FallingForYou 3 - Home Finally

Capitolo 36

Eravamo ancora in macchina e non sapevo dove stavamo andando, stavo seguendo solo la strada, Hayley aveva appoggiato la testa al finestrino e si era addormentata, io continuai a guidare, avevo quasi terrore di non ritrovare la strada del ritorno, ma me ne fregai, aveva ragione “si vive una volta sola” quella frase che aveva continuato a ripetermi nella piscina, la notte dell’homecoming e ho pensato bene di annotarla nel posto migliore della mia mente. Spostai la mano sul cambio ed ero davvero tanto tentata di stringerle la mano per farle sentire il mio amore. Dalla radio risuonó “Put a Little love on me” e lei si svegliò quasi di soprassalto “Hayley… non fare così che mi fai spaventare” dissi ironica, lei rise e mi guardò con gli occhi di chi aveva appena fatto un bel sogno “scusa… ma mi sono svegliata appena ho sentito la canzone” rispose “okay, perfetto hahah”
Put a little love on me
Put a little love on me
When the lights come up we're the only ones dancing
I look around and you're standing there asking
You say, you're the only one I need
So put your love on me
Iniziammo a cantare in coro e le strinsi la mano “ho sempre amato il modo in cui mi stringi la mano quando siamo in viaggio” disse dolcemente, finalmente decisi di fermarmi in un punto panoramico, inoltre avevo bisogno di sgranchirmi un po’ le gambe, parcheggiai in una piazzola di sosta e scesi dall'auto, andando immediatamente ad aprire la portiera ad Hayley “bene, principessa… ora tocca a lei scendere” dissi sorridente, le tesi la mano e l'aiutai a scendere “dio, mi sembra di non riuscire a camminare” disse facendomi ridere “dici che ho un po’ esagerato ieri sera?” dissi ironica “un po’” rispose ridendo. La strinsi da dietro e le appoggiai la testa sulla spalla “amo il tuo profumo, quello che lasci ovunque e che anche quando non sei in casa mi ricorda te” dissi dolcemente, lei non disse nulla “fumavo e mi ubriacavo, volevo come morire… vivevo la mia vita senza accorgermi di nulla, quando ti ho incontrata… dio… mi hai resa sobria in un solo colpo e mi fai sentire come se in qualche modo io e te, potremo vivere per sempre” dissi lasciandole un bacio sulla guancia. Feci per staccarmi, ma lei mi tiró per il polso “dove credi di andare?” disse con voce roca, mi tiró a sé e poggió le sue labbra sulle mie, in un sol colpo mi dimenticai del mondo che ci circondava ed era come se ci fossimo solo io e lei, nessun altro. Nonostante il rumore delle auto che sfrecciavano alle nostre spalle “okay, ora possiamo riprendere il viaggio” disse facendomi l'occhiolino, entrò immediatamente in macchina ed io rimisi in moto “ora dove mi porti?” domandó curiosa “al mare” risposi.
Hayley's pov
Eravamo arrivate in un piccolo paesello, Positano, sembrava quasi un villaggio, da un lato c'era la montagna dall'altro il mare e non vedevo l'ora di potermici tuffare e magari prendere un po’ di colore. Era carino anche se ci mettemmo un po’ a trovare parcheggio, una volta trovato scendemmo dalla macchina e raggiungemmo la spiaggia, Alex mi guardò e si spogliò, si tolse la maglietta lentamente e nella mia mente partì la base di Medicine Ed iniziai a sentire caldo “non credevo di farti queste effetto” disse notando la mia espressione “oh, Alex… non sai cosa mi provochi” risposi. Mi spogliai anche io ed insieme raggiungemmo la riva, ci tuffammo immediatamente, l'acqua inizialmente era fredda poi i nostri corpi si abituarono ai brividi e restammo lì per qualche minuto. Dio, Alex, mi fai venire le vertigini…
The boys and the girls are in
I mess around with him
And I'm okay with it
I'm coming down, I figured out I kinda like it
And when I sleep I'm gonna dream of how you ride it
17:59.
Eravamo tornate in albergo, io non riuscì a resistere alla sensazione del sale sulla pelle così corsi in bagno per fare la doccia, aprì il getto dell’acqua e aspettai che si facesse tiepida, contemporaneamente mi specchiai e chiusi gli occhi. All'improvviso avvertì Alex alle mie spalle, mi baciava la pelle, io mi girai di scatto e la spinsi sotto il getto dell'acqua “speravo mi avresti raggiunta” dissi continuando a baciarla “lo sai, da te? Verrei correndo” rispose.

Mercoledì
Ore 23:55, New York.

Eravamo tornate a New York e mi sembrava strano… fino a pochi minuti prima eravamo libere e senza nessuno che ci corresse dietro, ora, di nuovo imprigionate in una città, grande certo, ma che non dà spazio alla libertà. Alex aveva dormito si e no 5 minuti, poi si era vestita ed era corsa alla centrale di polizia… diceva che aveva delle questioni in sospeso. Io rimasi a casa da sola, mi sedetti sul divano e mi sdraiai guardando il soffitto con le cuffie nell'orecchio, ascoltai tutte le canzoni che Alex mi aveva dedicato in sei anni e che mi aveva consigliato di ascoltare ogni volta che mi sentivo sola, specialmente quando andava a lavoro.

I have loved you since we were 18
Long before we both thought the same thing
To be loved and to be in love
And all I can do is say that these arms are made for holding you, ooh
And I wanna love like you made me feel
When we were 18

Ti ho amata da quando avevamo 18 anni, ancora prima che entrambi pensassimo la stessa cosa. Mi addormentai sul divano, erano giorni che non riuscivo a dormire, forse era la nostalgia di casa ma finalmente, riuscì a dormire serena. Strinsi il cuscino come se stessi stringendo Alex tra le mie braccia e cercai di pensare al suo respiro, alle sue braccia… al modo in cui riusciva a farmi sentire al sicuro, solo stringendomi a sé. Non credo riuscirò mai a ringraziarla abbastanza per quello che ha fatto per me, ai vari modi in cui una persona può salvarti, non ci sono molte persone disposte ad amarti così profondamente, così perdutamente… ma lei l'ha fatto, andando oltre gli ostacoli, abbattendo il mio muro fatto di mattoni. Ti prego, non abbandonarmi, non azzardarti ad andare via o io sarò persa per sempre. Ricordo i 4 anni passati cercando di riconquistarla e al modo in cui mi sono sentita quando mi ha stretta di nuovo tra le sue braccia, mi ha fatta sentire come se finalmente fossi tornata a casa.