ii.xvi INGEGNERI ORGOGLIOSI

889 42 45
                                    

I'LL DO BETTER (1.2) | sedici

"ingegneri orgogliosi"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"ingegneri orgogliosi"

"Take an angel by the wings
Beg her now for anything
Beg her now for one more day
Take an angel by the wings
Time to tell her everything
Ask her for the strength to stay"
angel by the wings - sia

La situazione a Mount Weather si faceva più complicata ogni minuto che passava. Tutti contavano su di noi: i nostri amici nella montagna, quelli al Campo Jaha e i terrestri, che aspettavano soltanto che io e Bellamy disattivassimo la nebbia acida per poter procedere.

Eravamo pronti a disattivarla, quando riuscii a vedere alcune guardie portare via dal dormitorio una ragazza, Fox. E così, ancora una volta, io, Bellamy e Maya dovemmo rimandare la risoluzione di quel grande problema per salvare una dei quarantasette.

Bellamy ci disse di seguirlo e, in poco tempo, ci trovammo in un corridoio del livello 2, proprio sopra all'Area Quarantena dove mi ero risvegliata quella mattina. 

«Questo è il piano: io distraggo quelle guardie, facendo partire l'allarme delle radiazioni, mentre tu vai a prendere Fox», proposi, poggiando una mano sull'allarme, ma il mio ragazzo mi fermò.

«No, l'allarme si sentirebbe in tutti i livelli. Non possiamo farci scoprire», esclamò.

«Hai un piano migliore?», gli domandai, incrociando le braccia al petto, non aspettandomi una sua risposta affermativa.

«Sì,» disse lui, mentre io alzai un sopracciglio, «tu resti qui insieme a Maya e io vado dentro e li uccido», spiegò semplicemente.

«Non se ne parla, vengo con te», mi opposi, ma ancora una volta me lo impedì.

«Facciamo così. Al primo sparo che senti mi raggiungi.»

Annuii e lo lasciai andare, aspettando il suo segnale, che sentii dopo pochi secondi, accompagnato dalle urla di paura di Fox. Impugnai la pistola ed entrai nel laboratorio scientifico, ma non dovetti fare nulla, visto che Bellamy aveva già ucciso tutti.

Quando il mio ragazzo si tolse il casco e Fox lo riconobbe, la ragazza gridò il suo nome e andò ad abbracciarlo sollevata con le lacrime agli occhi.

«Stai bene?», le chiese Bellamy, ma Fox non rispose a causa dei troppi singhiozzi. «Ci sono io, tranquilla. Ci sono io», mormorò lui, per poi staccarsi da lei, che a quel punto mi rivolse uno sguardo sorpreso.

«Ciao anche a te, Fox», borbottai, appoggiandomi con la spalla alla porta, ma sorrisi quando la ragazza venne ad abbracciarmi.

𝐼'𝐿𝐿 𝐷𝑂 𝐵𝐸𝑇𝑇𝐸𝑅 ¹ ➜ bellamy blake, john murphyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora