Capitolo 22

743 26 6
                                    

La suoneria del cellulare  suonò, come sempre, mi vestì e diedi un bacio in fronte ad Hayley, uscì di casa e guidai fino alla centrale “buongiorno” dissi una volta entrata, posai le cose nel mio ufficio e decisi di farmi un caffè alla macchinetta “buongiorno Detective” disse Collins “buongiorno, sergente” risposi sorridendo “abbiamo novità sul caso del ragazzo?” domandò “sì, è stato un poliziotto” dissi, il sergente quasi si strozzò con il caffè “e che ne sai?” domandò confuso “sono andata a parlare con il medico legale e il proiettile estratto coincide con quelli di una beretta m9” dissi “siamo in America, Miller… tutti possono possedere un'arma, potrebbe essere stato chiunque” disse “lo so, sergente” dissi “ho altre novità, sergente, il colpo mortale non è stato causato dal proiettile, ma è stato colpito dal calcio della pistola sulla nuca” dissi “sei una detective eccellente, Miller, ma la prossima volta, prima di sparare sentenze, presenta delle prove” disse severo. Stavo tornando in ufficio, quando il mio cellulare squillò, era la dottoressa Green “Alex, ho una notizia da darti, passa all'obitorio” disse brevemente. Misi giù la chiamata e posai il cellulare nella tasca.
Andai in macchina e guidai fino all'obitorio, la dottoressa mi venne incontro “scusa il disturbo, ma dovevo parlarti in privato” disse “sì, parla” dissi, ero stressata e non vedevo l'ora di arrestare il colpevole “abbiamo trovato tracce di carne sotto alle unghie della vittima, le abbiamo fatte analizzare e… hai ragione, è stato un poliziotto” disse guardandomi negli occhi “abbiamo controllato negli archivi e abbiamo scoperto che lui non è nuovo a questi “episodi” già nel 2012 ha ucciso a sangue freddo un uomo sparandogli, nonostante lui non avesse opposto resistenza” disse la donna “la guardai confusa e a bocca aperta “grazie, dottoressa…” dissi “il suo aiuto è stato molto prezioso” dissi rendendole la mano “non riesco a capire, si suppone che la polizia debba proteggere il cittadino, non uccidere” dissi, la dottoressa mi guardò dolcemente “tu sei una grande detective, Alex, ma… non porti mai domande.. purtroppo in questo paese le cose accadono” disse come se nulla fosse “e ti sembra una cosa normale?” domandai confusa “no, ma che ci possiamo fare?” disse lei.
Tornai alla centrale portai la cartella con i referti a Collins, il quale stava parlando con un poliziotto e ridevano di gusto “Sergente… ho le prove che mi ha chiesto” dissi, mi misi accanto all'ufficiale e lui non fece altro che squadrarmi dalla testa ai piedi “wow, Collins… pensavo che detective del genere esistessero solo nei film…” disse, io non reagì subito, fin quando il suo sguardo non finì sulla scollatura “cosa, agente, non ha mai visto una donna in vita sua?” domandai ironica “certo che ne ho viste, detective, ma nessuna come lei” disse facendomi l’occhiolino “sono sposata” dissi “ma io non sono geloso” rispose “beh... lei sì” dissi io, il poliziotto rimase a bocca aperta ed iniziò a ridere “che c'è di tanto divertente?” domandai confusa “ora vorresti farmi credere che tu sei lesbica?” disse “sì, lo è” disse infine Collins, il ragazzo sbiancò “cosa, il papino ti ha molestata e quindi hai detto basta uomini?” disse insultandomi “conosciamo tutti la tua storia, detective… e conosciamo tutti il video del processo e, ammetto, che l'avvocato avesse tutto il diritto di farlo…” disse, Collins sbattè le mani sulla scrivania “ora basta, agente!” disse cercando di farlo zittire “cosa, non rispondi? Ho ragione io, per questo non rispondi.” Disse continuando “sta' zitto, Johnson” disse Collins alzando la voce “sei una donna, il tuo posto dovrebbe essere quello di pulirmi il culo, non questo” continuò imperterrito “e il dovere di voi uomini dovrebbe essere quello di togliersi dalle palle quando esagerano con le parole” dissi, lasciai il fascicolo sulla scrivania e andai nel mio ufficio.  Dove trovai una splendida sorpresa.
Hayley's Pov
Era da un po’ che non andavo a trovare Alex a lavoro quindi decisi di farle una sorpresa, portandole del cibo da asporto. Entrò sbattendo la porta “wow… la prossima  volta, per favore,  sbatti me come hai fatto con la porta” dissi ironica, lei mi guardò confusa e poi sorrise “e tu che ci fai qui?” domandò dolcemente “sai… a casa tutta sola mi stavo annoiando e ho pensato di venirti a fare compagnia” risposi, offrendole poi il panino “grazie, stavo morendo di fame” disse sorridendo “che esistono a fare le mogli, se no?”dissi ironica, rise di gusto e per un attimo la sua agitazione finì “ti amo, Hayley” disse dolcemente, venendomi a dare un bacio sulla guancia “anche io, Alex” risposi.
Si sedette alla scrivania e aprì la confezione di nuggets ed iniziò a mangiare, era tutto tranquillo, fin quando Collins non entrò nell'ufficio “Miller! Possiamo parlare?” domandò autoritario “sì, sergente” disse, si pulì le mani con un tovagliolo e si alzò dalla scrivania, Alex lasciò la porta dell’ufficio aperta e la vidi discutere animatamente con il suo capo “dove hai trovato tutte queste informazioni, Miller?” domandò “il medico legale ha trovato della pelle sotto alle unghie della vittima, sta scritto sul fascicolo” disse Alex “ora non le resta altro che emanare il mandato di arresto, è un assassino e come tale merita il carcere” continuò a dire, guardandolo negli occhi “è un poliziotto, se ha fatto quello che ha fatto avrà avuto i suoi motivi” disse Collins “e la vittima era un ragazzino di 14 anni che aveva solo un pacchetto di caramelle” disse Alex “poteva averle rubate” disse Collins “solo perché era nero?” disse Alex, interruppe infine la discussione e prese le manette e le mise nella cintura “ed ora dove hai intenzione di andare, Miller?” domandò Collins “a casa, e domani ad arrestare Cooper” disse, seria, ma lui la tirò per il polso “non ti azzardare” disse lui puntandole il dito contro “guardami” rispose Alex, spingendolo via. Alex tornò a nell’ufficio e iniziò a fare avanti e indietro per la stanza, non riusciva a calmarsi e, da un lato, riuscivo a comprenderla “Alex calmati” dissi cercando di farla ragionare, iniziò a ridere “potrei perdere il lavoro per la mia voglia di cambiare le cose” disse, tornò a sedersi alla scrivania e riprese a mangiare “hai dimenticato una birra, in questo momento ci starebbe proprio bene” disse ironica “ecco cosa ho dimenticato hahah” risposi, cacciando una lattina di coca-cola dalla busta, mi alzai dal divano per dargliela “grazie” disse dolcemente.  Ci stavamo rilassando, ma Collins piombò nuovamente nell’ufficio di Alex “Miller… devo chiederti scusa, ero confuso e disgustato, stavo cercando un motivo, uno solo, ma hai ragione… è un assassino e merita di finire al fresco come tutti.” Disse lui, tendendole poi la mano, Alex ingoiò il boccone e gliela strinse, poi lui si girò verso di me “sei fortunata, hai una moglie bellissima e fenomenale” disse facendomi l’occhiolino.
Alex finì il panino e si alzò, prese la giacca appoggiata allo schienale della sedia e la indossò, era sempre ipnotica guardarla… era come i cerchi che si formano nell'acqua, come la fiamma del fuoco, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso anche quando faceva le cose più semplici “Hayley, appena hai finito di fissarmi così, andiamo a casa?” domandò sorridendo “ehm.. sì, scusa, mi ero incantata” dissi “ma dai… non me n'ero resa conto” rispose ridendo. Mi alzai e le tesi la mano, camminammo fino all'auto e lei mi aprì la portiera, attese che salissi e, infine, si mise al posto di guida. Una volta a casa, corse di sopra e iniziò a spogliarsi, si sdraiò sul letto e si girò sul lato, cercando di chiudere gli occhi, ma non ci riuscì.

FallingForYou 3 - Home FinallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora