24. Con te è tutto diverso

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JUNGKOOK

"Jimin, sei ancora sotto l'acqua calda?" praticamente urlai non appena aprii la porta del mio bagno, tenendomi allo stipite con una mano ed affacciandomi dentro la stanza.
"Sì. E se la tua prossima domanda è: "Posso venire anche io?" ti dico già che la risposta è no, altrimenti, poi, mi servirebbe un'altra doccia" mi rispose lui in tono divertito, facendomi spuntare una risata sincera sul volto.

Effettivamente quello che aveva detto non era poi così improbabile, visto che, negli ultimi giorni, avevamo iniziato a fare praticamente ed ininterrottamente solo una cosa...

"Va bene. Allora ti aspetto di la" gli dissi, quindi, richiudendo la porta e dirigendomi verso il mio salotto, dove mi sedetti sul divano prendendo, poi, il mio telefono in mano iniziando a scorrere con noia la schermata di Instagram.

"Pulito e profumato" sentii improvvisamente dire davanti a me, trovandomi un Jimin con i capelli ancora leggermente bagnati ed un'espressione quasi da cucciolo di fronte.
"Lo vedo" gli risposi con un sorriso dipinto in faccia, facendogli cenno con una mano di sedersi accanto a me.

Lui compì questo gesto, iniziando, poi, a guardarsi la pancia per qualche secondo, alternando lo sguardo tra essa e la mia faccia.

"Che hai?" gli chiesi in tono confuso, non riuscendo a capire.
"Niente. È che da quando non ballo più sono un po' ingrassato e me ne sono accorto solo adesso" mi rispose lui con aria divertita, lasciando, poi, perdere questo fatto e tuffandosi tra le mie braccia, lasciando che lo avvolgessero completamente.

"Non te l'ho mai chiesto in questi giorni...perché non sei più tornato a ballare?" gli domandai dopo qualche minuto da quando ci eravamo messi in quella posizione, guardandolo con aria incuriosita.
"All'inizio mi dicevo che fosse perchè la mia caviglia non avrebbe retto. Ora, invece, so che la motivazione principale è il fatto che mi ricorderei all'infinito di quel giorno durante tutti i miei tentativi di tornare quello che ero, dal punto di vista "danza" dico, prima che Minkun mi rompesse la caviglia.
Insomma...non è che posso ballare di nuovo esattamente come allora in pochi giorni. Ci vorrebbero mesi e mesi, e, diciamocelo, ormai ho ventidue anni.
Non ho tutto questo tempo per tornare in forma e per fare, di nuovo, audizioni per compagnie di danza o cose simili.
Quindi...ho semplicemente lasciato perdere, nonostante ballare fosse l'unica cosa che è riuscita a farmi sentire vivo durante la mia vita" mi spiegò in tono amaro, iniziando a torturarsi le dita delle mani quasi in preda al nervosismo.

"Ma tutto questo è un peccato se eri così bravo come mi dici" ribattei io, prendendogli le mani tra le mie nel tentativo di farlo calmare.
"Ancora non ci credi al fatto che ero bravo nonostante io ti abbia detto che fossi il primo ballerino di una delle compagnie di danza più influenti della Corea?" mi chiese lui in tono quasi offeso, alzando le sopracciglia e rivolgendomi uno sguardo pieno di gelo.
"Certo che ci credo, ma se vedessi qualche video dimostrativo me ne convincerei di più..." mormorai in tono divertito, stampandogli un bacio sulla fronte subito dopo.
"Guarda che li ho sul telefono. Li vuoi vedere?".

Io annuii ripetutamente, lasciandogli, poi, allungarsi verso il tavolino vicino al divano per recuperare il suo telefono.
Iniziò, poi, a mostrarmi un paio di video di alcuni suoi balli, che scoprii poco dopo essere anche stati coreografati proprio da lui.
Inutile dire che, mentre ballava, era quasi etereo. Ma, fidatevi, già lo immaginavo...

"Hai ragione. Eri bravo" conclusi dopo un po', riavvolgendolo tra le mie braccia ed iniziando a dargli dei leggeri baci a stampo praticamente ovunque.

"Smettila, che sennò poi finiamo per scopare di nuovo" mi avvisò lui dopo un po', cercando di allontanarmi spingendomi sul petto.
"E sarebbe un problema?" gli chiesi quasi con circospezione, ben sapendo che, effettivamente, sarebbe potuto essere un problema.
"Kook, capisco che, prima di una settimana e mezza fa, non scopavi da anni, ma non è che possiamo passare pomeriggi e notti intere a fare solo quello" mi disse lui alzando le spalle e scoppiando, subito dopo, in una risata.

Inutile dire che quel gesto contagiò anche me e così finimmo a ridere per svariati minuti come dei bambini.
Fu solo quando entrambi smettemmo all'improvviso che ci rimettemmo comodi sul divano, chiaramente senza riuscire a stare stravaccati uno sull'altro.
Ma, ormai, tra di noi funzionava così.

"Comunque...anche mio fratello, prima di...sparire, ballava. Break dance per la precisione.
Aveva iniziato da piccolo, spinto dal suo amichetto dell'epoca.
Ha smesso poco prima...che il suo migliore amico iniziasse a drogarsi" gli rivelai dopo qualche minuto, ben sapendo che l'infanzia di mio fratello fosse una cosa di cui non avevo mai parlato a nessuno.

"Dio, allora siamo ancora più simili del previsto" rispose Jimin in tono divertito, facendomi, però, realizzare che, effettivamente, erano molto molto simili per la millesima volta da quando ci eravamo conosciuti.

E, forse, non era l'ideale per me. Ma, diciamocelo, mi importava secondo voi?

"È così bello che tu ed io parliamo anche di cose serie" mi disse Jimin dopo un po' in tono quasi imbarazzato, stringendosi nelle spalle.
"In che senso?" gli domandai io, non riuscendo a capire.
"Con Minkun, tralasciando le cose che erano inerenti alla danza, parlavo solo di cazzate e di cose inutili. Era come se non riuscissi a raccontargli le cose fondamentali della mia vita.
Con te, invece, è tutto diverso. Nel senso che so di poterti raccontare tutto senza la paura che tu mi giudichi un totale cretino o un ingenuo.
E, per favore, non dico questo per farti sentire il mio psicologo personale, quindi prendila nel verso buono" mi spiegò lui in poche parole, accennando uno dei numerosi sorrisi che rivolgeva solamente a me.

Quei sorrisi che io stavo iniziando ad amare con tutto me stesso.
E, dopo quelle parole, non potevo fare altro che amare ancora di più anche lui.

"Ti amo, Jimin. E lo so che forse è troppo presto per dirlo, visto che ci conosciamo da praticamente un mese, ma...è la cosa più vera che ho mai sentito nella mia vita" gli dissi allora, preso dal momento e dal mio cuore che continuava a battermi all'impazzata nel petto.
"Non è troppo presto. E, sì, ti amo anche io, Kook" mi rispose lui con aria veramente felice, avvicinandosi, poi, al mio viso e dandomi un casto bacio sulle labbra.

E sapete cosa? Finalmente i sensi di colpa non erano più l'unica emozione presente nel mio cuore...

SPAZIO AUTRICE:

Questo capitolo non mi convince appieno...però spero che possa piacere a voi...

Detto questo, grazie per le 4K letture. Vi mando tanti grandi baci❤️.

•To feel alive {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora