ii.iii DISUMANO

1.1K 49 119
                                    

I'LL DO BETTER (1.2) | tre

"disumano"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"disumano"

"I'm wasting my young years
It doesn't matter here
I'm chasing more ideas
It doesn't matter here"
wasting my young years - london grammar

Trovare delle armi fu una vera e propria impresa. Passai mezz'ora a girovagare per il Campo Jaha per cercare l'armeria, che, con mio grande dispiacere, era vuota. Tutte le armi erano state distribuite anche ai non-membri della guardia, il che rese il mio lavoro ancora più impegnativo.

«Sei qui», sentii una voce profonda alle mie spalle, che mi fece sobbalzare.

Quando mi voltai, notai che si trattava di Bellamy e Murphy. Insieme. Ancora vivi.

«Mi hai fatto prendere un colpo!», borbottai. Guardarlo negli occhi era imbarazzante, dopo tutto quel che era successo quella notte. «Dov'è lo Spacewalker?», domandai poi, accorgendomi della sua assenza.

«È andato da Raven. Dice che Abby la deve operare per estrarre il proiettile», mi rispose Murphy.

«Sei ammanettato», constatai, aggrottando la fronte. «Perché è ancora ammanettato?», chiesi rivolgendomi a Bellamy.

«È meglio così, Liv. Io ancora non mi fido, e neanche Finn», rispose il ragazzo, mentre io alzai gli occhi al cielo.

«D'accordo, allora ammanetta anche me,» sbottai, porgendogli entrambi i polsi, «dopotutto, sono stata io ad aiutarlo»,continuai imperterrita.

«Liv, non peggiorare la situazione...», borbottò Murphy, camminando per la stanza spoglia.

«No, John, non è stata solo colpa tua. Siamo in questo casino insieme», esclamai.

«Liv, con te è diverso...», mormorò Bellamy.

«Ah sì? Lo dici solo perché io ti piaccio», esclamai senza neanche pensarci. Strabuzzai gli occhi e mi portai una mano davanti alla bocca. Non volevo parlare di quell'argomento, non in quel momento, non davanti a John.

«Cosa hai detto?», domandò il mio migliore amico, fermandosi di botto dal suo giro interminabile dell'armeria.

Io non risposi. Bellamy non pronunciò parola.

«Andiamo a cercare da un'altra parte», dissi a bassa voce, superando i due ragazzi e uscendo a passo svelto da quella stanza.

Non mi sentivo pronta ad affrontare Bellamy, volevo soltanto procrastinare il più possibile. Anzi, non parlarne mai. Quello sarebbe stato l'ideale.

𝐼'𝐿𝐿 𝐷𝑂 𝐵𝐸𝑇𝑇𝐸𝑅 ¹ ➜ bellamy blake, john murphyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora