«E così, è questo!»
Una vocetta femminile squittì deliziata rompendo il religioso silenzio che era calato improvvisamente nella stanza.
«È molto...»
Un secondo timbro, decisamente più pacato, seguì a ruota l'esempio dell'altra, spezzandosi in una pausa enfatica quando si ritrovò a corto di parole.
«Diciamo che non è da poco.»
«Mi sembra il tendone di un circo!»
Natalia sbuffò, scuotendo il capo in un gesto di assoluto dissenso, le iridi limpide scrutavano l'oggetto della discussione con scetticismo e disgusto.
«Io lo trovo incantevole.»
La dama avvicinò le dita con fare sognante, arrivando a sfiorare leggermente la stoffa canarina bordata d'innumerevoli e increspate pieghette.
Le tre giovani stavano, da qualche minuto oramai, camminando in circolo attorno a un modello di rete metallica che riproduceva alla perfezione il busto donnesco, il quale era sormontato dall'abito più ampio, appariscente e sgargiante che potesse esistere.
Il corsetto stretto e rifinito impeccabilmente da falpalà cosparsi di perle e fili luccicanti si allungava attorno alle spalle in uno strato di tessuto morbido e avvolgente, per sfociare poi direttamente nei engageantes* candidi delle maniche corpose ed elaborate.
L'importante colletto con il risvolto in pizzo circondava la nuca in un rigido abbraccio e ricordava in maniera a dir poco spiacevole gli eccentrici vestiti solitamente indosso alla sovrana.
La gonna era sicuramente il pezzo forte dell'insieme, costituita da singoli drappi di forma romboidale con orli bordati in oro, l'uno posto sopra l'altro in un circolo infinito che risaliva elegantemente fino alla vita, riproducendo alla perfezione i petali di una gigantesca rosa dorata.
Fin lì, Natalia poteva riuscire ad accettare l'importante sfarzosità del capo, ma non era in grado di chiudere un occhio sull'eccessiva misura delle sete della sottana, la quale si apriva in un mare di merletti e balze che contava diversi metri di lunghezza, finemente sparpagliati sul pavimento.
«Già lo detesto!»
La fanciulla calciò con la scarpetta un lembo candido e soffice della stoffa più vicina.
«Sarò costretta a trascinarmi dietro questa mostruosità per tutta la serata!»
«Su, non dite così.» Le mani ingioiellate di Louise arrivano a stringerle delicatamente le spalle, scuotendola in una spinta affettuosa «Domani sarà il vostro giorno e tutti gli occhi della corte saranno spalancati per voi, è naturale che si ecceda un poco.»
«P-poco?» La principessa indicò allibita l'imponente strascico, piegando il capo di lato.
«Siete sempre così esagerata!» La duchessa si allontanò con qualche passetto armonioso, le iridi che ancora indugiavano rapite sul manichino che ingombrava più di metà sala.
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L'Ombra dell'Oro
RomansaLo sentiva chiaramente, c'era qualcosa di strano in quell'immensa gabbia dorata, la reggia di Eniteo. Ogni cosa in quel luogo era così dannatamente bella e sfarzosa da far girare la testa. Tuttavia, se pensavano di ingannarla con tutto quel luccichi...