ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 24 𝑼𝒏 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝑩𝒂𝒍𝒍𝒐

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«Dove stai andando?»

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«Dove stai andando?»

La voce provenne da un punto non ben definito alle sue spalle, intrisa di una prevedibile nota di curiosità e sbalordimento.

«In un posto.»

Il ragazzo chiuse la bocca, ammutolito da tale distacco, e rimase indietro di qualche passo prima di velocizzare l'andatura per rincorrere la dama che arrancava con rapidità, nonostante la pesantezza dell'abito.

«Come sarebbe a dire "in un posto"?» Domandò munito di una notevole insistenza, affiancando la giovane in un battito di ciglia.

Lei sbuffò senza degnarlo di alcuna attenzione e passò davanti al piccolo palco sul quale i musici eseguivano alla perfezione delle raffinate ballate. I nobili, tutt'intorno, danzavano abili, sollevando le proprie dame in leggiadre piroette.

«Allora?» Ribadì sempre più teso e impaziente, cercando di frapporsi tra la principessa e la sua avanzata.

«Non è difficile da capire, Altezza.» Mormorò accesa di risentimento.

Evitò accuratamente i suoi tentativi di poterla scorgere in volto e, ogni volta che lui si piegava per riportare i visi sullo stesso piano, lei cambiava bruscamente direzione, raggirandolo come si fa con un ostacolo fastidioso.

All'ennesimo fallimento Luke roteò gli occhi in un sospiro esasperato, maledicendo la motivazione che lo stava spingendo a seguirla al pari di un cagnolino.

Con uno scatto più agile dei precedenti, riuscì facilmente ad aggirare la calca di aristocratici, precedendo la fanciulla sul tempo.

«Mi vuoi dire dove?» Questa volta il suo tono di voce divenne più severo, tanto per far intendere che non avrebbe accettato nessun'altra risposta evasiva.

Natalia si arrestò controvoglia, però capì che tentare di seminare un personaggio così ostico come il terzo principe, sarebbe stata un'impresa impossibile.

Guardò altrove con il viso imbronciato e incrociò le braccia al petto, facendo risaltare ancora di più le generose curve dei seni nel corsetto.

«In un posto...» Si trattenne a fatica ma il cenno frettoloso che le rivolse il ragazzo con le sopracciglia inarcate bastò per farle recuperare un po' di sfacciataggine.

«In un posto libero dalla vostra presenza!»

Luke rimase tutto di un pezzo nonostante i nervi stessero per cedere e si lasciò scavalcare di nuovo, osservando irato la schiena della sua sposa che si allontanava.

Represse un ringhio mentre si infilava le mani tra i capelli, tirando le ciocche cremisi per la frustrazione accumulata.

Natalia adocchiò un gruppetto di tavoli circolari adatti a chi cercava ristoro e si precipitò verso la prima sedia libera che trovò, prendendo posto senza dar conto alle inutili proteste del vestito.

L'Ombra dell'OroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora