ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 9 𝑳𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂

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Mosse un passo lento ma deciso all'esterno

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Mosse un passo lento ma deciso all'esterno. Venne abbagliata dalla luce del sole pomeridiano e procedette sulla terrazza di piastrelle bianche e nere che, dopo una candida balaustra, si gettava direttamente nel prato verdeggiante. L'erba era solcata qua e là solo da sentieri cosparsi di ghiaia.

Una donna dall'aria austera l'attendeva nei pressi della ringhiera. Posta quasi di profilo rispetto a lei posava elegantemente la mano ingioiellata sul corrimano.

Tuttavia, quando questa la vide arrivare, mutò l'espressione rigida in uno sciolto sorriso di commiato che più falso di così non poteva essere. Le gote arrossate solamente per via del pesante trucco e gli angoli della bocca talmente assottigliati da sparire nelle fossette delle guance.

Il pomposo vestito che indossava era di una calda tonalità cioccolato e con una quantità di scollature piuttosto minima rispetto alla media.

Le maniche in morbida seta scendevano abbastanza larghe sulle spalle per poi assottigliarsi fino a divenire aderenti sull'avambraccio, lasciando spazio a una profusione di pizzi più scuri che si allargavano come i petali di una campanula.

La gonna si apriva con innumerevoli pieghe alla base del corsetto, liberandosi in un'intricata fantasia floreale color nocciola su sfondo castagna mentre il retro della sottana era reso ancora più voluminoso dal bouffantes imbottito.

I capelli della donna, bianchi come il latte, erano ordinati in una frangia liscia che andava a nascondersi dietro l'orecchio destro. Al contrario, sulla nuca la chioma si trasformava in una cascata riccioluta che terminava più o meno sotto le scapole.

Una lunga collana di sfere auree andava direttamente a nascondersi nella scollatura del bustino. Molto più appariscente era invece il grande anello d'oro bianco con uno sfavillante diamante incastonato nel mezzo.

Natalia si immobilizzò a poco più di un metro dalla sovrana e spalancò il ventaglio con un gesto fluido.
Così come le era stato detto, strinse tra l'indice e il pollice della mano sinistra un lembo della gonna, chinandosi in una rispettosa reverenza.

I secondi che trascorsero furono struggenti.

«Buon pomeriggio, Maestà.» Cercò di sembrare calma e serena, fingendo di non avvertire il gravoso peso dell'autorità sulle spalle.

La donna mimò i suoi gesti quasi a specchio, celando le minuscole labbra color ciliegia con la stoffa ricamata e lasciando scoperti solo gli occhi. A differenza del Re Aeterno quelli della Regina erano più freddi e chiari del ghiaccio stesso.

«Buon pomeriggio, cara.» Trillò con una voce insolitamente squillante, sbattendo un poco le ciglia.

«Vogliamo proseguire?»

La principessa abbassò il ventaglio per riservarle un sorriso tirato, il quale si dissolse non appena la sovrana le voltò le spalle per scendere i pochi gradini che le separavano dal giardino.

L'Ombra dell'OroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora