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Siamo tornati da due giorni dalla gita, le notti con Emma mi cancavano così tanto, non avere incubi mi fa sentire meglio.
Ora sto per andare da lei, Luke non tornerà a casa prima di domani e voglio passare la serata con lei, nelle ultime sere ho sempre passato le giornate e le notti da lei.
Il fatto di stare a meno di cinque minuti da lei é perfetto, posso andare da casa mia a casa sua in pochissimo tempo.
Arrivo davanti alla porta di casa sua, suono e dopo pochi secondi viene ad aprirmi.
"ehi splendore, mi mancavi già"
"Lo so anche tee"
Mi butto con le braccia intorno al suo collo, la bacio e chiudo la porta dietro di me.
Passiamo la giornata sul divano a baciarci guardando una serie tv, mi ha detto di sentirsi di nuovo una ragazzina innamorata con me, è così dolce.
Dopo aver cenato la aiuto a sparecchiare e a ripulire tutto.
"Luke non mi aiuta mai, le poche volte in cui mangiamo insieme dopo è troppo stanco e svogliato per fare queste cose con me"
"Ma tu lo ami?"
"Lo amavo, forse l'ho amato più come un migliore amico che come...una persona con cui trascorrere la mia vita"
"Io voglio essere amata da te, come la persona con cui vuoi trascorrere ogni tuo giorno"
"Lo sei"
Viene verso di me afferrandomi con una mano la guancia e portandomi verso di lei.
Inzia a baciarmi senza lasciarmi neanche un secondo per riprendere fiato.
Mi mette a sedere sul pianale della cucina continuando a baciarmi e mette le sue mani sotto la mia maglia.
Si stacca un attimo da me prendendomi in braccio e dirigendosi verso la camera da letto.
Mi butta sul letto mettendosi sopra di me e continuando a baciarmi.
Si alza un attimo per levarsi la maglia e io faccio lo stesso.
Ribalto la situazione e mi metto sopra di lei iniziando a bacirle il collo e andando piano piano sempre più giù.
Le slaccio il bottone del pantalone, ma prima che possa fare qualsiasi altra cosa sento Emma parlare.
"Luke"
Alzo la testa che fino a quel momento era rimasta chinata sui suoi pantaloni e la guardo.
Ha una faccia sconvolta, sta fissando la porta, mi giro e lo vedo proprio sulla soglia della porta che ci guarda.
Emma subito si alza di scatto rimettendosi la maglia e io faccio lo stesso, lui nel frattempo é già andato via.
Si spostano nel soggiorno mentre io sto ancora mettendo la maglia.
"Luke aspetta io posso spiegarti"
"Cosa mi devi spiegare Emma, chi cazzo è quella?"
"Lei...lei non è nessuno"
Forse le parole più dure che potesse mai dire.
"Cazzo Emma eravate nel nostro letto insieme"
"Lo so è stato un errore, Luke io ti amo, ti prego perdonami é stato solo uno sbaglio"
"...Emma
"Luke ti prego"
Rimango immobile ad ascoltarla, continua ad illudermi, dice di amarmi ma non è pronta a farlo, non è pronta alle conseguenze, non è pronta a lasciarlo.
Prendo le mie cose più velocemente possibile e vado verso la porta.
"Grace aspetta..."
Emma viene verso di me, é divisa tra la voglia di tenermi con lei e la paura di farlo veramente, ma so già quale parte ancora una volta vincerà sull'altra.
"Penso che sia il caso di togliere il disturbo, lo hai detto anche te, non sono nessuno e lo ami, non so cosa ci stó a fare qui"
Dopo queste mie parole il suo viso si riempie completamente di lacrime, io apro la porta e la richiudo dietro di me sbattendola.
Dopo qualche passo le lacrime che fino a quel momento ero riuscita a trattenere scendono come se i miei occhi si fossero trasformati in cascate.
Continuo a camminare lasciando sempre più passi tra me ed Emma.
Le sue parole si fanno sempre più strada nella mia testa, rimbombando e non lasciandomi pace.
Prendo il telefono e cerco il numero di Sara, la chiamo, ma parte la segreteria telefonica, avevo bisogno di lei cazzo, starà facendo festa da qualche parte.
Faccio il numero di Trevor e li chiamo, al secondo squillo risponde.
"Ehi"
"Ciao Trevor"
"Dimmi tutto"
"Hai ancora qualche pasticca, tipo quelle dell'altro giorno?"
"É il tuo giorno fortunato bellezza ho molto di meglio, ti aspetto al parchetto con gli altri, vieni"
"Arrivo"
Prendo l'autobus e mi ritrovo a pochi metri dal parco, subito vedo un gruppo di ragazzi e tra di loro riconosco alcuni dei ragazzi della festa.
Vado verso di loro e una volta visto Trevor vado verso di lui.
"Come mai questo cambio, l'altro giorno ti abbiamo dovuto convincere per prenderne una"
"Ho bisogno di smettere di pensare"
"Ci penso io allora, prendi queste"
Mi porge due pillole, penso qualche secondo prima di prenderle, ma la sua voce e quelle parole parole si fanno strada ancora una volta dentro di me.
Senza pensarci due volte però capisco che devo farlo, devo farla uscire dalla mia testa, in un modo o nell'altro, mi sono soltanto illusa con lei, ho continuato a farlo, ma dopo quello che ha detto ho capito, non c'è speranza per un amore impossibile, non c'è mai stata e mai ci sarà.
Prendo coraggio 3 butto giù le pillole, chiudo gli occhi per qualche secondo e mentre li riapro vedo il suo volto sparire insieme al buoio.

brutti sogni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora