“Alex… l'abbiamo trovata!” disse Elisabeth, io mi alzai immediatamente dalla scrivania e la seguì “dove l'hanno trovata?” domandai “in un magazzino a ovest, ma ho dato l'Ordine di aspettarti prima di iniziare l’operazione” disse. Per la prima volta dopo mesi sentì il mio cuore battere “sapete se è viva?” domandai “non lo sappiamo, Alex…” rispose francamente. Presi uno dei giubbotti antiproiettile e lo indossai, infilai l'auricolare nell'orecchio e salì in macchina, controllai se la pistola fosse carica e chiusi lo sportello.
Venimmo seguite da un elicottero e un paio di camionette della S.W.A.T. e delle forze speciali dell'FBI. Sembrava quasi una scena di un film… e invece era reale.
Arrivati a destinazione io e Elisabeth iniziammo ad impartire i primi ordini, poi demmo iniziò all'operazione.
“C’è un cecchino, credo sia di guardia” ci avvertì uno dei poliziotti “non sparare o potrebbe allertare gli altri” dissi sottovoce “agli ordini” disse.
“Ci muoveremo al mio segnale, una volta che l'ingresso sarà sguarnito” disse Elisabeth, diede un’ultima occhiata e diede il via, due uomini della SWAT sfondarono la porta con un ariete ed entrammo ad armi spianate “POLIZIA DI NEW YORK!” urlai. Gli uomini uscirono iniziando a sparare e inevitabilmente ci ritrovammo nel fuoco incrociato, in tanti anni di carriera non mi era mai successo di dover essere costretta ad utilizzare la pistola… ad essere costretta a sparare, non era quello il motivo per cui volevo entrare in polizia, ma… in quell'istante realizzai che era necessario. Mi feci strada, continuando a sparare, fin quando non ci ritrovammo in quella che sembrava una prigione, controllai ogni cella alla ricerca di Hayley. Finalmente la trovai, ma di guardia c'erano due uomini grossi, palestrati e con il solito tatuaggio che avevo iniziato ad odiare. Appena mi videro storsero il naso “Va’ via da qua… non c'è niente per te” disse uno dei due “credo proprio che vi stiate sbagliando!” dissi “tu dici? Jake, che ne dici di dare una lezione a questa sbirra?” disse. Il più grosso fece per tirarmi un pugno, ma io lo evitai e finì per atterrare entrambi “siete fortunati che non vi ritenga meritevoli di una pallottola” dissi ringhiando. Li perquisì alla ricerca della chiave e tremando cercai di aprire la cella, ma uno dei due si alzò e mi prese alle spalle. Gli diedi una gomitata nello stomaco ed estrassi la pistola sparando entrambi alla gamba, mentre loro si tenevano le rispettive gambe io riuscì a liberare Hayley, la quale mi guardò confusa e quasi spaventata “sono Alex… scusa se ho dovuto sparargli” dissi, lei si aggrappò a me e la accompagnai fuori, finalmente sole… l’abbracciai forte, appoggiandole la testa sulla spalla “ti ho cercata, Hayley… solo che trovarti è stato più difficile di quanto pensassi, scusami se c'ho messo così tanto” dissi scoppiando a piangere. Hayley non fiatava, non la biasimo… aveva passato 4 mesi di inferno ed io non ero stata troppo veloce, ma all’improvviso… con le poche forze che aveva, mi tirò a se “non importa, Alex…” disse dandomi un bacio sulle labbra.
Ma io continuavo a piangere, ero incredula e felice… potevo finalmente stringerla tra le mie braccia “Alex perché piangi?” domandò preoccupata “perché sono dannatamente felice” risposi. “cioè hai mobilitato l'FBI per cercarmi?” disse ridendo “ho avuto bisogno di una spalla o durante gli interrogatori avrei rischiato di uccidere qualcuno” dissi mettendo la testa tra le mani “saresti arrivata a questo, Alex?” domandò confusa “era come se mi avessero strappato il cuore, non distinguevo le cose giuste dalle cose sbagliate, era.. tutto uguale” dissi “avevo smesso di provare emozioni, ero un automa, mi muovevo senza che il mio cervello dicesse “hei, che fai, fermati” iniziai a dire “non ho dormito, non ho mangiato… ho rischiato di impazzire pur di cercarti..” dissi, ma all’improvviso nella mia mente ritornarono le immagini dei due uomini a terra con le cosce sanguinanti mi accasciai a terra e iniziai a vomitare “alex…” disse tenendomi i capelli “ho davvero sparato a quei due?” domandai confusa “no… non l'hai fatto” disse stringendomi a sé “sì che l'ho fatto…” dissi. In tutta la mia vita non mi ero mai sentita nella posizione di dover aprire il grilletto… non sapevo cosa si provasse.
