Ricordi e Sinonimi Su Mappa

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Quando alle cinque del mattino seguente la voce elettronica del Tribhuvan International Airport annunciò l'imminente imbarco del volo per Osaka che avrebbe condotto il cast di Pechino Express in Giappone, Nicolas e Dario si trovavano appollaiati s...

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Quando alle cinque del mattino seguente la voce elettronica del Tribhuvan International Airport annunciò l'imminente imbarco del volo per Osaka che avrebbe condotto il cast di Pechino Express in Giappone, Nicolas e Dario si trovavano appollaiati sugli sgabelli di un bar in compagnia dei "Pasticcieri".

Benedetta Parodi ed Ernst Knam erano ancora increduli di essere arrivati così avanti nella gara, e, come spesso accade quando ci si rende protagonisti di un successo inaspettato, la loro voglia di migliorarsi ulteriormente era improvvisamente aumentata:

"Qui ragazzi bisogna fare fronte comune! Non dobbiamo dare soddisfazione alla Mosetti, ad Alessi e alla Setta di arrivare in finale! Ma vi immaginate la faccia che farebbero se riuscissimo ad eliminarli ad un passo dall'ultima puntata? Vi giuro, sono talmente arrabbiata per come si sono comportati che non avrei esitazione a bucargli la ruota di una macchina o a fargli qualche sgambetto così che si possano rompere le gambe! Inventiamoci qualcosa!" – Propose Benedetta sfoggiando una verve da vera guerriera.

"Mi fai quasi paura Benedetta. Sono davvero compiaciuto dal fatto che in queste settimane io sia riuscito ad insegnarti ad essere una streghetta sopraffina! Sono totalmente d'accordo con te... Avrei preferito vederli uscire prima, ma eliminarli ad un passo dalla finale sarebbe ancora di più una soddisfazione! Propongo di unire le forze e riprenderci quello che è nostro!" – La supportò Ernst sorseggiando uno strano caffè speziato allungato con acqua.

Per gli "Spaziali" fu in invito a nozze:

"Siamo assolutamente con voi! Appena inizierà l'ottava tappa, troviamo il modo per capire come poterli fregare... Dobbiamo vedere che tipo di missioni e di percorsi si inventerà la Produzione ed agire di conseguenza. Suggerirei di cercare il primo passaggio in autostop insieme e di discuterne al momento, lontano da occhi indiscreti!" – Suggerì Dario.

"Mi sembra un'ottima idea! Effettivamente è impossibile fare un piano preciso senza sapere che cosa ci aspetta in Giappone... Ma dopo aver capito come sarà strutturata la tappa, avremo gli strumenti per buttare giù una strategia al volo! Dobbiamo cercare di coinvolgere anche gli "Improbabili"! Più siamo e meglio è!" – Si galvanizzò la Parodi.

"Con loro ci parlo io! Tanto sono quasi sicuro che Max verrà a sedersi vicino a noi come al solito!" – Alzò gli occhi al cielo Dario.

Nicolas si limitò a sorridere con scetticismo, poi disse:

"Mah! Guardate che quei quattro non sono degli sprovveduti... Sicuramente si aspettano una nostra coalizione contro di loro. Avranno passato tutto ieri a confabulare e a preparare un piano per contro-attaccarci. Dobbiamo capire chi hanno in mente di eliminare loro e prevedere le loro mosse..."

"Ma noi siamo tre coppie... Loro sono due! Possiamo farcela!" – Non si fece intimorire Benedetta.

La voce elettronica in filodiffusione nell'aeroporto invitò nuovamente i passeggeri del volo diretto ad Osaka ad ultimare le procedure d'imbarco. Non c'era più tempo per continuare a parlare di strategie di gara: lo studio di un piano da attuare, sarebbe potuto riprendere solamente sei ore e cinquemila chilometri più avanti.

