LOREN
ci stavamo facendo una foto quando carter mi chiama, sbuffo a vedere lo schermo che si illumina e mostra il suo nome, rispondo continuando a camminare con alex.
Carter:allora...
Io:cosa
Carter:davvero?
Io:continuo a non capire
Carter:davvero non provi nulla per me
Io:dovrei?
Dissi facendo una mini risata
Carter:certo che dovresti, Loren come puoi fare così, dai ho letto il tuo diario quindi non dire cazzate e almeno proviamoci
Resto zitta qualche secondo e vedo alex guardarmi male dato che mi ero bloccata sul posto
Io:non avresti dovuto
Carter:non avrei dovuto leggerlo la prossima volta mettilo in un posto più sicuro.
Io:ero sicura di aver chiuso camera mia a chiave
Carter:si beh ho trovato una chiave in bagno ho provato e l'ha aperta. Ora ho anche scoperto che tieni una pistola e ho anche scoperto che stai cercando stiven per ucciderlo, quindi o stai con me o diro tutto agli altri.
Esattamente come prima mi blocco in mezzo al marciapiede e rimango zitta. Spalancando gli occhi, non ci posso credere. Mi sta ricattando.
Io:ti rendi conto che pur di farmi stare con te sei arrivato al ricatto
Carter:si farei di tutto pur di vederti con me
Io:fanculo carter di quel cazzo che ti pare agli altri, non arriverò a mettermi con te solo perché sai queste insensate cose. Mi fai schifo. Se non lo capisci con le buone lo capirai con le cattive.
Carter:senti non ti scaldare. Ho appena scoperto un altra cosa. Chi è luca?
Io:un amico
Carter:qua dice che è il tuo amico della polizia e ti sta aiutando a nasconderti. Ma da chi?
Io:vattene subito da camera mia e smettila di leggere questi non sono cazzi tuoi.
Carter:senti principessa ora andrò di sotto diro tutto agli altri poi vedremo chi rimarrà da solo se te o io.
Io:aspetta
Carter:oh beh ti ho fatto ragionare
Sospiro e guardo alex al mio fianco, ci siamo seduti su una panchina, metto un attimo in muto e spiego la situazione ad alex
Alex:non lasciare che vinca, ha fatto la stessa identica cosa con le sue ex pur di averle, Loren so che non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno quindi non lasciare che neanche lui lo faccia.
Ha ragione, riattivo e torno a parlare con quel puttaniere
Io:sai anche io ho tue cosa con cui posso ricattarti, tipo so che tuo padre fa parte dei serpents e che vuole uccidere una certa Loren parker. Sappi che se tu parli io parlo con il mio amico poliziotto.
Carter:fanculo Loren
Io:fanculo carter
Gli chiudo il telefono in faccia, solo ora mi sono accorta che il padre di carter è anche il padre di alex
Alex:come sai di mio padre
Dice deglutendo forte
Io:ho le mie fonti
Alex:io devo andarmene
Si alza e cammina velocemente verso l'albergo, porca puttana. Appena mi sono ripresa raggiungo l'albergo ma quando entrò in camera la sua roba non c'è
Lo chiamo e stranamente risponde
Io:mi dici dove cazzo sei
Alex:sto aspettando un taxi io devo andarmene da qui. Devo tornare a casa
Io:alex porca puttana che cazzo stai dicendo
Alex:non rendere le cose complicate
Io:sapevo che sembrava tutto troppo semplice per poter arrivare a martedì. Fanculo alex fanculo.
Gli chiudo il telefono in faccia. Stavamo andando d'accordo era quello che volevo prima che partissi. Bussano alla porta, è il "cameriere" che mi da lo scontrino della pensione fino ad oggi. Ha pagato la sua parte.
Ringrazio e chiudo la porta, sospiro e mi lascio andare sul letto.****
Quella sera decido di uscire non metto nulla di che un jeans nero con degli strappi e un top bianco di pizzo.
ALEX
Arrivo a casa ed entro subito andando verso carter.
Io:mi spieghi perché cazzo sei arrivato a ricattarla.
Carter:ora abbiamo scoperto che lei sa cose di noi che svelerebbe al mondo intero se facciamo una mossa sbagliata.
Io:non lo farebbe
Carter:tu come lo sai, intanto sei qui e hai lasciato lei li da sola. Mossa sbagliata fratello
Sbuffo e raggiungo casa di Loren dove dovrebbero esserci tutti i miei amici ed è esattamene come pensavo.
Appena mi vedono entrare si stupiscono mi chiedono di Loren e gli dico che è rimasta a New York.***
Alle 5 del mattino siamo ancora tutti svegli e a Lexi arriva una chiamata.
Torna in sala più bianca del solito.
Lexi:ragazzi io devo andare da Loren
Jasper:cosa è successo
Lexi guarda me poi torna a concentrarsi su tutti i nostri amici
Lexi:ha detto che voleva uscire per poter pensare ad altro e mi ha detto che è tornata in quel bar perché era il più vicino e non trovava le chiavi della macchina quindi non poteva andare tanto lontano.
Io:cazzo le ho io le chiavi, vabbè continua
Lexi:e gli stessi ragazzi si sono fatti rivedere. Si trova ancora dietro a quello stupido locale non riesce ad alzarsi. Ha detto che non riesce a fare nulla ha bisogno di aiuto.
Jasper.si ma Lexi anche se dovessi andare arriverai fra tre ore ed è troppo tempo.
Senza dire nulla mi alzo e prendo un biglietto del treno, ci metterò meno tempo con quello e la stazione si trova lì vicino.
Dopo poco arrivo e raggiungo il locale vicino all'hotel arrivo sul retro ed è rannicchiata su se stessa, sento i singhiozzi fino qui. Ha dei lividi e del sangue sparso qua e là sul suo corpo. Mi avvicino a le prendo in braccio.
Il top bianco ora è anche macchiato di rosso
Loren:no lasciatemi andare.
Io:shh Loren va tutto bene
La porto in camera dell'hotel lei zoppica fino al letto si siede sopra e piange. Mi sento in colpa, tutto questo è colpa mia.
Prendo il disinfettante e del cotone e gli disinfetto tutte le ferite. Gli trema il labbro inferiore.
Io:Loren, va tutto bene
Loren:no non che non va tutto bene. Sono gli stessi ragazzi che si prendevano gioco di me quando sono stata qui. Mi hanno sempre usato come un giocattolo e io sono stupida a pensare che ora essendo grande e matura avrei potuto affrontarli. Sono stata stupida tanto stupida perché guarda come mi hanno ridotto.
Le lacrime tornano a uscire dai suoi occhi che dovrebbero essere grigi ma in realtà ora sembrano neri impregnati di odio e dolore.
Io:posso?
Dico indicando il top dato che delle ferite lì sotto, le annuisce e senza fargli troppo male la aiuto a sfilarselo. Medico anche quelle ferite poi gli prendo il viso tra le mani.
Io:vedrai che tutto andrà bene
Lei scuote la testa in segno in negazione, e si appoggia al mio petto piangendo nuovamente. Appoggio il mento sopra la tua testa e sospiro.
Io:è colpa mia, sarei dovuto restare
Loren:perché te ne sei andato
Dice tra le lacrime. Quello che lei sapeva su nostro padre che tra l'altro non si è mai fatto problemi a mandarci a fanculo e pretendere che io facessi da padre a mio fratello, mi ha mandato in tilt. Non l'ho mai reputato padre infatti ho sempre detto che era morto
Io:non lo so le cose che sai su mio padre, se così si può chiamare, mi hanno fatto preoccupare
Si stacca da me e va in bagno.
Esce con un accappatoio avvolto in corpo prende l'intimo e il pigiama e torna in bagno. Mi metto il pantaloncino e lei esce dal bagno.
Si stende sul letto e subito dopo si addormenta, mando un messaggio ai ragazzi dicendo che ci sono io qui a New York.
Carter mi chiama esco sul balcone e rispondo
Io:cosa vuoi
Carter:sei con lei?
Io:si
Carter:passagli un messaggio da parte mia.
Io:muoviti
Carter: digli che quei ragazzi sono miei amici e se non si metterà con me gli dirò di cercarla e farli male
Io:carter dovresti smetterla, ti rode il culo che questa ragazza non cada ai tuoi piedi come le altre?
Carter:si assolutamente
Io:beh fattene una ragione, ci sono ragazze a cui potresti fare schifo, non puoi pretendere di piacere a tutte e carter facendo così rischi grosso sembra che questa ragazza sappia cose di noi tutti che neanche sappiamo. E noi di lei non sappiamo delle cose quindi invece di ricattare lascia perdere perché potrebbe fare il culo non solo a te, ma potrebbe fare il culo a tutti.
Lui mi chiude il telefono in faccia, torno in stanza da Loren e mi metto a dormire anche io
Come al solito la sua sveglia suona alle 10 la posticipo. Ho sonno.
Mi sveglio sentendo...
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Amore proibito
AdventureLoren Wilson, o meglio Loren parker, ha due fratelli, Hayes e Nayall, si trasferisce a washington. Ha 17 anni e ha superato cose troppo grandi per una ragazza ancora così piccola, immatura no ma piccola si. Spera di poter cambiare vita così come ha...