Quei giorni la fecero riflettere.
Quanto avvenuto con Balder l'aveva portata a ricredersi su molte cose. Prima fra tutte, la possibilità che il figlio dell'attuale Regina non fosse il genere di persona perfetta che ostentasse di far credere.
In un modo o nell'altro, aveva l'impressione di non averlo conosciuto per nulla.
Eppure, non le aveva mai fatto del male. Quando la toccava, ogni volta, le sue dita erano sempre minuziosamente accorte e piene di cura. Se ripensava a Balder, non ricollegava mai alcun ricordo di dolore. Era sicura che gli importasse di lei.
Certo, il bacio era stata una mossa stupida, l'aveva turbata.
Turbata, non schifata.
Voleva mettere in chiaro quella cosa con se stessa affinché non ci fossero fraintendimenti futuri.
Baciarlo non le era dispiaciuto, non fisicamente per lo meno.Era sciocco pensarlo e tremendamente sbagliato.
Emise un sospiro prima di raccogliere la concentrazione necessaria per infilarsi gli orecchini.
Voleva evitare di pensare a quello. A quando Balder aveva cercato di manovrarla.
E se l'avesse già fatto prima di quel momento?
No, avrebbe avuto i mezzi per accorgersene, forse. Non era una certezza su cui scommetterci.
Tuttavia, quando si era insinuato nei suoi pensieri...
Esitò e il gioiello le sfuggì dalle dita. Era pesante e produsse un piccolo tonfo, rotolando poi sul pavimento.
Sbuffò.
«Me ne occupo io, Altezza.» Fece prontamente la cameriera.
Ma Natalia era già in piedi, l'abito verde prato di quel giorno non era così ingombrante da impedirle di muoversi liberamente. Almeno, nei limiti dello standard.
Cercò il luccichio dello smeraldo e non fu difficile individuarlo poco più in là di dove fosse caduto.
Si era fermato sotto le gambe di una sedia, di solito usata dagli ospiti quando le venivano a fare visita nella camera.Si chinò e lo raccolse. Nella risalita però, i suoi occhi si soffermarono sulla superficie del mobile.
«Hai detto che questo è del Re, giusto?» Chiese rivolta al mantello piegato sul cuscino imbottito.
Soraya allungò il collo da dietro di lei.
«Sì, sua Maestà se l'è sfilato quando è venuto a farvi visita la prima volta.»
Non che ce ne fossero state altre.
Natalia arricciò il naso.
Aveva solo dei ricordi vaghi e confusi. Si era risvegliata avvolta da quel profumo, l'unico momento in cui non l'aveva nauseata.
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L'Ombra dell'Oro
RomansaLo sentiva chiaramente, c'era qualcosa di strano in quell'immensa gabbia dorata, la reggia di Eniteo. Ogni cosa in quel luogo era così dannatamente bella e sfarzosa da far girare la testa. Tuttavia, se pensavano di ingannarla con tutto quel luccichi...