ii.iv C'È DEL BUONO IN TE

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I'LL DO BETTER (1.2) | quattro

"c'è del buono in te"

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"c'è del buono in te"

"Unbreak the broken
Unsay these spoken words
Find hope in the hopeless"
train wreck - james arthur

Ancora una volta, mi ritrovai seduta in una stanza della Stazione Alpha, questa volta però non davanti a Kane, che a quanto pareva era disperso, ma davanti al maggiore Byrne, che mi osservava con aria indagatrice e che cercava di capire cose che ancora non poteva comprendere.

«È la seconda volta in due giorni che voi vi trovate qui per le vostre azioni», esclamò arrabbiata la donna. Abbassai lo sguardo sui miei polsi ammanettati e aspettai che continuasse con il suo discorso.

«Azioni che non abbiamo commesso», borbottò Murphy, ammanettato accanto a me.

Mi voltai a guardarlo con aria assente. «Falla parlare, Murph. In un modo o nell'altro noi saremo sempre dalla parte dei cattivi», sospirai.

«Non voglio che pensiate così, Williams. Ognuno commette errori, ognuno può rimediare», si affrettò a dire la guardia.

«Siamo innocenti», riprovò Murphy e questa volta Byrne sembrò ascoltarci.

«Dimostratemelo», iniziò. «Raccontatemi cosa è successo, dall'inizio alla fine», disse, sistemandosi meglio sulla sedia.

«Volevamo soltanto cercare i nostri amici», cominciai. «Credevamo che i terrestri li avessero presi, così abbiamo pensato di andare al loro villaggio e di controllare se le nostre ipotesi erano corrette.»

«Eravate armati. Oltre ad Abby, qualcun altro vi ha dato le armi?», domandò lei, interrompendomi.

Prima che Murphy potesse dire qualsiasi cosa, mi affrettai a rispondere. «No, solo lei», mentii. Se il padre di Nate non era stato scoperto, di certo non sarei stata io a rivelare tutto.

«Confermi?», chiese Byrne rivolta a Murphy, che annuii prontamente. «D'accordo, continua pure, Williams.»

«Al villaggio avevano i nostri oggetti e Finn non ci ha visto più dalla rabbia, dopo aver notato che un terrestre teneva l'orologio di Clarke appeso al collo. Lo abbiamo interrogato, pensando che sapesse dove fossero i nostri amici e...», mi fermai, non sapendo come continuare.

Finn era il colpevole. Io e Murphy eravamo finalmente dalla parte della ragione, non potevamo rischiare di essere rinchiusi per colpa dello Spacewalker.

«E Finn lo ha ucciso a sangue freddo, dopo che il terrestre ci aveva disegnato una mappa per condurci al villaggio dove tengono i prigionieri, proprio mentre noi altri stavano discutendo su cosa fosse meglio fare», continuò Murphy, vedendomi in difficoltà.

𝐼'𝐿𝐿 𝐷𝑂 𝐵𝐸𝑇𝑇𝐸𝑅 ¹ ➜ bellamy blake, john murphyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora