Mi alzo di soprassalto piangendo, il mio battito è accelerato e ogni respiro sembra più pesante del precedente.
Accendo velocemente la luce e mi accorgo che non c'è nessuno,le mani che fino ad un momento prima mi stavano stringendo si sono dissolte in un attimo.
Mi rimetto straiata fissando il soffitto e cercando di calmare il mio battito e le lacrime.
Se solo ci fosse Emma, lei sa sempre come calmarmi, mi basta sentire il suo profumo che inonda i miei polmoni per stare meglio.
Quando mi stringe sembra quasi che il mondo si fermi ed esistiamo solo noi due.
Lei non sa quanto mi manca, quanto ho bisogno di lei, di sentirmi forte con lei al mio fianco.
Se penso ancora al fatto che l'ho persa mi manca il fiato, vorrei solo che mi sfiorasse di nuovo, non credo che sia possibile dopo tutto quello che mi ha fatto, non so davvero cosa ho in testa, ma ora l'unica cosa che riesco ad immaginare è il suo viso.
Ho bisogno di lei per affrontare questa situazione ma lei non c'è, avrei bisogno di sentirmi dire che non sono sbagliata come mio padre mi ha urlato.
Ho bisogno di sentire da lei che ho ragione e che mio padre è quello che sbaglia.
Ma ora qui non c'è per dirmelo, e l'unica cosa che ho in testa sono le sue parole prima di quella chiamata e quelle di mio padre in ospedale.
Si ripetono nella mi testa senza smettere un attimo.
Guardo il telefono e vedo chiamate e messaggi da Claudia.
Non ho intenzione di risponderle, quello che è successo è colpa sua, non vedevo mio padre da tanto ed era meglio così.
Sono quasi le sei forse è meglio alzarsi, tanto non riuscirei comunque a riprendere sonno.
Mi vesto e faccio colazione, dopo aver fatto questo scrivo a Sara per sapere se può venirmi a prendere.
Oggi devo assolutamente andare a scuola, non posso saltare sempre.
Il tempo passa velocemente ed è già l'ora di andare, prendo le mie cose e scendo ad aspettare Sara.
Dopo circa venti minuti arriviamo davanti a scuola.
Posiamo la moto e vedo la macchina si Emma parcheggiata.
Mi avvio all'entrata con Sara, aspettiamo che suoni la campanella e ci dirigiamo ognuna nella propria classe.
Le prime tre ore passano stranamente veloci, la scuola è così noiosa ogni tanto.
La campanella della ricreazione suona, esco insieme a Eva, lei mi abbandona quasi subito per andare a chiamare il suo ragazzo.
Io rimango qualche secondo sola e subito mi viene in mente che all'ultima avremo Emma.
Per fortuna arriva Trevor a distrarmi da questi pensieri.
"Ehi bellissima, ho qualcosa per te"
Non fa in tempo a finire la frase che subito tira fuori dalla tasca una bustina con due pasticche sventolandomela davanti alla faccia.
Gliela strappo di mano nascondendola e guardandomi in torno sperando che nessuno l'abbia vista.
"Sei matto a tirarla fuori qui"
"Tranquilla non ci ha visto nessuno"
Mi guardo intorno
"Vedi nessuno si preoccupa di quello che facciamo"
Rimango in silenzio guardandolo un po' male.
"Comunque ti fanno davvero sballare quelle devi provarle assolutamente"
"Non posso di nuovo"
Gli porgo la bustina
"Dai Grace"
Non faccio in tempo a rispondere che vedo Emma venire verso di me, nascondo subito la bustina in tasca.
"Buongiorno professoressa"
"Grace avevo bisogno di parlare con te da sole"
Trevor mi saluta e si allontana.
"Com'è andata con tuo padre?"
"Non penso che questi siano affari tuoi, mi sembrava di avertelo già detto però"
"Grace per favore, sono stata in pensiero tutto il tempo"
"Non dovresti pensare a me, hai un matrimonio da organizzare o sbaglio?"
"Per favore Grace"
"Devi smetterla davvero, ci stiamo facendo solo male, non possiamo stare insieme, prima capisci che devi starmi lontana meglio è"
Mi allontano da lei tornando in classe e non aggiungendo altro.
Dopo pochi minuti la campanella suona, il resto della giornata passa altrettanto velocemente.
Emma è entrata in classe, ha cercato di attirare la mia attenzione ogni volta possibile ma non le ho dato questa soddisfazione.
Desidero anche solo poterla sfiorare un altra volta ma so che è la cosa sbagliata.
Finirebbe solo per spezzarmi il cuore un altra volta tornando da lui.
Sara e io torniamo a casa insieme le ho chiesto di venire da me, non voglio stare da sola.
Ci mettiamo subito dopo pranzo sul divano guardando la tv.
Dopo mezz'ora dall'inizio del film il telefono di Sara suona.
"Pronto"
" Si papà lo so che dopo dobbiamo andarci, torno tra poco"
" Va bene, a dopo"
Appena chiude il telefono incuriosita cerco di indagare.
"C'è qualche problema?"
"No solo che io e mio papà dobbiamo andare a comprare i vestiti, e ha paura di non farcela se non trova quello giusto oggi"
"Vestito per cosa?"
"Per il matrimonio"
"Intendi il matrimonio di Emma e Luke?"
"Si ahahahahahahah ti ricordi che hanno annunciato il matrimonio vero?"
"Si, ma perché tuo papà ha paura di non farcela?"
"Il matrimonio è la prossima settimana"
Sgrano gli occhi, come è possibile che si sposino la prossima settimana?
"La prossima settimana??"
"Si, hanno anticipato tutto perché dopo Luke deve andare via per un po' di tempo e volevano farlo al più presto"
" Ma cosa perché?"
" In effetti non lo so è sembrano a tutti un po' strano ma cosa vuoi farci, se si amano"
Le parole di Sara mi feriscono più di quello che io stessa riesco a provare.
I miei battiti inziano ad accelerare e senza neanche accorgermene una lacrima scende dal mio volto.
Sara fortunatamente non se ne accorge.
" Scusa vado un attimo in bagno, torno subito"
Corro in bagno, sento che se non mi calmo il cuore potrebbe scapparmi dal petto.
Mi bagno il viso alzo lo sguardo e mi guardo allo specchio, i miei occhi stanno diventando rossi, non posso permettermi di piangere adesso, non posso spiegarlo a Sara.
La sensazione delle dita di Emma che mi toccano e della sua voce che mi sussurra ti amo mi stanno pervadendo.
Mi guardo un ultima volta allo specchio e realizzo che l'unica cosa mi può salvare in questo momento sono le pasticche nella tasca della mia felpa.
Butto giù una pillola e aspetto che lei esca dalla mia testa...
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brutti sogni
RomanceGrace é una ragazza con un passato difficile ed un presente ancora più complicato, quando incontrerá lei però tutto cambierà, ma le difficoltà e il ricadere nel suo passato la terranno costantemente sul filo del rasoio.