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Le settimane a scuola passano come se il tempo non avesse più regole, sembra tutto così veloce, i miei incontri con Marcus sono sempre più frequenti, e io non riesco a trovare il coraggio di fare niente.
Ormai la mia testa non è più cosciente di quello che succede, tutto sembra più buio adesso, le giornate di sole sembrano ai miei occhi delle tempeste che non finiscono mai.
Sono finita in una gabbia dalla quale non riesco a scappare, ogni notte faccio incubi, sono sempre molto confusi ma quello che succede è sempre lo stesso, sono da sola al buio, sento la paura ad ogni respiro e all'improvviso della mani iniziano a toccarmi ovunque, le mie grida sono sempre più forti ma nessuno mi salva, nessuno mi sente, sono completamente sola.
Ed è così che mi sento, sola, nessuno sa di questa storia e l'unica cosa che posso fare è andare avanti e sperare che ogni incontro finisca il prima possibile.
Questo è più o meno quello che succede ad ogni incontro con quell'uomo.
Oggi la giornata a scuola non è stata delle migliori e ora ho un incontro.
Le lacrime che ormai accompagnano sempre le mie giornate inziamo a scorrere sulla faccia appena entro in quella stanza e la paura di dover vivere di nuovo quello si fa strada nella mia mente e nel mio corpo.
La porta si spalanca ed entra Marcus, ha una faccia strana sembra più incazzato del solito, rimango in silenzio, sembra che abbia bevuto molto.
"togliti i vestiti subito"
obbedisco senza possibilità di replicare
si avvicina a me mi gira con fare aggressivo, mi prende un braccio ed inizia a stringerlo cercando di mettermi nella posizione che vuole.
"mi stai facendo male"
"devi stare zitta"
uno schiaffo segue queste parole e il mio dolore continua ad aumentare.
Inizia a scoparmi prima piano poi sempre più forte, l'unica cosa che sento è dolore, inizio ad urlare ma nessuno mi sente nessuno viene a salvarmi proprio come nei miei sogni non c'è nessuno.
Non si era mai spinto così oltre.
"aia basta mi stai facendo male"
alla decima volta che urlo si ferma.
Non so cosa gli stia prendendo, almeno prima era tranquillo, non era mai stato così aggressivo e questo mi spaventa molto.
Smette di muoversi toglie il suo membro e mi tira su.
"non hai il diritto di dire niente, devi stare zitta, non sei niente"
mi prende e mi butta a terra, sbatto la testa sul bordo del tavolino e inizia ad uscirmi del sangue.
Prende e se ne va lasciandomi li a terra completamente nuda e con il sangue che esce.
Mi metto velocemente la vestaglia e corro in bagno a lavare via il sangue, dopo aver pulito la ferita mi accorgo di avere uno squarcio sulla fronte.
Sono completamente nel panico prendo tutta la mia roba e me ne vado senza aspettare nessuno, senza neanche vedere Jerry.
Arrivo a casa, cerco qualcosa per medicare la ferita, trovo dei cerotti e li metto in modo che la ferita non si allarghi.
Mi arrivano chiamate ma le ignoro è Jerry e non voglio assolutamente parlare con lui.
In questo momento l'unica cosa a cui riesco a pensare sono le mani di quell'uomo su di me, ogni pensiero mi fa accelerare il battito e le lacrime scendono senza controllo.
Ho bisogno di non pensare di stare lontana da tutto, levo la suoneria alle chiamate e ai messaggi e mi metto nel letto, appena tocco il cuscino fiumi di lacrime inondano la mia faccia.
Mi fa così schifo quell'uomo, mi fa schifo quello che ha fatto, non voglio pensarci, ma non riesco a toglierlo dalla testa.
Provo a dormire ma non ci riesco, nella mia testa quelle sensazioni continuano a ripetersi, sapevo che sarei dovuta scappare la prima volta.
Dentro di me sapevo che sarebbe peggiorato, ma avevo una speranza che le cose potessero migliorare.
Sento il petto che sembra scoppiare da un momento all'altro, ho bisogno di qualcosa per calmarmi, vado in bagno apro l'armadietto dei medicinale e prendo un tranquillante e mi rimetto nel letto.
Aspetto che il tranquillante faccia effetto ma sembra non fare nulla, ne prendo un altro e poi un altro ancora, chiudo gli occhi e mi abbandono al buio e al silenzio, il mio battito è accelerato e non mi lascia pace, mi rigiro nel letto sperando di potermi risvegliare e scoprendo che in realtà tutto questo è un brutto sogno.

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