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Rimango in silenzio, non la sento da così tanto tempo.
"Grace pronto mi senti?"
"Si si scusa Claudia ti sento"
"Ti disturbo o possiamo parlarne?"
"Dimmi pure non disturbi."
Vedo la faccia di Emma farsi più seria, non capisce con chi sto parlando.
"Ecco Grace,ti ho chiamata per dirti che tuo padre è in ospedale"
Esito un secondo prima di rispondere, Emma vede subito che la mia espressione cambia e si avvicina a me.
"Ha avuto un infarto ma fortunatamente non è stato fatale, i medici vogliono tenerlo in osservazione per assicurarsi che non succeda niente, Grace ti ho chiamato perché volevo che tu venissi qui."
"Beh io...io Claudia non so se è la cosa giusta"
"Grace oggi tuo padre ha rischiato seriamente di perdere la vita, dovresti venire"
Resto in silenzio pensando a cosa sia meglio fare.
"D'accordo tornerò"
"Grazie mille"
Riattacco il telefono e lascio cascare la testa all'indietro sul divano.
"Che succede? Chi è Claudia?"
"È la moglie di mio padre,mi ha chiamato per dirmi che mio papà è in ospedale."
"Oddio sta bene?"
"Non lo so, infatti andrò da lui"
"Sei sicura? Te la senti?"
"Sinceramente no, ma devo"
"Se vuoi io..."
"Emma ti prego vattene, sono davvero stanca di te che compari nella mia vita e un secondo dopo te ne vai"
"Voglio accompagnarti da tuo padre"
"Basta ti prego, vuoi stare con Luke allora stai con lui e dimenticati di me."
Sono cascata fin troppe volte nelle sue falsità, ora devo pensare a mio padre, e non ho le forze di reggere anche lei che non sa scegliere me.
"Mi farò accompagnare da Sara."
Mi guarda incazzata, sapevo di farla arrabbiare con queste parole.
Prende le sue cose e se ne va senza dirmi niente.
Appena chiusa la porta prendo il telefono per chiamare Sara, il telefono squilla ma non risponde.
Cazzo già lei è a scuola.
Decido quindi di mandarle un messaggio.
-Appena puoi chiamami, è urgente.-
Mi butto sul letto, tutti i ricordi con mio padre tornano a galla, il mio pensiero fisso però rimane come prenderà il rivedermi.
Dopo quello che è successo non è facile per nessuno dei due rivedersi.
Mi perdo nei miei pensieri e non mi rendo conto neanche di quanto tempo è passato.
Il telefono squilla è Sara.
"Ehi che succede?"
"Mio padre sta male e devo andare da lui"
"Ti accompagno io"
"Grazie mille Sara, ci sei sempre"
"Per te sempre lo sai, appena esco da scuola vengo a prenderti."
La ringrazio e le riattacco.

Dopo circa due ore Sara arriva e dopo averle spiegato tutto e averle detto dove dobbiamo andare partiamo.
Dopo circa un ora e mezza arriviamo davanti a casa mia.
Cavolo da quanto tempo, sembrano quasi i ricordi di un sogno.
Una sensazione di confusione inizia a pervadermi.
"Dai entriamo"
Sara mi prende per mano e mi accompagna, dalla sua faccia ha notato la mia disperazione.
Suono il campanello e dentro ad aspettarmi c'è Claudia, la sua faccia falsa non mi mancava per niente.
"Grace allora sei venuta"
"Si era la scelta giusta"
"Accomodatevi"
Ci sediamo sul divano in salotto, sembra tutto così... uguale a quando l'ho lasciato.
Vedo che Claudia guarda Sara in modo indagatorio.
"Lei è Sara una mia cara amica"
Sara sorride restando composta.
"Grace tuo padre non sta affatto bene,non volevo dirtelo per telefono ma i medici sono molto preoccupati."
"Sono venuta qui apposta"
"Tra circa mezz'ora ci sarà l'orario di visita, dobbiamo partire ora"
Seguiamo Claudia,io e Sara andiamo con la sua moto non voglio dover passare tutto il viaggio di andata e ritorno con lei.
Dopo mezz'ora esatta dalla nostra partenza arriviamo in ospedale.
Claudia mi mostra la stanza di mio padre, resto ferma davanti alla porta non avendo il coraggio di entrare.
Esito ancora qualche secondo e poi decido di entrare.
Mio padre è disteso sul letto con gli occhi chiusi ma subito li apre quando sente la porta chiudersi.
"Grace"
"Papà"
"Cosa ci fai qui?"
"Claudia mi ha chiamato e mi ha raccontato che cosa ti è successo"
"Non dovevi disturbarti a venire, non ho niente"
"Non credo che questo sia niente papà"
"Non saresti dovuta venire ugualmente"
"Beh mi dispiace sono qui"
Rimane in silenzio a guardarmi, posso notare i suoi occhi che si fanno più lucidi.
"Perché te ne sei andata?"
"Non potevo fare altro, sai bene come era la situazione tra me e te dopo l'arrivo di Claudia"
"Tu mi hai lasciato da solo proprio come ha fatto tua madre"
"Sai bene che la colpa non è mia"
"Non te l'ho detto io di andartene"
"Non hai neanche fatto niente per farmi restare"
Mi cade una lacrima ma continuo...
"Eri sempre dalla sua parte, sapevi benissimo che ci stava allontanando ma non hai fatto nulla, eravamo io e te dopo che mamma se n'è andata e poi hai distrutto tutto solo per lei"
"Te ne sei andata, Grace te ne sei andata"
"Ero tua figlia e non te ne è fregato niente"
Scoppio a piangere ed esco sbattendo la porta e dirigendomi verso l'uscita, sento Sara che mi chiama ma non riesco a fermarmi, devo uscire di qui mi manca l'aria.
Arrivo finalmente fuori, Sara arriva dopo pochi secondi.
"Cos'è successo?"
"Ti prego portami via di qui"
Saliamo sulla moto e andiamo via lasciandoci alle spalle quell'ospedale.
Claudia è riuscita di nuovo nel suo intento, far litigare me e mio padre, il suo unico scopo fin dall'inizio.
Arriviamo davanti a casa mia e scendo non dando neanche il tempo a Sara di dire nulla.
"Grazie di avermi accompagnata, scusa ma ora ho bisogno di stare da sola."
Fuggo da lei ed entro in casa.
Appena varcata la soglia della porta le lacrime iniziano a scendere di nuovo, fiumi di lacrime mi inondano.
Non lo vedevo da così tanto tempo, sembra un infinità, sono tornata per lui ma non so è fatto problemi a scaricare di nuovo tutte le colpe su di me.
Oltretutto Emma si sposerà con Luke,non riesce a scegliere me prima mio padre ora lei, nessuno sceglie mai me.
Finisco per rimanere sola a piangere da sola, vedendo tutto quello che amo andarsene.
Le lacrime non vogliono smettere di venire fuori, mi alzo dal divano e vado in bagno.
Apro il mobiletto delle pasticche, prendo un flacone e inizio a buttare giù una poi due e poi tre pasticche, vado in camera da letto e mi abbandono sul letto sprofondando nelle lacrime.





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