Rimasi con Hayley fin quando non arrivò l'ambulanza “Alex, perché hai chiamato l'ambulanza? Sto bene!” domandò confusa “È la procedura, Hayley… tranquilla, io vengo con te” dissi stringendole la mano “lo sai che ho paura degli ospedali” continuò a lamentarsi “lo so, ma… devo controllare se non hai qualcosa di rotto, no?” Dissi sorridendo “ripeto, io vengo con te” dissi. L'aiutai ad alzarsi e a salire sull’ambulanza, feci per salire ma il paramedico mi impedì di salire “sono sua moglie ho tutto il diritto di farlo!” dissi, ma il medico mi spinse fuori dal mezzo “le ho detto che non può stare qui, capitano” disse. Io lo guardai incredula e confusa “TRANQUILLA… SONO DIETRO DI TE” urlai da terra.
Salì sul furgone della polizia e misi in moto, seguendo l'ambulanza verso l'ospedale, non avevo intenzione di lasciarla da sola, non di nuovo almeno.
Hayley's pov
Mi avevano caricata sull’ambulanza, ma non avevano permesso ad Alex di farmi compagnia, ma lei non ci stava e iniziò a seguirci con uno dei furgoni della polizia “certo che sua moglie è testarda, eh?” disse ironico il medico mentre mi visitava “già… non sa quanto” risposi io sorridendo “le è andata bene… non ha nulla di rotto, ma dovrà comunque restare un giorno in ospedale in osservazione” disse il dottore “o-okay…” risposi “a quanto ho capito, ha passato 4 mesi prigioniera e adesso ha paura degli ospedali?” domandò divertito il medico “già… sono strana” risposi ridendo, guardai fuori dal vetro e Alex era ancora dietro di noi. Glielo leggevo negli occhi, non riusciva a perdonarsi per quello che mi era successo… si incolpava per avermi lasciata sola a casa.. dovevo farle capire che nessuna delle due aveva colpe, qualcuno ha deciso che la nostra relazione doveva basarsi su ostacoli, ma davvero pensate che riuscirete a spezzare il nostro legame? Provateci e otterrete solo che il nostro legame si intensifichi sempre di più.
Arrivammo in ospedale e fecero sedere su una sedia a rotelle, spingendomi fino alla stanza nella quale avrei dormito per stanotte.
Mi alzai e mi andai a sdraiare sul letto, finendo per addormentarmi.
Ad un certo punto sentì la porta aprirsi, era Alex, si era cambiata “scusami… ho pensato di andare a casa a farmi una doccia e poi ti ho portato dei vestiti di ricambio e… le cose per la doccia…” disse ridendo “pensavo che non saresti venuta…” dissi “scherzi? Ti avevo detto che sarei venuta, no?” disse guardandomi negli occhi. “dai, fammi spazio, che mi manca abbracciarti” disse dolcemente. Si sdraiò accanto a me e finimmo per riaddormentarci entrambe. Ma all'improvviso, Alex si svegliò di soprassalto, corse in bagno e iniziò a vomitare “Alex?” dissi preoccupata, lei non rispose la sentì solo tossire, così mi alzai dal letto per controllare che fosse successo, lei mi notò “Hayley… torna a letto, riposati… sto bene” disse “ah, beh… Alex… se questo è stare bene.. dai, ti do una mano ad alzarti e a ripulirti poi andiamo a letto, okay?” Dissi dolcemente.
Scrivere questa parte è stata più complicato del previsto, ho cancellato, riscritto, cancellato e riscritto, nessuno dei periodi mi convincevano... ma per fortuna, alla fine ho trovato le parole adatte e ho pubblicato, spero vi piaccia. Vi si ama❤️
~Chiara.
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FallingForYou 3 - Home Finally
RomansaAlex ed Hayley sono convolate a nozze, incoronando il loro sogno di andare a vivere insieme. Nel frattempo, Alex è entrata in polizia, divenendo in poco tempo un detective molto diligente, la sua sezione è la "Vittime Speciali" che si occupa di rea...