Capitolo 29

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Io ed Hayley non facevamo altro che pensare al “viaggio di nozze” era un viaggio e basta, con un doppio scopo: far conoscere ad Hayley suo padre e rilassarci bevendo un caffè o un calice di vino. Non vedevamo l'ora, anche perché non avevo fatto altro che lavorare e stavo diventando pazza, avevamo bisogno di staccare un po’ la spina e rilassarci, sì… perché stavo trasportando anche Hayley nel circolo della mia follia. Prima di un arresto non riuscivo a dormire e lei passava la notte assieme a me. Le devo tanto, dico davvero.
“Come ti senti Hayley?” le domandai “emozionata, ma… tranquilla” rispose sorridendo, mentre era china intenta a fare le valigie, mi inginocchiai anche io e le diedi una mano, le cose si fanno più in fretta, se vengono fatte insieme “okay, grazie per avermi aiutata, Alex” disse “ti nulla, Hay” risposi.
12:36 A.M.
Eravamo a tavola, come al solito aveva cucinato lei e ovviamente era tutto squisito “devi dirmi come hai fatto ad imparare a cucinare così bene” dissi ironica “beh… sai… quando hai una nonna messicana tutto è più semplice!” rispose con lo stesso tono “Hayley… quando conoscerai tuo padre.. cosa vorrai chiedergli?” le chiesi cercando di essere più sensibile possibile “non lo so… è da quando abbiamo prenotato il viaggio che continuo a pensarci, ma non so neanche cosa aspettarmi da lui… penso che vedremo una volta che saremo lì” rispose, infine si alzò dalla tavola e prese i piatti vuoti per lavarli, non mi andava che li facesse da sola così mi alzai anche io e mi misi al suo fianco “Hayley… scusa per la domanda” dissi prendendo la spugnetta, la bagnai e iniziai ad insaponare i piatti “non hai bisogno di scusarti… davvero hahah” rispose “sicura? Non vorrei averti irritata” dissi dolcemente “irritata? Sei mia moglie è normale che tu ti preoccupi per me, sarebbe irritante il contrario” rispose sorridente “sicura?” continuai a chiederle, si avvicinò e mi diede un bacio a stampo “ti sembra una risposta convincente?” domandò con voce roca “no… non sono ancora convinta” risposi maliziosa “ehm… okay” disse, tornò a poggiare delicatamente le labbra sulle mie.
Amare qualcuno non è mai semplice, specialmente se nel passato quella persona ci ha fatto male, non è mai semplice perdonare, ma quando riesci ad andare oltre… non pentirti della scelta: perché sarà sempre la migliore che tu possa fare.
Il giorno dopo.
Eravamo pronte a partire, con la valigia piena e pronta ad essere riempita con ulteriori ricordi, quelli che avremmo conservato per sempre “Alex..  sono nervosa, cosa dovrei dirgli?” domandò dolcemente, mentre stringeva la mia mano “quando saremo lì capirai tutto, dai tempo al tempo… credimi, quando saremo lì tutto ti sembrerà più semplice” risposi, dandole un bacio sulla tempia.
Eravamo in aereo sedute una accanto all’altra, Hayley aveva appoggiato la testa sulla mia spalla “ti ricordi la prima volta che abbiamo volato insieme? È stata l'esperienza più bella della mia vita, non l'avevo mai fatto prima e… ti devo ringraziare… perché se non ci fossi stata tu non penso sarebbe mai successo, non credo avrei mai avuto il coraggio di affrontare i miei demoni…” disse poi, voltando lo sguardo verso il finestrino, guardava le nuvole e all'improvviso chiuse gli occhi e fece un gran bel respiro “Hayley, sì che ricordo… è stata la gita più sexy che abbia mai fatto… ricordo quel vestito floreale, quello che indossasti al museo… Dio…” dissi mordendomi il labbro, Hayley rise e mi strinse la mano ancora più forte. Finimmo per addormentarci e quando ci svegliammo era già ora di iniziare a scendere, mano nella mano, scendemmo le scale dell'aereo, mi guardavo intorno e stentavo a credere di essere in Italia, avevo sempre sognato visitarla ma non pensavo che sarei riuscita davvero ad esaudire questo sogno.
“dai, sbrighiamoci a raggiungere l'albergo” dissi sorridente, camminammo spedite verso l'uscita ma un poliziotto ci fermò “scusatemi… ma dovremmo fare alcuni controlli” disse, io gli passai la valigia e la aprì “che abbiamo qui?” domandò, tirando fuori i miei documenti “capitano Alexandra Miller, cos'è un marine?” domandò curioso “no, polizia di New York!” risposi sorridendo “okay, avete una valigia molto ordinata” disse per poi riconsegnarla “grazie” risposi divertita “e… benvenute a Venezia” disse il poliziotto. Uscimmo fuori all'aeroporto e controllai sul telefono l'esatta posizione dell’albergo “vuoi chiamare un taxi o vuoi farti un giro per la città?” domandai, ma non mi ascoltò era quasi come in un altro mondo.
Hayley's pov
Mi ero persa nei miei pensieri, mi guardavo in torno e continuavo a ragionare su cosa avrei dovuto dire a mio padre… non potevo di certo presentarmi fuori casa sua e dirgli “ciao! Sono Hayley… tua figlia” no, non potevo, o sì? Ritornai alla vita reale quando Alex mi sventolò la mano davanti alla faccia “scusami... Stavo pensando” dissi, abbassando lo sguardo “pensi a tuo padre, eh?” disse dolcemente, poi mi cinse in un abbraccio e mi diede un bacio sulla fronte “io sono qui con te” disse io le sorrisi “non avrei potuto chiedere compagnia migliore… ehm… cosa mi stavi chiedendo?” domandai confusa “per andare in hotel, vuoi prendere un taxi o vuoi visitare Venezia?” disse dolcemente “magari ci facciamo un giro più tardi, ora… vorrei riposarmi un po’” risposi “certo, hai ragione” disse lei. Ci fermammo sul marciapiede e Alex chiamò un taxi, prima che potesse chiedere dove dovevamo andare, lei gli riferì l'indirizzo, caricai la valigia nel portabagagli e l'uomo mise in moto, accompagnandoci all'albergo, appena vidi l'ingresso spalancai gli occhi, era magnifico ed enorme “hai prenotato in un albergo del genere?” domandai confusa “ho pensato di rendere speciale il nostro viaggio di nozze” disse dolcemente “non ti piace?” domandò confusa “non piacermi? Stai scherzando? È perfetto…” risposi. La guardai e le sorrisi, infine le presi la mano e la trascinai dentro “non vedo l'ora di vedere la stanza” dissi facendole l'occhiolino “oh, non preoccuparti, ti lascerà a bocca aperta come tutto il resto” rispose sorridendomi maliziosa. Ci avvicinammo alla reception e Alex diede il suo nominativo “stanza 156, prego, seguitemi” disse la ragazza, ella si alzò dalla sedia e ci accompagnò all'ascensore “siete fortunate, la vostra stanza è la migliore. Vista panoramica sulla laguna e una bellissima vasca idromassaggio” disse la ragazza.
La ragazza ci diede le chiavi della stanza e una volta dentro mi lanciai sul letto, la mia schiena non aveva mai toccato un materasso tanto morbido “ti prego, portiamoci il materasso a casa hahah” dissi iniziando a fare “l’angelo” sulle lenzuola.  Alex si sdraiò accanto a me e poggiò la testa sul cuscino “sei pronta, Hayley?” mi chiese “per cosa?” domandai confusa “per incontrare tuo padre…” disse, scivolai addosso a lei, mettendomi a cavalcioni e la guardai negli occhi “ero spaventata… ma ora… con te al mio fianco, so di poter affrontare tutto” dissi, iniziai a muovere il bacino e lei mi accarezzò l'avambraccio “sai… mi troverai sempre al tuo fianco… l'ho promesso.” Disse dolcemente. Mi afferrò il collo nella canotta tirandomi a sé.

Perdonatemi la lunga assenza, ma ho avuto una specie di blocco che non mi ha aiutata per niente. Ma ora credo di stare meglio, spero vi piaccia❤️
~Chiara.

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