i.xiv IL NOSTRO POSTO FELICE

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I'LL DO BETTER (1.1) | quattordici

"il nostro posto felice"

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"il nostro posto felice"

"And then I can tell myself
What the hell I'm supposed to do
And then I can tell myself
Not to ride along with you"
the night we met - lord huron

Tre mesi prima, Skybox

Nathan Miller. Se dovessi scegliere un aggettivo per descrivere Nathan Miller, quello sarebbe... Non ne ho idea.

Ci avevo parlato veramente per la prima volta quel giorno, nonostante lui fosse da più tempo di me nello Skybox. In realtà, non sapevo nemmeno per quale misterioso motivo un ragazzo come lui avesse deciso di attaccare bottone con una come me. Non era stata una conversazione casuale, non era stato uno scambio di parole occasionali. Lui non si era imbattuto in me casualmente, aveva deciso di parlarmi per conoscermi meglio. Il motivo ancora non lo avevo capito.

Mi era sembrato simpatico, quel Miller, ma non lo avevo ancora inquadrato. Di solito, gli altri prigionieri non si avvicinavano a me. Ancora non sapevo che il motivo per cui io avessi solo Murphy come amico era che quest'ultimo diceva a tutti i ragazzi di non provare ad avvicinarsi a me. Era carino da parte sua, era bello sapere che teneva così tanto alla mia sicurezza, ma era anche fin troppo protettivo.

E vedere che Miller aveva deciso di accostarsi a me in mensa, poggiando il suo vassoio mezzo vuoto davanti a me, mi era sembrato un evento più unico che raro. Mi aveva rivolto la parola con semplicità e, nonostante le mie insicurezze iniziali, dopo qualche minuto sembravamo già amici di vecchia data.

Mi ero sentita meno in trappola con lui, sembrava che non fossimo in una prigione per minorenni. O, almeno, non prima che Murphy gli si fosse accostato silenziosamente. Gli aveva picchiettato con l'indice la spalla, Miller si era girato confuso e John gli aveva rivolto un'occhiataccia inceneritrice.

<<È il mio posto>> aveva mormorato con tono bassissimo.

<<Ci sono altre sedie in questo tavolo>> rispose Miller.

<<Sì, ma quella è la mia sedia>> ribadì il mio migliore amico. Sembrava che la tensione si potesse tagliare con un coltello. <<Che ci fai con lui, Liv?>>.

<<Stavamo solo parlando>> mi giustificai, ma Murphy non ebbe il tempo di ribattere, poiché Marcus Kane si era accostato a noi.

<<Qualche problema, ragazzi?>> ci chiese e tutti e tre rispondemmo prontamente di no.

A quel punto, Miller aveva ceduto il posto al mio amico.

𝐼'𝐿𝐿 𝐷𝑂 𝐵𝐸𝑇𝑇𝐸𝑅 ¹ ➜ bellamy blake, john murphyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora