Lei spostò la propria attenzione dalla scritta al ragazzo. Teneva già una mano posata sulla maniglia e la scrutava come in attesa di una reazione negativa.
«Qui dentro?» Lei fece sbrigativamente un passo indietro, rivolgendo un'occhiata dubbiosa alla porta.
Davvero?
Avrebbe soggiornato negli alloggi di suo marito? Quello sciagurato di poche maniere?
«Beh... qui ci sono anche le tue stanze.» Il giovane sospirò, in qualche modo ferito da tutta quella malsana incredulità.
Non poteva di certo biasimarla. A ruoli invertiti, anche lui avrebbe dato di matto.
Come rincuorato da ciò, girò il pomello. L'aria familiare degli interni lo fece sentire subito meglio.
Natalia fu più titubante. Prima infilò dentro solo il volto per esaminare l'antro oscuro che si aspettava di trovare. Poi, rassegnata all'idea che fosse un semplice atrio drappeggiato da tessuti vermigli, si decise a entrare, chiudendo l'uscio alle proprie spalle.
Spostò con la mano un drappo appeso all'arco d'ingresso, accedendo a un piccolo salottino accogliente con i mobili di legno scuro. Le lampade a olio erano accese sopra i tavolini dalle gambe sottili ed emanavano una luce soffusa, piacevole come la fresca fragranza di pino che permeava nell'ambiente.
«Accomodati come meglio credi...» Fece un Luke visibilmente a disagio. La classica posa ansiosa con una mano dietro la nuca. Gli occhi verdi e limpidi viaggiavano per la stanza in cerca di qualcosa che fosse fuori posto.
Ringraziò mentalmente la servitù per aver riordinato prima del suo arrivo. Non essendo abituato a ricevere alcun genere di ospiti, spesso lasciava i suoi indumenti in giro. Per non parlare del suo fidato equipaggiamento per la scherma, abbandonato un po' sopra ogni superficie.
«Voglio solo andare a letto.» La principessa compì qualche passo verso il centro della saletta.
«Dove si trova la mia stanza?»
«É dietro quella porta ma...»
«Perfetto, buona notte allora.»
Non perse tempo in inutili parole, desiderosa di porre fine a quel tormento, si apprestò a raggiungere l'uscio che le era stato indicato.
I suoi intenti furono bruscamente interrotti dall'intervento di Luke, il quale la raggiunse agguantandola da dietro per un gomito.
«Aspetta!»
«Che altro c'è?» Era esausta e tutti quei ritardi non facevano altro che innervosirla.
«É usanza...» Il principe deglutì, le guance riscaldate da uno spiacevole calore «É usanza che la sposa trascorra la prima notte delle nozze nella camera nuziale.»
Cominciava ad averne piene le tasche di Eniteo, troppe tradizioni e troppa poca voglia per metterle in pratica.
«E dove sarebbe, di grazia?»
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L'Ombra dell'Oro
RomanceLo sentiva chiaramente, c'era qualcosa di strano in quell'immensa gabbia dorata, la reggia di Eniteo. Ogni cosa in quel luogo era così dannatamente bella e sfarzosa da far girare la testa. Tuttavia, se pensavano di ingannarla con tutto quel luccichi...