Come previsto, subito dopo aver raggiunto l'aeroplano e guadagnato l'accesso ai loro posti facendosi largo tra i passeggeri e lo staff del programma intento a sistemare i bagagli nelle cappelliere, Dario e Nicolas vennero individuati da Max Felicitas e David Parenzo che non esitarono a sedersi nella fila dietro alla loro.

Approfittando della confusione, Dario infilò la testa in mezzo ai sedili e li informò che con i "Pasticcieri" era nata l'intenzione di unirsi in una coalizione per boicottare l'accesso in finale di "Madre e Figlia" e dei "Giornalisti", specificando che durante il corso dell'ottava puntata avrebbero trovato il modo di riunirsi e decidere come muoversi.

Il pornoattore, gasato dalla cosa, accettò subito di buon grado. Dopo aver esitato per qualche minuto ed essere stato incitato dallo stesso Max, anche David Parenzo non poté fare altro che unirsi all'alleanza:

"Trovo questi inciuci molto squallidi e sgradevoli... Ma devo riconoscere che sia la Mosetti che gli altri due si sono comportati in maniera pessima durante tutto il programma. Quindi va bene! Non so che contributo posso dare, visto che con le prove fisiche sono un disastro, ma cercherò anche io nel mio piccolo di farmi venire in mente qualche idea!" – Acconsentì pacatamente.

"Dai nonno! Noi ci mettiamo le braccia e le gambe... Tu ci metti il cervello! Ma ti rendi conto che siamo a tanto così da poter vincere Pechino Express?" – Lo importunò Max picchiettandogli la spalla con le dita, sapendo perfettamente che la cosa gli dava estremo fastidio.

"Eh, mi rendo conto che sono a tanto così dal buttare la mia immagine alle ortiche! La mia immagine professionale sarà completamente distrutta grazie a tutto il trash e le amenità che si vedranno in tv! Mi ci gioco la faccia che non mi faranno più condurre nulla su La7. Dovrò mettermi in ginocchio davanti all'editore per non farmi mandare via a calci!" – Sbuffò David.

"Beh, nel porno ti assicuro che mettersi in ginocchio funziona sempre!" – Scherzò Max suscitando una risata generale.

I motori del velivolo si accesero improvvisamente, e, dopo una breve manovra di rullaggio, l'aeroplano iniziò a prendere velocità sulla pista di decollo per poi sollevarsi verso il cielo.

Guardando dal finestrino, Nicolas ripensò a tutto quello che era successo nelle ultime due settimane. A differenza di quando abbandonò lo Sri Lanka, dove aveva lasciato ancora accese le speranze di un lieto fine per i suoi sentimenti e ricordi bellissimi legati ai momenti trascorsi con Dario e al loro avvicinamento sempre più palese, lasciarsi il Nepal alle spalle gli diede una sensazione di profondo sollievo: non avrebbe mai dimenticato il loro primo bacio in una stanza di un anonimo villaggio di periferia, così come non avrebbe mai rimosso dalla mente i momenti di passione notturna nella tenda arroccata sulle rocce dell'Himalaya. Allo stesso modo, però, da quel giorno in poi, la parola "Nepal" sarebbe sempre stata per lui sinonimo di sconfitta, delusione, sofferenza e presa di coscienza che al contrario di quanto insegnino le favole, non sempre i sogni diventino realtà.

La cosa che lo spaventava di più mentre l'aero guadagnava quota fino a squarciare le nuvole, tuttavia, non era ne il suo futuro con Dario, ne la gara di Pechino Express, quanto piuttosto la consapevolezza che, alla luce di quanto successo, visitando una nuova nazione avrebbe inevitabilmente disseminato nuovi ricordi su parti ancora inesplorate della mappa geografica.

Sri Lanka come "speranza", Nepal come "duro impatto con la realtà"... Quale sarebbe stato nel suo vocabolario personale il sinonimo di "Giappone", era ancora tutto da scoprire.

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