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"...perché te ne sei andato?"
"Cold sheets But where's my love? I am searching high I'm searching low In the night" where's my love - syml
Dodici mesi prima, Skybox
Il giorno delle visite era arrivato e io, come tutti gli altri prigionieri, ero nella mensa dello Skybox, seduta ad un tavolo ad aspettare che qualcuno venisse a trovarmi.
«Ciao, Liv», esclamò una voce alle mie spalle. Alzai gli occhi al cielo e contai mentalmente fino a dieci. Che cosa voleva lui da me?
«Ti ho già detto che odio questo soprannome, Murphy», borbottai, alzandomi dalla sedia sulla quale ero seduta per fronteggiarlo, le braccia conserte.
«Ti ci abituerai presto», iniziò lui, facendo un passo in mia direzione. «Forse prima o poi lo sentirai anche uscire dalla mia bocca in un gemito...», continuò a bassa voce.
Decisi di ripagare usando la sua stessa carta. Un ghigno mi si formò in viso e il mio sguardo malandrino si incastonò nel suo, mentre anche io mi avvicinai a lui, poggiando le mie mani contro il suo petto. «Allora speriamo più prima che poi», sussurrai, quasi sfiorandogli le labbra.
Lo sentii irrigidirsi e mi staccai velocemente, iniziando a ridacchiare. «Sì, continua pure a ridere. Vedremo chi sarà l'ultimo ad avere la parola in questa situazione», si lamentò, roteando gli occhi e incrociando le braccia al petto.
«Già, sono curiosa! Vedremo chi sarà il primo a urlare di piacere il nome dell'altro», continuai a provocarlo, facendogli un occhiolino.
«Credo che sarò io...», sospirò, distogliendo lo sguardo da me, per poi schiarirsi la voce.
«D'accordo, direi che è finito il momento di scherzare», esclamai. «Per ora», aggiunsi, ricevendo da parte sua un'occhiata sorpresa.
«Per ora? Vuoi dire che...», provò a parlare e io lo precedetti prima che potesse finire.
«Se farai il bravo, forse...»
«Dici sul serio?», domandò, la sua voce più alta di un semitono.
«Ovvio che no», iniziai a ridere, scuotendo la testa. «Ad ogni modo, che ci fai qui, Casanova?», gli domandai in seguito, cambiando argomento.
