45. Sei davvero tu?

1.2K 91 41
                                    

JIMIN

Mi svegliai a causa di un rumore insistente in lontananza, riuscendo ad appurare solo dopo che mi misi seduto, ed ascoltai più attentamente, che quelli fossero colpi alla porta, lenti e ripetuti.

"Kook, stanno bussando" mormorai in tono assonnato, prendendo, poi, a dare delle piccole pacche sulla schiena di Jungkook nel tentativo di svegliarlo.

Lui fece solo un mormorio lamentoso, alzandosi, poi, dal letto con estrema fatica e rimettendosi addosso i suoi vestiti della sera prima, sparsi ancora sul pavimento.

"Vestiti anche tu intanto che apro la porta. Ti aspetto di la" mi disse in tono già molto più sveglio nel momento in cui uscì dalla stanza, rivolgendomi un'occhiata quasi di avvertimento.

Io, dal canto mio, crollai di nuovo sul letto, cercando di ricoprirmi con il lenzuolo meglio che potessi e richiudendo gli occhi per riprendere a dormire.

"Guarda che non sto scherzando! Che se è qualcuno degli altri venuto per farci un interrogatorio ho bisogno di te" mi riprese lui in tono un po' alterato, ottenendo come reazione il fatto che mi decidessi a svegliarmi seriamente, iniziando a raccogliere i vestiti dal pavimento ed ad indossarli con estrema lentezza.

In tutto questo, Jungkook era già arrivato alla porta. E, sì, se ve lo state chiedendo non è stato lui estremamente veloce ma ero io che non stavo nemmeno in piedi.
Ma, poi, dopo che sentii il rumore della porta che si apriva e, in seguito, un silenzio quasi sinistro e carico di tensione...mi svegliai praticamente all'improvviso.

"Yoon...sei davvero tu?" sentii mormorare Jungkook in tono sorpreso e commosso dopo qualche secondo, cosa che mi fece immediatamente fare mente locale continuando a rivestirmi il più rapidamente possibile.

E, dopo qualche istante, arrivai ad una conclusione che non mi sembrava potesse essere vera.
Seohyoon...soprannome Yoon. Il fratello di Jungkook.

Ma...come poteva essere davanti a quella porta?

Non appena mi feci passare la maglietta dalle spalle mi diressi subito verso l'uscita della stanza, comparendo nel soggiorno qualche istante più tardi e soffermandomi, per più di qualche secondo, sul ragazzo dai capelli neri e dagli occhi, a quanto pare, non più resi azzurri dalle lenti a contatto che aveva iniziato a guardarmi a sua volta con interesse.

"Perchè questo è un miscuglio tra me adesso ed il me di cinque anni fa?" chiese il ragazzo in questione all'improvviso, in tono divertito, a Jungkook, che, dal canto suo, stava ancora cercando di metabolizzare la situazione e di trovare la forza per chiudere la porta d'ingresso del suo appartamento.

"Yoon, non provare assolutamente a distogliere l'attenzione da te anche questa volta" fu la risposta di Jungkook, pronunciata dopo un intervallo di tempo piuttosto ampio ed in un tono talmente secco che fece rabbrividire anche me.
"Okay" mormorò solamente l'altro ragazzo, andandosi, poi, a sedere sul divano dopo un cenno da parte del mio ragazzo.

Jungkook ed io lo raggiungemmo dopo qualche sguardo tra di noi, dando inizio a una di quelle atmosfere da confessionale.
E non sto scherzando...

"Jimin, lui è Seohyoon. Mio fratello. Yoon, lui è Jimin. Il mio ragazzo" disse Jungkook all'improvviso, probabilmente per rompere il silenzio un po' imbarazzante, ma allo stesso tempo, spaventoso, che si era creato tra noi tre.
"Lo avevo intuito" risposi io in tono semi-divertito, accennando, poi, una timida occhiata in direzione di Seohyoon.
"Già, anche io..." mormorò lui di seguito, abbassando lo sguardo a causa dell'imbarazzo.

Io seguii il suo sguardo, posandolo sulle sue mani e rendendomi conto che se le stava torturando esattamente nello stesso modo in cui lo faceva Jungkook quando era nervoso. E, automaticamente, mi si aprì un mezzo sorriso in faccia.

"Seohyoon...dove diavolo sei stato per più di cinque anni?" fu la domanda che sentii risuonare nella stanza tutto d'un tratto, quasi sobbalzando dallo spavento per il tono...tradito e ferito che aveva usato Jungkook.
"Kook, la storia è lunghissima. Quindi te la riassumerò nei punti più salienti cercando di farti arrabbiare il meno possibile.
Allora...al tuo compleanno ad un certo punto sono arrivati questi due uomini, che..." iniziò a dire Seohyoon in tono calmo, venendo, però, già interrotto dal ragazzo seduto accanto a me.

"So già di quei due uomini. Li ho visti dalle videocamere di sicurezza. Vai avanti" mormorò con, almeno, un tentativo di rimanere calmo.
"In questo caso...quei due erano quelli che fornivano la droga al giro di amici di Jaebom. Non avevano avuto i soldi da lui, e stiamo parlando di veramente tanti soldi, così, visto che avevano iniziato già a prendermi "in simpatia", se capisci cosa intendo, mesi prima, mi hanno praticamente costretto a lavorare per loro finchè non avrei ripagato il suo debito.

L'alternativa era che avrebbero torturato a sangue Jaebom, quindi, per favore, cerca di capire perchè ho acconsentito.

Mi hanno portato in Giappone, dove ho iniziato, appunto, a svolgere dei "lavoretti" per loro. Avrei voluto tentare di incastrarli fin da subito, ma, visto che probabilmente credevano che avrei tentato di farlo, per circa un anno mi hanno dato solo delle cose semplici da fare. Pur sempre sporche, ma non abbastanza.

Poi, mese dopo mese ho guadagnato la loro fiducia comportandomi come il "perfetto fattorino della droga". Non sospettavano che li avrei mai traditi. Anzi, erano convinti che avevo pure iniziato a divertirmi.
La realtà è che stavo aspettando di ottenere quel livello di fiducia, da parte loro, per riuscire, così, a incastrarli sul serio. E ci ho messo tre anni, non tre giorni. Non ti sto a spiegare come sono riuscito a farlo perchè non credo sia di fondamentale importanza nella storia.

Comunque...dopo essere riuscito a vincere la mia battaglia, se così possiamo dire, sono rimasto nascosto per un po', giusto per capire se qualche "amico" di quei due sarebbe mai venuto a cercarmi.

Ma, a quanto pare, non erano così amati come credevo nel giro della droga...e, poi, passato un altro anno, cioè meno di un mese fa, sono ritornato qui e ho spiegato ai nostri genitori tutta la storia.

Loro si sono subito preoccupati e volevano fare chissà che per "farmi giustizia", ma li ho fermati dicendo loro che mi era già andata troppo bene per non essere finito in carcere esattamente come...quei due schifosi.

E...due settimane fa ho chiesto dove fossi tu, decidendo di bussare a questa porta solo oggi perchè credevo che fossi arrabbiato da morire con me" ci spiegò con estrema chiarezza, rivolgendo, poi, uno sguardo spaventato a Jungkook.

"Davvero pensavi che fossi arrabbiato con te?" gli chiese solamente quest'ultimo, scuotendo la testa ripetutamente e, poi, avvicinandosi a lui per stringerlo tra le braccia.
"Beh...sì. Tu ti arrabbiavi facilmente quando combinavo qualcosa che non dovevo" disse Seohyoon con un pizzico di vergogna, stringendosi tra le spalle.

"Yoon, non ti vedo da cinque anni. Come potrei anche solo pensare di essere incazzato ora che ti posso guardare di nuovo negli occhi?" gli rispose Jungkook pieno di emozione, lasciandosi scappare una lacrima ribelle dall'occhio sinistro.
"Non lo so. Ma...avevo così paura".

"Con tutto quello che hai passato quello di cui avevi paura ero io?" gli domandò Jungkook in tono divertito, scompigliandogli leggermente i capelli.
"Smettila di prendermi in giro! Comunque...mamma e papà mi hanno detto di dirti di chiamarli non appena ti avessi detto tutto" cambiò rapidamente discorso Seohyoon, assumendo una finta aria offesa.
"Vado un attimo a chiamarli, allora" concluse Jungkook con ancora un po' di ironia nella voce, alzandosi e spostandosi sul terrazzo sotto lo sguardo vigile di suo fratello e me.

E...fu dopo qualche secondo che realizzai di essere solo con Seohyoon. Spostai lo sguardo su di lui con un po' di titubanza ed imbarazzo, rendendomi conto che i suoi occhi erano già posati su di me.

"Allora...da quanto state insieme tu e mio fratello?" mi chiese, poi, con voce un po' più stridula rispetto a quella che aveva usato precedentemente ma allo stesso tempo calma, iniziando a squadrarmi con curiosità.

E sapete cosa? Quella era la domanda più ansiogena che mi poteva fare in quanto fratello del mio ragazzo...

SPAZIO AUTRICE:

Avrei voluto un racconto diverso per la storia di Seohyoon, ma...questo è quello che mi è venuto fuori...

Detto questo, grazie per le 12K letture. Veramente tanto🥺❤️.

•To feel alive {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora