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Entriamo in casa e dopo aver posato la roba ci mettiamo a sedere sul divano.
"Non posso credere che sia tutto finito"
"Se tu mi avessi parlato prima sarebbe finito molto tempo fa, ma capisco che non è stato facile parlarne per te."
"Già, non sono cose di cui uno parla volentieri queste"
Mi limito a dire questo con una faccia che lascia ad intendere tutto.
"Sono contenta che tu ti si fidata di me e che mi abbia chiamato stasera"
"Lo sono anche io, mi hai praticamente salvato la vita, di solito non mi fido così in fretta delle persone, ma tu..."
Dopo queste mie parole mi sorride dolcemente.
"Ora devi andare a letto però, domani c'è scuola"
"Si vado"
Mi metto nel letto, ma non riesco a dormire, continuo a pensare a tutto quello che è successo, ad Emma e a tutte le cose che sta facendo per me.
Lei é il mio unico pensiero felice, le mani di quell'uomo continuano a ritornarmi in mente, non riesco a non pensarci.
Ogni volta che provo a far svagare la mente e a concentrarmi su qualcos'altro mi torna tutto in mente e non trovo pace.
Passo l'intera notte così, senza riuscire a chiudere occhio, ormai tra gli incubi che mi tengono sveglia e l'insonnia non dormo più.
Guardo fuori dalla finestra svariate volte, questo è un quartiere tranquillo, ma la paura che Jerry possa spuntare ovunque mi tormenta ancora, dopo aver visto che ragazza di persona è sono davvero spaventata che possa tornare e farmi altro.
Fortunatamente riesco a tenere a bada per qualche ora i brutti pensieri e prendo sonno, anche se ad ogni minimo rumore mi sveglio in preda al panico.
La sveglia sul mio telefono suona, la spengo e mi alzo.
Appena in piedi vado in cucina e trovo Emma che prepara la colazione, non sono abituata a certe cose, mi fa davvero strano.
"buongiorno, come ti senti?"
"ancora non credo al fatto che sia finita, e non so davvero come ringraziarti per tutto questo"
"devi stare tranquilla"
Le sorrido dolcemente e mi siedo al tavolo, il profumo dentro questa stanza è fantastico.
"vuoi i cereali o le crêpe?"
"ovviamente crêpe"
"ahahahahaha certo sei proprio una tipa da crêpe, ora te le preparo"
mi guardo in torno, ieri sera ero troppo pensierosa per fare caso ai particolari.
"hai detto che il tuo ragazzo è in viaggio di lavoro?"
"si"
"quando torna?"
"dopo domani"
"spero che per lui non sia un problema se sono rimasta qui stanotte"
"non preoccuparti, non gli ho detto nulla per sicurezza, avrebbe fatto domande, sopratutto perché sei una mia alunna, e ti ho promesso che sarebbe rimasto tra noi due"
Questa donna è davvero fantastica, non so davvero come ringraziarla, mi continua a stupire.
Il fatto che abbia mentito per me, per tenermi al sicuro e mantenere la sua parola...non so neanche come spiegarlo.
Le crêpe sono pronte, mangiano e ci prepariamo per andare.
I miei vestiti sono ridotti uno schifo e visto che non ho portato niente Emma mi presta dei suoi vecchi vestiti di quando era giovane.
Mi stanno perfettamente e l'odore che c'è sopra è identico a quello di Emma quando mi avvicino a lei.
Saliamo in macchina e andiamo a scuola, sto pensando ancora alla colazione, é stata così dolce e quelle crêpe erano davvero buonissime.
La guardo sorridendo e se ne accorge
"cosa ridi?"
"niente pensavo"
mi scappa un altro sorriso
"posso sapere a cosa?"
"pensavo a te"
Mi scappano queste parole senza neanche riuscire a controllarle, lei mi guarda sorpresa da quello che ho detto, ma a dirla tutta sembra piacevolmente sorpresa.
"davvero, e cosa pensavi?"
"che nessuno mi aveva mai fatto le crêpe per colazione"
Mi guarda e continua a tenere il sorriso sulle labbra per svariati secondi, poi la sua espressione cambia e si gira verso di me con aria indagatoria.
"sei fidanzata?"
"No, sono stata fidanzata molte volte, ma nessuna cosa seria."
"beh alla tua età non è facile trovare la persona giusta."
"già, tu invece l'hai trovata?"
"cosa?"
"la persona giusta."
"beh credo di sì"
"credi?"
"credo che non si possa essere completamente certi che una persona sia quella giusta"
"forse non lo sai veramente finché non la trovi"
mi guarda ancora più pensierosa di prima.
"Credo che le persone spesso si accontentino per paura di rimanere sole, io sono sempre stata con le persone per questo motivo" dico pensando al mio passato.
Lei non controbatte, rimane in silenzio a pensare ed io faccio lo stesso.

Arriviamo vicino a scuola.
"Fammi scendere qui"
"perché?"
"sono già quella che arriva a scuola con un labbro spaccato e la testa aperta, vorrei evitare di far parlare ancora la gente."
"mmm hai ragione"
"poi renderei le cose troppo facili ad Allison"
"ahahahahaha hai ragione anche su questo, quella ragazza non ti lascia pace"
Accosta e scendo, riparte e faccio il tratto fino ad arrivare davanti a scuola.
Appena arrivo subito Eva corre da me.
"ora mi dici che cazzo hai fatto al labbro?"
"ma niente stai tranquilla"
"sei caduta di nuovo nella doccia?"
"No, ti ho detto di stare tranquilla"
"Grace, mi puoi dire che hai fatto per favore, non so fai degli incontri di box la sera?"
Riesce sempre a strapparmi un sorriso, è dolce a preoccuparsi per me, ma non posso dirle quello che mi è successo.
"Ti fidi di me?"
"dovrei dire di no, ma si"
"allora ti dirò tutto però per favore dammi tempo, sei una delle poche cose normali che mi rimane"
"vabbene, mi convinci sempre tanto"
In queste ultime settimane io e lei ci siamo avvicinate molto, nonostante quello che è successo riusciva sempre a farmi pensare ad altro, non sono abituata ad avere un amica ma lei penso che sarà diversa, in sole tre settimane si è venuto a creare un bel a rapporto tra di noi.
Mi abbraccia e vedo Emma che ci guarda da lontano mentre entra a scuola.
La campanella suona e ci dirigiamo anche noi in classe.
Le ore passano velocemente e la campanella della ricreazione suona, esco per andare in cortile e il telefono suona.
Guardo ed è il contatto del colloquio dell'altra sera, me n'ero dimenticata.
"Buongiorno, parlo con Grace?"
"si buongiorno"
"volevo dirle che ci ha fatto piacere che sia venuta al colloquio, ma ci serve una persona con più esperienza, mi dispiace"
"non si preoccupi grazie comunque"
Riattacco e arriva Emma.
"chi era?"
"la signora del colloquio"
"com'è andata?"
"male mi ha detto che hanno bisogna di una persona con più esperienza"
"mi dispiace"
"eh si è un bel problema, era l'unico lavoro dove avrebbero potuto accettarmi che non mi impedisse di venire a scuola"
"e ora cosa fai?"
"devo trovare il modo di tenere l'appartamento in qualche modo, sennò chiedo una mano ad Eva"
"la tua compagna di banco no?"
"si lei"
Emma fa un faccia strana ma sono troppo piena di pensieri.
"E se non trovo il modo devo tornare a casa, o a lavorare per Jerry"
"non tornerai da quell'uomo, troveremo il modo"
"e se non ci fosse un modo?"
"ei guardami"
La guardo e mi perdo nei suoi occhi.
"ce la faremo, hai capito?"
Le sue parole mi riempiono di speranza, con lei so che posso trovare una soluzione.
"si" rispondo fiduciosa.
La guardo, e mi sorride, inizio ad adorare il suo sorriso.
"ti vorrei abbracciare ma non posso qui"
le sue parole mi provocano un brivido che percorre tutto il mio corpo
"Non sai quanto ne avrei bisogno adesso"
La campanella suona interrompendo il nostro momento.
Rimane a guardarmi, e non posso fare altro che rimanere incollata anche io ai suoi occhi, non so davvero come fare a trattenermi, avrei davvero bisogno di sentire un suo abbraccio adesso, ma qui a scuola non posso.
Mi saluta e torno in classe, nonostante abbia mille problemi l'unica cosa a cui riesco a pensare sono le parole di Emma.
Non riesco a togliermele dalla testa, passo il resto della giornata così, con lei in testa, anche se ultimamente è sempre così.
Forse mi sono attaccata a lei perché è l'unica persona che mi abbia mai dimostrato un minimo di affetto, ma di solito non sono così, non mi faccio trascinare così dalle persone, da quello che dicono o fanno.
Devo stare attenta, non voglio finire come con Jerry, anche se con lui non è mai stato così, neanche per sogno.


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