Capitolo 25

796 27 0
                                    

Il mattino seguente tornammo a casa, la sabbia aveva iniziato a prudere maledettamente e avevamo bisogno di una doccia rapida. Come sempre, per risparmiare acqua, la facemmo insieme e, visto che, era il mio giorno libero… avevamo deciso di uscire, ma nello stesso momento in cui stavamo per aprire la porta, la madre di Hayley si presentò “salve… c’è mia figlia?” domandò fingendo interesse, io mi voltai verso di Hayley e cercai di farmi capire con lo sguardo “è una cosa importante… so che stai cercando tuo padre” disse alzando il tono, Hayley sbiancò e corse da lei “l’ultima volta hai detto che non sapevi dove fosse” disse confusa “a volte mento” rispose sua madre “solo qualche volta? Wow” disse ironica “dai entra, mettiti comoda” disse gentilmente “oh, ma grazie, figlia mia” rispose la donna sorridendo maliziosa. Le feci spazio per farla passare, si comportava come se fosse la padrona di casa, si andò a sedere sul divano e Hayley le si sedette al suo fianco “allora… hai detto che volevi parlarmi di mio padre..” disse Hayley, ora la poliziotta di casa sembrava lei “sì, l'ultima volta che l'ho sentito… era in Italia, si è aperto un vigneto in Veneto” disse la donna, Hayley mi guardò confusa ma allo stesso tempo felice, si mosse rapidamente e abbracciò la donna, ma appena se ne rese conto si staccò subito, aveva uno sguardo quasi dispiaciuto la donna invece la guardava con un sorriso diverso, la guardava come una madre dovrebbe fare “sono stupita… mi hai appena abbracciata, Hayley?” disse ironica, mia moglie non rispose sapevo che nella sua mente era in atto un uragano che neanche io sarei stata capace di calmare “ho reagito d'istinto… ma…” non terminò di dire la frase che la madre la strinse in un abbraccio ed Hayley… scoppiò a piangere “ho passato 12 anni della mia vita senza ricevere neanche un abbraccio da parte tua, mi ero abituata all’idea che non l'avrei mai ricevuto, ho passato la vita con il cuore pieno di odio nei tuoi confronti…” disse senza prendere fiato. La donna non parlava, lasciò che Hayley si sfogasse “Hayley… dammi l'occasione per essere quello che non sono mai stata, ti prego… perdonami” disse dolcemente la donna, Hayley staccò l'abbraccio e la guardò negli occhi e le sorrise dolcemente “dammi un po’ di tempo” disse Hayley.
11:30
Hayley's Pov
Mia madre era appena andata via, non riuscivo a credere di averla abbracciata così tante volte, non capivo… ero così arrabbiata con lei “Alex… è normale?” domandai “cosa?” rispose lei “il fatto che mi sia sentita bene dopo averla abbracciata… nonostante tutta la rabbia che provo nei suoi confronti?” le domandai “è tua madre, Hayley… per quanto tu possa “odiarla” ci sarà sempre una piccola parte di te che continuerà a volerle bene, nonostante tutto.”  Rispose dolcemente e aveva ragione “ricordami di perdonare” dissi poi, mi alzai dal divano e andai in cucina, aprì il frigo e presi due bottiglie di birra, aprì la mia e mi appoggiai al lavabo, feci i primi due sorsi e cercai di rilassarmi, sentì Alex alzarsi dal divano e venire da me “tutto bene?” domandò preoccupata “non lo so… cioè…” stavo provando così tante emozioni… che non sapevo quale fosse quella giusta, Alex non disse nulla, si appoggiò alla tavola “Hay… mi passi quella birra? O avevi intenzione di berla?” domandò ironica “sì, scusa… l'avevo presa per te…” dissi per poi arrossire… dio… sembravo una ragazzina, iniziai a ridere per il modo in cui mi stavo comportando “in questo momento starai pensando “ma tu guarda che razza di psicopatica ho sposato” dissi, Alex rise e poi mi strinse a sé “in realtà ti sto amando ancora di più” disse per poi baciarmi dolcemente “sembro una 17enne” dissi ironica “ma tu guarda che coincidenza… hahah” disse lei “che intendi?” domandai confusa “da quanti anni vado dietro a questa psicopatica” rispose ironica, stringendomi forte “e non c'è stato nemmeno un momento nel quale hai avuto dei ripensamenti? Neanche a Londra?” domandai “no, mai, sono sempre stata sicura…. E poi… amarti è la cosa migliore che mi sia capitata in vita mia… e… ne è valsa la pena soffrire un po’.” Rispose “sai che io fumavo, no? Ad un certo punto ne ero diventata completamente dipendente… mi sentivo vuota e… avevo bisogno di qualcosa che mi facesse sentire viva, almeno per cinque minuti” iniziò a dire “con te… Quella sensazione… la sento tutti i giorni” disse poi, quella rivelazione mi lasciò a bocca aperta, non volevo approfondire. Finita quella birra, ci andammo a mettere a letto e per la prima volta, quella che non riusciva a dormire ero io, così mi alzai dal letto cercando di non farla svegliare e scesi di sotto, misi una felpa ed uscì fuori, in veranda, mi appoggiai alla parete e alzai lo sguardo al cielo, il sole iniziava a farsi vedere, avevo la testa piena di pensieri, facevano talmente rumore da impedirmi quasi di sentire il mondo che mi circondava… non avevo sentito neanche Alex “Hey” disse dolcemente “Alex… scusa, non riuscivo a dormire e..  non volevo disturbarti” dissi “lo sai che quando hai un problema… puoi svegliarmi” rispose, stampandomi un bacio sulla fronte “lo so… ma so anche che mi sarei sentita in colpa” dissi sorridendo “allora, che ti frulla per la testa?” domandò “quindi… mio padre biologico… possiede una vigna in Veneto… in Italia…” iniziai a dire “sì… quindi, vuol dire… che andremo in Italia” disse dolcemente “sei seria?” domandai “sì, sono serissima” disse “e verrò con te se tu mi vuoi” concluse infine “con chi altri dovrei andare, scusa?” domandai divertita “magari volevi andarci da sola… hahah” disse iniziando a ridere “non riuscirei mai a gestire tutto da sola” risposi “menomale che mi sia autoinvitata allora, no?” disse ironica, mi diede un bacio sulla guancia “devo andare a lavoro… oggi c'era la prima parte del processo” disse dolcemente “vuoi che venga con te?” domandai con lo stesso tono “così ti porto a mangiare fuori, che ne dici?” Domandò sorridente “ci sto, dai, andiamoci a vestire che abbiamo molto da fare”

FallingForYou 3 - Home FinallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora