22

1.4K 111 16
                                    


"Cosa ma sei serio?!"

Spalancai gli occhi poggiando, sul piccolo tavolino del bar, il bicchiere con la mia coca cola, "si", alzò le spalle Tae ridendo un po', "ecco mo mi dimenticherai solo per uscire con lui", mi lamentai un po' sbuffando, "oh ma lo voglio solo invitare a prendere qualcosa da bere non voglio sposarlo, non so neanche se Jungkook è il mio tipo", puntò lo sguardo su qualcosa di indefinito, "Stai attento con lui, sa mentire molto bene", lo avvertii, ci mancava solo che quel coglione si prendesse gioco di lui, "si sì tranquillo", ripeteva sempre, "si e puntualmente finisci a fare sorrisi falsi pensando che io non me ne accorga.", alzai gli occhi al cielo e lo sentii sospirare, "starò attento promesso", mi sorride calorosamente stringendomi la mano.

Faceva male non poter far nulla ma infondo era un ragazzo indipendente dovevo pensare a me stesso adesso, anche io ero in una fase non molto piacevole e forse per una volta non intromettermi nella sua vita sarebbe stato positivo per entrambi, "ok, mi fido", lui annuì, "ti fidi di me e Jungkook?", scossi la testa, "calmo, di te si ,di quel coniglio perverso neanche tra vent'anni", sbuffai lasciando il mio amico ridacchiare, "ma sembra così una brava persona", Taehyung prese il suo telefono poggiato sul tavolo del bar scorrendo le chat fino a quella di jk rigorosamente salvato "Kookie~", da quello che riuscivo a vedere, "uscite stasera?", lui scosse la testa, "stasera non posso proprio, sai che la nonna si è ammalata, voglio stargli accanto, forse domani si", era questo quello di cui parlavo.

Il cuore d'oro di Tae non meritava certe delusioni, lui era disponibile per tutti anche per passare una notte insonne con la sua nonna ammalata.

"Nulla di grave spero", finii la mia coca rimasta, "mh...diciamo, dipende dalle sue condizioni, entro una settimana deve riprendersi sennò..", sospirò tristemente stringendosi nella sua maglietta, "mi dispiace TaeTae, so che sei molto legato a lei", "già,quando ero piccolo andai a vivere da lei per quattro o cinque anni, era come una madre e non mi fece mai mancare nulla, le ho sempre voluto molto bene", vidi uno dei suoi soliti sorrisi finti apparire sul suo volto accompagnato da un paio di occhi lucidi.

"Mh, vabbè dai non pensiamoci ora, andrà tutto alla grande, ok?", rividi leggermente i suoi occhioni tornare a brillare, "si".

Mi alzai seguito dal blu, continuavo a raccontargli cose divertenti per distrarlo tanto da non guardare avanti, ovviamente la mia solita fortuna decise di farmi scontrare con qualcuno. Persi l'equilibrio ma fui preso al volo, "piccoletto ancora non hai imparato a guardare avanti?".

Quella voce.

𝐆𝐮𝐜𝐜𝐢 𝐛𝐨𝐮𝐭𝐢𝐪𝐮𝐞 ↬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora