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Un leggero bagliore penetra dalla finestra e un profumo mi riempe i polmoni facendomi sentire per la prima volta dopo tantissimo tempo a casa.
Giro leggermente la testa e vedo il viso perfetto di Emma che riposa dolcemente.
Sorrido non so neanche io perché, ogni volta che la vedo questa è la mia reazione.
Rimango a fissarla per qualche secondo e poi cerco di alzarmi senza fare rumore.
Ovviamente con la mia goffaggine batto nel tavolino accanto al divano e lei si sveglia.
"Buongiorno, scusami non volevo svegliarti"
"Tranquilla tanto tra poco lo avrebbe fatto comunque la sveglia"
Si rivolge a me con un sorriso dopo aver guardato l'orologio davanti a noi.
"Non ho voglia di andate a scuola oggi"
"Grace tu non hai mai voglia di andate a scuola"
"Lo so ahahahahahahahah ma oggi è veramente un giorno terribile, ho una verifica e due interrogazioni"
"E scommetto che non hai studiato per nessuna di queste cose"
"Wow come mi conosci bene"
"GRACE, cosa pensi di fare?"
"Non ti preoccupare fortunatamente in classe sto attenta e un po' me la so cavare quindi il mio sei lo prendo"
Mi guarda poco convinta, le faccio un sorriso e subito si mette a ridere anche lei.
"Dai cambiati che ti aiuto a studiare un po' prima di andare via"
Mi alzo e tolgo la maglietta che mi ha dato ieri sera come pigiama per mettermi i vestiti di ieri.

Arriviamo a scuola dopo aver passato l'ultima ora a ripassare il più possibile tutte le materie di oggi.
Emma mi fa scendere come sempre prima di scuola in modo che nessuno ci veda insieme.
La saluto come ogni volta ma a lei non basta e si avvicina a me baciandomi.
"a dopo"
Mi fa uno dei suoi sorrisi dolcissimi e scendo dalla macchina ricambiano il saluto.
Mi incammino verso scuola e appena arrivata vedo Trevor che viene verso di me.
"Ehi come mai non ti sei fatta più sentire?"
Mi ero completamente dimenticata di lui.
"Scusami ho avuto dei problemi e mi sono dimenticata"
"Non preoccuparti, ma quando possiamo vederci?"
"Non saprei devo studiare molto ultimamente"
"Mi fai sapere un giorno in cui puoi?"
"Vabbene"
Mi sorride e si allontana.
Vedo la faccia di Eva spuntare davanti a me.
"cosa voleva?"
"niente voleva sapere un giorno per uscire"
"wow e quando uscite?"
"non lo so ho molto da fare ultimamente vedrò"
"ragazza tu sei strana, è considerato il ragazzo più bello della scuola adesso, ti chiede di uscire e tu ci devi pensare?"
"si beh....ci uscirò ovviamente, devo solo decidere quando"
"mmm vabbene"
É troppo sospetto se non ci esco ma se ci esco non so come potrebbe prenderla Emma.
Gliene dovrò assolutamente parlare a ricreazione.
I miei pensieri vengono interrotti dal suono della campanella.
Entro in classe con Eva e mi metto seduta pronta a sopportare le prossime tre ore di verifiche e interrogazioni, fortunatamente poi dopo vedrò Emma.

Le ore volano tra la tensione e l'ansia, arriva finalmente il suono della campanella e tutti compresa me escono dalla classe.
Vado a cercare Emma e la vedo che viene verso di me.
"ehi come sono andate le interrogazioni e la verifica?"
"non voglio dire niente ma penso bene"
"menomale sono stata preoccupata tutta la mattina"
"che dolce che sei, fidati se prendo un buon voto è soltanto merito tuo"
Mi sorride e oddio mi perdo tutte le volte che la guardo.
Però devo parlarle.
"devo dirti una cosa"
Cambia espressione subito
"mi devo preoccupare?"
"no dai non penso, cioè hai presente il ragazzo dell'altra mattina, quello con cui parlavo?"
"si"
"ecco mi aveva chiesto di uscire, e io non gli ho più detto nulla, ma oggi è tornato e Eva lo sa e si sta insospettendo perché non ci esco"
"e cosa vuoi fare, uscirci?"
"non lo so volevo sentire te"
"se vuoi non sarò io a fermarti"
"ma io non voglio solo che ho paura che sospetti qualcosa"
"lo so, ma non mi piace per niente l'idea che tu esca con quello"
Veniamo interrotte da Eva che si avvicina
"ehi vieni ti stavo cercando"
"si arrivo stavo chiedendo una cosa alla professoressa per i compiti che ha dato"
"vabbene"
Mi giro verso Emma
"grazie mille per il chiarimento"
"di niente se ti serve qualcos'altro chiedi pure"
Mi allontano seguendo Eva, ma non so cosa fare, non voglio far arrabbiare Emma, ma non voglio neanche che Eva capisca tutto.

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