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Gli ultimi due giorni ho avuto un sacco di pensieri in testa, ho cercato altri lavori, ma non ci sono stati risultati, ho già avuto parecchi solleciti dalla padrona di casa e tra tre giorni se non trovo il modo di pagare dovrò andarmene.
Sto provando a fare di tutto per rimanere a galla ma le difficoltà aumentano sempre di più e non so più cosa inventarmi.
Ho avuto per la terza anche di tornare a casa da mio padre, ma la decisione che ho preso di venire via non è stata improvvisa.
Ho riflettuto molto prima di farlo e quello era l'unico modo per non continuare a vivere come stavo facendo, le gironate per me erano molto peggio di adesso.
Era sempre nervosa o a piangere nella mia stanza, avevo svariati crolli emotivi e per molto tempo non uscivo di casa se non per andare a scuola.
Quella donna mi ha rovinato la vita e mio padre, la persona più importante della mia vita glielo ha permesso.
Adesso ho tanti problemi non lo nego, faccio fatica ad andare avanti e i problemi che ho avuto con Jerry e quell'uomo non li avrei mai avuti se solo fossi rimasta a casa ma d'ora in poi cercherò di mandare avanti la mia vita in qualche modo, devo pensare alla mia felicità e per nessun motivo al mondo mi metterò di nuovo nei casini con gente come quella.
Tra un pensiero e l'altro Arrivo davanti a scuola e vedo la macchina di Emma, é arrivata presto oggi, vedo anche Eva e vado verso di lei.
"Ehi, non hai una bella cera"
"lo so non sto dormendo molto"
"problemi?"
Non ho voglia di angosciarla con i miei discorsi e dovrei dirle troppo
"No solo un po' di insonnia"
"vabbè dai quella passa"
"già"
"hai già saputo la novità?"
"che novità?"
"c'è uno nuovo in quinta, gli sbavano già tutte dietro"
"beh no non ho sentito nulla"
"é quello laggiù"
mi indica un ragazzo alto con i capelli neri un po' lunghi, é un sacco bianco forse lo sembra anche di più per via che è vestito tutto di nero.
"Non male dai"
"eh si, io non dico nulla ma non è niente male"
"ahahahahaha tranquilla non dirò dei tuoi commenti a Micol"
"ahahahahaha grazie"
Micol é il fidanzato di Eva, non viene qui a scuola va all artistico è un ragazzo molto alternativo ma davvero molto simpatico, l'ho conosciuto un sera uscendo con Eva.
La campanella suona ed entriamo, mi dirigo verso la mia classe con Eva e vedo Emma all'entrata della.
Ci avviciniamo a lei per entrare
"Grace posso parlarti un attimo?"
"si certo, arrivo subito Eva"
Aspettiamo che Eva vada in classe e ci spostiamo un po' dall'entrata.
"Hai già trovato un modo per l'affitto?"
"No, ho provato a cercare un nuovo lavoro ma niente, e tra tre giorni devo andarmene"
"forse so cosa fare, puoi passare da me verso le sei stasera?"
"si certo, ma non mi anticipi nulla?"
"No, ti fidi di me no?"
"si ovvio"
"bene allora ti aspetto"
mi fa uno dei suoi sorrisi dolci e va via.
Entro in classe e subito Eva mi chiede
"cosa voleva?"
"niente mi chiedeva dei fogli che non le ho ancora riportato"
sto diventando brava con le scuse, sembra crederci subito
Alla fine con tutta la pratica che sto facendo nell' inventare bugie mi escono senza neanche fare troppi sforzi.
"vabbene" mi risponde cambiando discorso.
La mattina passa velocemente, ho passato tutto il tempo a pensare a quello che mi ha detto Emma e sono troppo curiosa e agitata su quello che deve dirmi.
Arrivo a casa da scuola e mi metto sul letto per riposare un po' non sono ancora riuscita a chiudere occhio, mi metto giù e mi addormento.
Mi sveglio senza fiato, un altro incubo, non ne posso veramente più, non ho più dormito una volta senza averne uno.
Guardo il telefono cercando di riprendermi e vedo che sono già le cinque e mezza, mi alzo e mi vesto.
Prendo l'autobus e vado verso casa di Emma, arrivo davanti a sua con qualche minuto di ritardo.
Suono il campanello e viene ad aprirmi.
"ehi vieni"
Entro e la seguo fino in cucina.
"c'è odore di biscotti"
"si li ho preparati per te"
È veramente fantastica, adoro i biscotti, li ha preparati al cioccolato proprio come piacciono a me.
"adoro i biscotti al cioccolato"
"anche io sono I più buoni"
Mi sorride e ricambio
"vieni andiamo sul divano"
la seguo e ci mettiamo a sedere sul divano, proprio come quella sera.
Rimango un attimo incantata pensandoci
"tutto bene?"
"si scusa, stavo solo...ripensando"
"tranquilla"
Mi levo I brutti pensieri dalla testa
"Tu non dovevi dirmi qualcosa?"
"si beh allora penso di aver trovato un posto dove farti stare"
"oddio davvero?"
"si, c'è un posto qui vicino, non è molto grande è un monolocale, è della mia famiglia cioè adesso è mio e dovrei affittarlo ma non ho mai iniziato a fare tutti i lavori che servono e non li farò, ci puoi state finché ne avrai bisogno, l'unico problema è che devo allacciare la luce e l'acqua che ora sono staccate, quindi ci puoi andare a state tra una settimana "
"oddio non puoi capire, mi stai salvando ancora, sei il mio angelo "
Non riesco a resistere, mi butto su di lei abbracciandola, le stringo le braccia intorno al collo e lei unisce la braccia diettola mia schiena stringendomi a se.
Mi stacco da lei con gli occhi che sprizzano goia.
"Ora dovrò trovare dove stare per quattro giorni perché se dico alla donna della casa che vado via devo lasciare la casa tra tre giorni."
"Luke starà via una decina di giorni è partito oggi, se vuoi puoi stare qui"
L'idea di stare qui da sola con lei mi piace, mi piace molto, ma è una mia professoressa non so se sia il caso, anche se ha già fatto talmente tanto per me, che non la considero più solo una prof.
"Non avrai problemi vero?" e
"Non lo dobbiamo mica dire a qualcuno"
"È vero"
"Abbiamo già i nostri segreti sarà solo uno in più"
"ci stó allora"

brutti sogni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora