neanche una parola da quel dannato pezzo di merda, mi voltai furente verso il mio amico e uscii trascinandolo fuori, "dai Jimin calmati non c'è bisogno di fare tutto questo casino", non riuscivo a sentire Tae, sentivo solo quella fastidiosa voce che ripeteva quelle frasi di merda, "senti, a me non frega un cazzo, in quel fottuto negozio non ci ritorniamo neanche se mi paghi oro ok?", quasi urlai furente.

"Gente come voi...",sussurrai ripensando alle sue parole, "straccioni...",strinsi i pugni, potevo spaccare un muro in quel momento.

Ma aveva ragione, non potevo permettermi nulla.

𝐆𝐮𝐜𝐜𝐢 𝐛𝐨𝐮𝐭𝐢𝐪𝐮𝐞 ↬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora