Parte 51

219 5 0
                                        

[federico]

Proprio Loren.
Io:lor?
Lor:jas
Io:dimmi?
Lor:come sta?
Lo sapevo, io lo sapevo, sapevo che gli importava di lui.
Io:poteva andare peggio
Lor:come sta?
Mi richiede stringendo i denti e sono sicuro che si stia sforzando a non prendere il primo aereo e venire qui
Io:è in coma
Dico sospirando.
Per vari minuti non sento niente da parte sua
Lor:jas...nulla ciao
Ha la voce spezzata, non so ma penso ci sia rimasta un po' male, ho una fame da lupi, sono le 12.30 e non tocco cibo da ieri sera, vado verso le macchinette dell'ospedale e prendo qualcosina da mettere sotto i denti durante l'attesa.

LOREN

Sono le 6.30 di sera e ho passato due ore a pensare ad alex, e che forse jack non si arrabbierà se tornassi per un giorno o due e vedere come sta.
Subito scaccio via questi pensieri, scendo di sotto e stranamente sono tutti sul divano a giocare alla play, mi stropiccio gli occhi e noto che giocano a Fifa.
Gio:vuoi giocare?
Dice passandomi il controller, annuisco, mi siedo per terra con la schiena appoggiata al divano, gio, che è seduto sul divano, mi mette le mani in testa e mi scompiglia i capelli.
Mi giro a guardarlo male e lui scoppia a ridere
Gio:tanto erano già scompigliati
Alzo gli occhi al cielo e iniziò la partita contro Edoardo, finiamo in parità.
Gio:allora è forte mia moglie eh
Mi giro verso di lui e scoppia a ridere, vedo Elia che lo fulmina con lo sguardo ma non riesco a capire questo suo gesto.
Gio:dai Edo passa qua vediamo come se la cava contro il boss
Io:il boss di sta minchia
Dico girandomi a fargli un finto sorriso, mi torna a scompigliare i capelli e inziamo a giocare.

***

Per cena gli chef Edoardo e Niccolò vanno in cucina e cucinano qualcosa.
Hanno fatto del pollo, e le patate al forno.
Edo:forza donzelle a tavola
Penso di essermi già affezionata a questi ragazzi seppur conoscendoli da solo un giorno.
Ci sediamo a tavola e in pochi minuti abbiamo già finito, torniamo a buttarci in sala e ci guardiamo un film, Edo va a fare i popcorn e non sapevo nemmeno di averceli in casa.
Durante il film Jasper mi chiama, esco di casa e rispondo
Io:jas?
Jas:lore, alex...
Io:alex cosa?
Jas:alex....
Si stoppa sempre e questo mi manda in una confusione totale. Deve parlare cazzo, questo mi sta spingendo a prendere il primo aereo e andare la per vedere con i miei occhi cosa possa essere successo ad alex.
Io:parla cazzo
Jas:scusa non riesco
Mi mette giù. Lo prenderei a schiaffi se solo fossi lì con loro.
Provo a chiamare gli altri ma nessuno mi risponde, come se lo facessero apposta ad evitarmi.
Rientro in casa solo per prendere le chiavi dell'auto, non so precisamente cosa voglio fare, ma sto rischiando a mettermi alla guida con la mente in subbuglio.
Appena salgo sbatto le mani sul volante ripetutamente, sono leggermente incazzata.
Me ne frego dei pensieri e metto in moto l'auto, Guido senza meta, giro ovunque senza saper dove voglio andare, e cosa fare. La vista inizia ad offuscarsi e i pensieri non smettono di tartassarmi la mente, tutti in una volta sola, penso a tutto.
Il telefono che squilla riesce a distrarmi leggermente da tutto, vedo il nome di enzo e rispondo
Enzo:Loren? Come stai?
Io:come sta alex?
Vado dritta al punto senza fare giri di parole.
Enzo:Jasper non te l'ha detto?
Io:no ora parla
Enzo:Loren scusa
Io:scusa un cazzo
Gli chiudo in faccia e mi concentro sulla strada ma mi viene abbastanza difficile date le mie condizioni. Appena riesco a calmarmi leggermente mi accorgo di essere con i pantalonci e maglietta a maniche corte e sento leggermente freddo. Accendo l'aria calda. E appena riporto il mio sguardo sull strada davanti a me non faccio in tempo a fare nulla che faccio uno scontro frontale con un camion.
La mia macchina si ribalta, fatico a respirare e mi esce sangue dalla fronte. Ho sbattuto la testa, sento le gambe immobili, non riesco a muovermi.
Allungo il mio braccio verso il telefono e con un po' di fatica riesco a prenderlo, chiamo un numero a caso nella mia rubrica.
X:Loren?
Riconosco subito la voce di stefan
Io:st-stefan
Stefan:Loren tutto bene?
Io:no
Stefan:cos'hai
Io:ho fatto un incidente, non so dove sono, stavo girando a vuoto, un camion mi si è scontrato contro.
Dico il tutto con voce strozzata e con singhiozzi, dico il tutto molto lentamente data la mia fatica a respirare. Mi accorgo di aver del sangue anche sulle braccia la mia vista si fa sempre più sfocata.
Stefan:Loren dovresti chiamare qualcuno di lì
Io:non h-ho le forze. Ho chiamato il primo numero che mi è capitato
Stefan:ci penso io, tu intanto tranquillizzati e respira lentamente
Chiude la telefonata e spero con tutto il mio cuore che arrivi presto qualcuno, siamo in una strada un po' isolata, non passano macchine.
Non so quanto sia passato ma provo a chiamare qualcun'altro.
Gio:Loren dove sei?
Io:gio, vi prego aiutatemi, non so dove sono. Ho fatto un incidente e
Gio:arrivo
Le lacrime scorrono sulle mie guance senza interruzione, penso di non potercela fare. Sento le palpebre farsi sempre più pesanti.
Qualcuno mi richiama
Arin:Loren stai bene?
Io:i-io n-non so quanto a-ancora...
Non riesco a finire la frase perché d'un tratto iniziò a vedere tutto nero.
Non riesco a sentire niente intorno a me, solo il nero, il vuoto.

MARTINO

Appena Loren ha chiamato gio siamo corsi fuori prendendo una macchina a caso e dirigendoci nel posto in cui ci indicava il gps del suo telefono. Anche gli altri sono venuti, ci seguivano con altre macchine.
Appena arriviamo sul luogo vediamo il camion con solo il frontale leggermente schiacciato e l'autista con le mani fra i capelli e cammina avanti e indietro davanti alla macchina di Loren, che al posto del camion è decisamente più rovinata.
È ribaltata e schiacciata, per essere ridotta così uno dei due stava andando decisamente troppo forte. mi avvicino e la vedo priva di sensi, la prendo in braccio tirandola fuori dall'auto, gli altri chiamano l'ambulanza e io cerco di capire se ha ancora polso.
X:scusate volevo chiamare aiuto ma ero svenuto e non ho il telefono con me, il capo non vuole che lo portiamo dietro perché sa che se no faremo casini.
Dice l'autista del camion in preda all'ansia e continuando a camminare ansiosamente avanti e indietro.
Io:tranquillo non è colpa tua
X:ero concentrato sulla strada la ragazza mi è venuta addosso, era fortunata che stavo andando piano, ho cercato di sviare ma non ci sono riuscito.
Bene quindi era lei ad andare veloce
Io:la prego stia tranquillo già sono nervoso e se continua così non fa che farmi agitare.
Dico con tutta la sincerità che potessi, mi concentro su Loren ma non riesco a sentire il polso, ci sto provando in tutti i modi ma non riesco a sentirlo, mi sto quasi per arrendere.
Io:non riesco a sentire il polso
Gio:fa provare a me
Mi spinge leggermente indietro e prova anche lui a sentirlo.
Si gira verso di me e scuote la testa, cazzo.
Gio:anche se l'ambulanza dovesse arrivare per lei è tardi.
Dice con voce roca e abbassando la testa, mi appoggio con la schiena alla macchina rotta e stringo la mano a questa tipetta che mi è entrata nel cuore da quando l'ho vista buttata a terra fuori dalla discoteca esattamente come me, mi ha fatto sentire meno psicopatico.
Mi alzo sospirando e chiamò subito Jasper
Io:jasper
Jasper:Martino che succede?
Io:mi dispiace dirti questa cosa al telefono e mi dispiace che sia successo così presto, però Loren...
Non mi escono le parole di bocca, non riesco a dire ciò che è successo
Jasper:cosa gli è successo?
Io:ha fatto un incidente e
Jasper:è in coma?
Io:non sappiamo nulla ma non aveva polso
Jasper:no, non dirmi che....oddio no
Io:mi dispiace Jasper, vorrei non fosse successo
Jasper mi mette giù, l'ambulanza arriva ma sappiamo tutti che è troppo tardi, la caricano, comunque, sull'ambulanza e cercano anche loro di trovare il battito e capire se sia ancora viva.
Chiudono le portiere dicendo che la porteranno in ospedale, saliamo subito in auto e seguiamo l'ambulanza fino ad arrivare a destinazione, scendiamo subito e seguiamo i medici fin dentro, loro però entrano in una stanza in cui dicono che non possiamo entrare.
Non sapevo che fare, mi butto sulla sedia con le mani fra i capelli e mi arriva una chiamata nel frattempo, Jasper.
Io:dimmi
Jasper:i medici dicevano che alex era morto, avevo chiamato Loren per dirglielo ma non ci sono riuscito, dev'essere andata via dopo quella notizia è mi sento in colpa, alex sta bene
Io:Loren no, scusa Jasper ma non riesco a parlare al telefono.
Mi saluta con un semplice ciao e chiudo la telefonata aspettando di avere notizie.

***

Sono le 3 del mattino e siamo ancora qui in questo fottuto corridoio d'ospedale ad aspettare di avere notizie ma nessuno si fa vivo, nessuno esce da quella stanza e l'ansia non fa che aumentarmi.
Finalmente un medico si decide ad uscire ma non nel modo in cui volevo, arriva a testa bassa così come gli altri due che escono subito dopo di lui.
Si toglie la mascherina ci guarda con compassione per un periodo molto lungo, o così sembra a me.
Io:allora? Sta bene?
Medico:ci abbiamo provato ma...

Amore proibito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora